CR: DPEFR, relatore minoranza Battellino (7)
(ACON) Trieste, 17 ott - DT - Un DPEFR più chiaro, per i
cittadini in primis. E alcuni emendamenti da proporre per evitare
che diventi una sorta di condono tombale per quanti non vogliono
far sapere come verranno spesi i soldi pubblici.
E' la posizione di Alessandra Battellino (IpR) che poi aggiunge:
è vero che la nostra è la regione italiana con la migliore
performance - in termini di sviluppo - dal 2004 a oggi, ma non si
può non notare come le tabelle portate a suffragio del DPEFR non
raffrontino i dati del Friuli Venezia Giulia con le regioni
estere confinanti (e quindi ci si dimentica di evidenziare le
difficoltà che deriveranno dall'incremento della crescita dei
Paesi contermini).
Nulla poi si dice di come sarà la regione in prospettiva: quanti
giovani, quanti anziani, i tassi di occupazione femminile (le
donne hanno oggi un tasso di occupazione di ben - rispettivamente
- 7 e 4,6 punti in meno rispetto alla Slovenia e alla Carinzia).
Insomma, afferma la Battellino, il Documento non ci assicura
sufficientemente circa lo sforzo che sarà posto a favore delle
donne e della loro occupazione.
In merito ai servizi sociali, l'assistenza domiciliare così come
quella infermieristica non devono rivelarsi episodiche, ma vanno
poste in un quadro di riferimento regionale ben preciso. Capitolo
Autonomie locali: la Regione non ha sufficientemente favorito
l'unione e la fusione dei Comuni, specie di quelli più piccoli. E
come possono, si chiede, le Amministrazioni locali seguire
complicate pianificazioni urbanistiche e paesaggistiche, che fine
hanno fatto gli sportelli unici che dovevano inglobare in sé
quasi tutte le competenze, evitando ai cittadini sprechi di tempo
e denaro?
Infine, la Battellino ricorda le 129 Commissioni istituite a
supporto della Regione: la loro utilità sta anche, e soprattutto,
in un controllo sostanziale. E non solo formale.
(segue)