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CR: DPEFR, dibattito generale (10)

17.10.2007
16:59
(ACON) Trieste, 17 ott - ET - Promesse di governo disattese e aumento del debito regionale, il 100% in più dal 2002, passato a oltre 1600 milioni di euro. Fulvio Follegot (LN) trova che a fronte di questo andamento crescente, dell'aumento delle entrate fiscali e delle leggi che avrebbero dovuto imprimere un'accelerata alla crescita delle imprese, nulla sia accaduto, specie per le piccole imprese. La qualità della vita è comunque peggiorata e le fasce di popolazione colpite sono quelle più deboli. La sicurezza e le politiche di immigrazione andrebbero poi discusse in modo serio, aiutando chi vuole lavorare.

Il DPEFR è un atto inutile perché non incide veramente sulla formazione della legge finanziaria. Nel merito, Luca Ciriani (AN) trova che gli indicatori parlino chiaro e che il Friuli Venezia Giulia sia lontano dall'essere la regione più evoluta d'Europa. Le nostre debolezze sono le tasse, il costo del lavoro e la mancanza di infrastrutture. Carenti le politiche per le PMI e per il contenimento delle imposte comunali. L'extra gettito fiscale non andava utilizzato per aumentare le spese, creando un debito che andrà in eredità alle amministrazioni future. AN propone un recupero delle politiche per la famiglia - come gli assegni di maternità - della sicurezza e di sostegno alle scuole pubbliche non statali.

Gaetano Valenti (FI) accusa l'Amministrazione regionale di eccessiva proliferazione legislativa, slegata dalla produzione dei regolamenti necessari per mettere in atto le norme. Il DPFER non è un documento così importante, monco della parte sull'ambiente e con una procedura di approvazione carente. Nella sostanza il Documento potrebbe portare all'aumento della compartecipazione alla spesa sanitaria e sociale da parte di una fascia di cittadini. Insufficiente la parte sulla sicurezza e la legalità, nulla è detto sulla zona franca, dove gli autotrasportatori e i privati verranno penalizzati.

Documento distante dalla realtà. La situazione non è così rosea come si vorrebbe far credere. Per Maurizio Salvador (UDC) la Regione è ampiamente indebitata. Il DPEFR è carente sul tema dell'ambiente, della famiglia e della sicurezza, sintomo di promesse non mantenute. Gli investimenti e la spesa regionale andrebbero indirizzati meglio, bisognerebbe tornare a sostenere anche i Comuni più piccoli, aiutare chi è subissato da mutui con tassi in crescita e le scuole pubbliche non statali andrebbero valorizzate come un patrimonio regionale.

La discussione sul Documento di programmazione finanziaria deve essere un'occasione per recuperare la dimensione politica dell'azione di governo. Mauro Travanut (DS-PD) richiama l'Aula a un dialogo più costruttivo, fuori dal gioco delle parti. IL DPFER è perfettibile perché è la foto dello stato dell'arte e migliorare la realtà è il compito di ogni amministratore pubblico. Il Documento è in continuità con l'azione politica dell'attuale maggioranza e ciò è segno di coerenza. La sua effettiva efficacia non verrà data dalla dialettica in Aula, ma dalla risposta della realtà, una realtà in crescita, dove le esportazioni sono aumentate e le imprese hanno goduto di nuovi vantaggi.

(segue)