CR: DPEFR, dibattito generale (10)
(ACON) Trieste, 17 ott - ET - Promesse di governo disattese e
aumento del debito regionale, il 100% in più dal 2002, passato a
oltre 1600 milioni di euro. Fulvio Follegot (LN) trova che a
fronte di questo andamento crescente, dell'aumento delle entrate
fiscali e delle leggi che avrebbero dovuto imprimere
un'accelerata alla crescita delle imprese, nulla sia accaduto,
specie per le piccole imprese. La qualità della vita è comunque
peggiorata e le fasce di popolazione colpite sono quelle più
deboli. La sicurezza e le politiche di immigrazione andrebbero
poi discusse in modo serio, aiutando chi vuole lavorare.
Il DPEFR è un atto inutile perché non incide veramente sulla
formazione della legge finanziaria. Nel merito, Luca Ciriani (AN)
trova che gli indicatori parlino chiaro e che il Friuli Venezia
Giulia sia lontano dall'essere la regione più evoluta d'Europa.
Le nostre debolezze sono le tasse, il costo del lavoro e la
mancanza di infrastrutture. Carenti le politiche per le PMI e per
il contenimento delle imposte comunali. L'extra gettito fiscale
non andava utilizzato per aumentare le spese, creando un debito
che andrà in eredità alle amministrazioni future. AN propone un
recupero delle politiche per la famiglia - come gli assegni di
maternità - della sicurezza e di sostegno alle scuole pubbliche
non statali.
Gaetano Valenti (FI) accusa l'Amministrazione regionale di
eccessiva proliferazione legislativa, slegata dalla produzione
dei regolamenti necessari per mettere in atto le norme. Il DPFER
non è un documento così importante, monco della parte
sull'ambiente e con una procedura di approvazione carente. Nella
sostanza il Documento potrebbe portare all'aumento della
compartecipazione alla spesa sanitaria e sociale da parte di una
fascia di cittadini. Insufficiente la parte sulla sicurezza e la
legalità, nulla è detto sulla zona franca, dove gli
autotrasportatori e i privati verranno penalizzati.
Documento distante dalla realtà. La situazione non è così rosea
come si vorrebbe far credere. Per Maurizio Salvador (UDC) la
Regione è ampiamente indebitata. Il DPEFR è carente sul tema
dell'ambiente, della famiglia e della sicurezza, sintomo di
promesse non mantenute. Gli investimenti e la spesa regionale
andrebbero indirizzati meglio, bisognerebbe tornare a sostenere
anche i Comuni più piccoli, aiutare chi è subissato da mutui con
tassi in crescita e le scuole pubbliche non statali andrebbero
valorizzate come un patrimonio regionale.
La discussione sul Documento di programmazione finanziaria deve
essere un'occasione per recuperare la dimensione politica
dell'azione di governo. Mauro Travanut (DS-PD) richiama l'Aula a
un dialogo più costruttivo, fuori dal gioco delle parti. IL DPFER
è perfettibile perché è la foto dello stato dell'arte e
migliorare la realtà è il compito di ogni amministratore
pubblico. Il Documento è in continuità con l'azione politica
dell'attuale maggioranza e ciò è segno di coerenza. La sua
effettiva efficacia non verrà data dalla dialettica in Aula, ma
dalla risposta della realtà, una realtà in crescita, dove le
esportazioni sono aumentate e le imprese hanno goduto di nuovi
vantaggi.
(segue)