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UDC: Molinaro su Fondo immobiliare sanità

18.10.2007
16:44
(ACON) Trieste, 18 ott - COM/ET - "La costituzione del Fondo immobiliare per la razionalizzazione degli investimenti in sanità è una scelta irresponsabile e costosa perché i margini di incertezza operativa sono troppi, la gestione si profila poco trasparente e i risparmi annunciati sono tutti da dimostrare. Le soluzioni possono essere altre, basta operare con realismo e senza secondi fini"

Lo sostiene il capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro, a giustificazione del parere contrario espresso nella Commissione competente sulla deliberazione di merito della Giunta regionale, che ha visto anche la spaccatura della maggioranza con il voto contrario di PRC-SE, PDCI e Verdi.

"Il decisionismo del presidente Illy non può nascondere le perplessità e le contrarietà di tanti, ancora più cresciute dopo l'illustrazione delle caratteristiche dello strumento fatta in Commissione - afferma l'esponente UDC - e per le quali, a fronte di puntuali contestazioni circa le incongruenze e le violazioni di norme in vigore, che tutti i rappresentanti del centro destra hanno espresso, non è stata data risposta".

"Della vicenda colpiscono diversi aspetti, a partire da quello del contenuto della norma legislativa di riferimento contenuta nella finanziaria 2007 - precisa il Capogruppo UDC - dove la sinistra estrema di Intesa democratica ha impedito che nella realizzazione delle strutture ospedaliere intervenissero anche i privati, con apporto di risorse finanziarie, come avvenuto positivamente nel vicino Veneto, con la realizzazione del nuovo e moderno ospedale di Venezia-Mestre".

"La scelta di costituire un Fondo immobiliare per la ricerca delle risorse necessarie a realizzare in sanità nuove strutture è conseguenza del piano decennale per un valore di 1350 milioni di euro, approvato già nel 2006 dalla Giunta regionale - sottolinea ancora il capogruppo Molinaro - e presuppone tempistiche e procedure dalla durata imprecisata. Questo quando in alcune realtà, come il nuovo ospedale di Udine, i ritardi nei tempi sono sotto gli occhi di tutti. Ma perché il Fondo funzioni è anche prevista l'individuazione di una società di gestione che dovrà a sua volta delegare ad altri soggetti l'attuazione degli appalti per la realizzazione delle opere per oltre un miliardo di euro, con l'evidente venir meno della necessaria trasparenza, e con un controllo regionale solo formale".

"I risparmi, infine, che sono stati sbandierati a sostegno della bontà del Fondo immobiliare sono tutti da conseguire e ancora incerti, dal momento che gran parte di essi sono conseguenti all'accentramento di tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle strutture edilizie in capo a un unico soggetto - prosegue il capogruppo UDC - con risparmi risicati intorno all'1-2 per cento massimo, che si potrebbero ottenere agevolmente anche direttamente con la gestione delle Aziende sanitarie e dal Centro servizi condivisi. L'ipotizzato risparmio per un minore impegno di 44 unità di personale, sui 110 attualmente utilizzati, poi, è del tutto teorico dal momento che tale personale resterà nell'immediato dipendente del Servizio sanitario regionale, non essendo licenziabile e quindi mantenendo la relativa spesa".

"Con queste premesse - conclude Molinaro - la ragionevolezza consiglierebbe di fermarsi e valutare anche le altre soluzioni possibili nell'interesse dei cittadini e dell'intero Servizio sanitario regionale. Ma gli intendimenti sono ancora una volta altri: l'ennesima operazione di neocentralismo regionale e il tentativo di nascondere i debiti per gli investimenti nella Sanità, per evitare la modifica del rating di affidabilità, spostandoli dalla Regione, che già ha debiti per 1617 milioni, a un altro soggetto, il nuovo Fondo immobiliare".