Tutore minori a Udine su Convenzione diritti infanzia
(ACON) Trieste, 19 ott - COM/DT - La riforma del titolo V della
Costituzione demanda le politiche sociali sempre più alle Regioni
e consegna al Paese una pluralità di sistemi informativi che,
nello specifico delle politiche per l'infanzia e l'adolescenza,
vedono il bambino ulteriormente indebolito. E' la riflessione
d'apertura del Tutore dei minori del Friuli Venezia Giulia
Francesco Milanese al seminario di presentazione del 3° rapporto
di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia, tenutosi ieri a
Udine.
Dal rapporto, elaborato dal gruppo di lavoro per la CRC, emerge
inoltre che un'adeguata assegnazione di risorse da destinare alle
politiche per i minori riveste un'importanza fondamentale per la
concreta realizzazione dei loro diritti. Realizzazione che, come
ha fatto notare Milanese, non è legata unicamente alla capacità o
meno di bambini e adolescenti di esercitarli (una capacità già di
per sé scarsa a causa della loro minore età che li rende soggetti
deboli) ma dipende fortemente dal modo in cui i vari sistemi e
organizzazioni - ai quali sono demandate le funzioni in questo
campo - producono azioni di tutela del diritto del bambino.
Aprendosi a una considerazione delle politiche di tutela dei
diritti dei minori come effetto della dialettica tra i vari
soggetti coinvolti, il Tutore pubblico dei minori, mettendosi a
disposizione di questo gruppo, crea uno spazio di dialogo tra il
decisore pubblico e le varie realtà rappresentate da Ong e
associazioni con l'obiettivo di mirare l'azione amministrativa e
di governo alla realizzazione dei diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza.
E' questo uno spazio molto interessante e dinamico, ha concluso
Milanese, in cui tutti devono imparare a muoversi per
individuare, se necessario, nuove forme di collegamento atte a
realizzare la funzione primaria di tutela dei diritti dei minori.