Cancro al seno, adesione consigliere alla campagna Lilt
(ACON) Trieste, 23 ott - DT - Un fiocco rosa. Un segnale, un
simbolo, per alcune di loro un ricordo. Qualcosa di personale da
diffondere fra tutte le altre donne. E così le consigliere
regionali Alessandra Battellino (IpR-SD), Tamara Blazina, Maria
Cristina Carloni, Patrizia Della Pietra e Annamaria Menosso per i
DS-PD, Gina Fasan (UDC), Alessandra Guerra (LN) e Bruna Zorzini
(PDCI) hanno voluto testimoniare la loro piena e completa
adesione alla campagna della Lega italiana per la lotta contro i
tumori che da qualche anno ha scelto ottobre quale mese per la
prevenzione del cancro al seno. Obiettivo, incoraggiare un numero
sempre maggiore di donne ad approfittare degli strumenti che la
Regione, prima fra tutte, mette a disposizione - in questo caso
un camper itinerante dove effettuare, gratuitamente, lo screening
mammografico - per combattere questo male.
E c'è ancora molto da lottare se ogni anno in Friuli Venezia
Giulia sono 1100 i nuovi casi di tumori femminili, di cui il 27%
al seno. Prima dell'avvio, lo scorso anno, dello screening,
ricorda in una nota l'assessore alla Salute Ezio Beltrame, solo
il 30% delle donne eseguiva una mammografia ogni due anni: ora ci
avviciniamo al 60%. Proprio grazie a questa iniziativa della
Regione, sono stati scoperti - in un solo anno - 300 tumori al
seno a donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
Questo fiocco rosa appeso alla giacca, spiega la Carloni,
testimonia il bisogno di stimolare la prevenzione su un argomento
così importante. Un fiocco, poi, che è anche un atto
istituzionale e politico, che ci unisce a chi sta soffrendo.
Portare vicino alle persone strumenti di prevenzione, come in
questo caso il camper, toglie la paura di affrontare il problema
e fa onore allo spirito di servizio della politica.
I dati su incidenza e mortalità collocano il Friuli Venezia
Giulia ai primissimi posti tra le regioni italiane, commenta la
Della Pietra. Per questo la diagnosi precoce, la prevenzione,
vanno inseguite e perseguite con forza. E' un percorso da
promuovere.
Il mondo femminile è portato a trascurarsi, a non pensare a
stesso, a non amarsi. Vogliamo invece dire alle donne, afferma la
Menosso, di prestare attenzione a se stesse e di lavorare
affinché tutte si avvicinino a questa opportunità di salute che
la Regione offre.
Per la Guerra la prevenzione è un grande segnale di civiltà,
significa aver raggiunto un ottimo livello di prima assistenza e
un sistema sanitario che opera bene. E poi la prevenzione va di
pari passo alla ricerca, e questa è una regione che, attraverso
le due università e i centri scientifici, investe molto proprio
sulla ricerca. Il Friuli Venezia Giulia in futuro potrà vantare
un abbinamento prevenzione-ricerca davvero di eccellenza.
Plaude all'iniziativa anche Bruna Zorzini. Per fortuna, ricorda,
oggi tumore non è più sinonimo di malattia inguaribile, pertanto
è fondamentale informare capillarmente le donne sulle possibilità
che hanno di combattere questo male. Poi, con una battuta,
aggiunge: e non si pensi che lo stile di vita della
politica-donna faccia bene. Anzi, piuttosto direi che nuoce
gravemente alla salute...
Devo la vita alla prevenzione che mi ha permesso di intervenire
in tempo, non posso quindi che rivolgere un invito accorato a
tutte le donne perché usufruiscano dei mezzi gratuiti per
l'individuazione precoce della malattia, dichiara la Battellino,
colpita venti anni fa proprio da un cancro al seno. Di quei
giorni che hanno segnato sicuramente la mia vita, oggi rimane un
ricordo positivo dato che è stato proprio a seguito di quella
triste esperienza che è nata in me la passione per la politica:
fu allora che mi resi conto di quali fossero le cose importanti e
che la vita andava vissuta in ogni suo attimo, dando il massimo
di sé.
Non avevo mai fatto nulla prima, poi mi sono ammalata anch'io di
cancro al seno, per fortuna sono stata curata bene e oggi posso
dire di essere completamente guarita. La "pecora nera" della
prevenzione, come si definisce lei stessa, è Gina Fasan. Sono una
donna fortunata comunque, perché non solo sono in salute ma posso
essere d'aiuto anche ad altre persone, ad altre donne.
La chiusura spetta alla Blazina. Su otto consigliere, ben 2 hanno
vissuto sulla loro pelle il cancro al seno, fa notare: bisogna
riflettere, questa patologia va seguita e prevenuta. L'altro
messaggio che oggi emerge è che con questo fiocco, con questo
segnale, noi ci siamo: siamo vicine a chi li vive, questi
problemi. Pertanto ci impegneremo affinché i finanziamenti
destinati a ricerca e prevenzione siano adeguati. Infine, una
punzecchiata ai colleghi uomini: l'incontro di oggi è
trasversale, vuol dire che sappiamo trovare la giusta coesione,
quando serve. E oggi serve.