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Pdci: Zorzini su legge tutela sloveno

23.10.2007
17:55
(ACON) Trieste, 23 ott - COM/ET - La nuova legge regionale di tutela della minoranza slovena non porta grandi novità nè cambiamenti, ma si limita a normare diritti già acquisiti, a fotografare lo status quo.

È quanto sostiene la consigliera dei Comunisti italiani, Bruna Zorzini, aggiungendo che l'agitazione, la disinformazione e la demagogia da parte del centrodestra sono perciò del tutto inspiegabili.

La consigliera elenca poi i lati positivi della legge. Fino ad oggi la minoranza veniva sostenuta dallo Stato, ora anche la Regione si assume le sue responsabilità. I contributi del Fondo regionale saranno più efficaci se lo stesso sarà consistente da subito, in modo da sopperire con tali risorse alle carenze della legge 38. Penso soprattutto, continua la Zorzini, alle trasmissioni in lingua slovena e agl edifici per le attività culturali.

L'esponente dei Comunisti italiani si dice anche soddisfatta del fatto che questa norma porrà definitivamente fine ai problemi finanziari della scuola bilingue di San Pietro al Natisone.

La formulazione degli articoli che riguardavano la promozione lingua e delle sue parlate è stata particolarmente difficile perchè anche l'ala destra di Intesa democratica l'ha voluta leggere in chiave di contrapposizione fra lingua slovena e dialetti e parlate locali. In questo senso si sono dovuti fare compromessi.

Contraporre le parlate alla lingua non ha alcun senso. Nessuno ha mai dichiarato che queste ultime debbano sparire. Esse devono piuttosto arricchire la lingua ponte che con la prossima caduta dei confini farà da collante fra di noi - e questa è lo sloveno. Siccome i linguisti hanno già fatto chiarezza a questo proposito, spiega la consigliera, il problema rimane prettamente politico checchè ne dicano i colleghi del centrodestra che in questi giorni si sono improvvisati "tecnici del mestiere". In effetti non facevano che ripetere argomenti già usati in altri frangenti quando si voleva abbassare il livello della discussione o rallentare le approvazioni di leggi in favore della comunità slovena. La verità storica vuole che il richiamo ai dialetti e alle parlate siano stati sempre bandiera di chi, in provincia di Udine, si opponeva ai diritti delle minoranze.

Se ho votato a favore di questa legge, conclude la Zorzini, è anche perché adesso che la legislatura sta finendo, non abbiamo più il tempo per cercare di trovare soluzioni migliorative e mediazioni di alto profilo. Perciò, quanto fatto, rappresenta solo il primo passo e sarà la pratica futura a dire se dovremo migliorarlo.