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FI: Camber su legge friulano

24.10.2007
20:26
(ACON) Trieste, 24 ott - COM/MPB -Il consigliere di Forza Italia Piero Camber in una nota, premettendo che valorizzare una lingua e una cultura che ha profonde radici storiche è pienamente condivisibile, sottolinea che "meglio sarebbe però se tutelassimo tutte le parlate e le culture della nostra Regione: il triestino, il veneto, il bislacco, il gradese, e le varie parlate istriane".

"Quello che contestiamo - precisa Camber - è il principio impositivo della legge che impone ai comuni di essere friulani, mentre ci vorrebbero esplicite delibere dei consigli comunali sia per entrare nella perimetrazione, sia per uscire; impone alle famiglie il friulano tramite il silenzio assenso; impone ai comuni di tradurre ogni atto con l'assunzione di traduttori ed interpreti; impone alle aziende erogatrici di pubblici servizi (bus, luce, acqua, autostrada..) il bilinguismo; crea in Friuli una scuola "libanese": quella friulanofona e quella italianofona; crea privilegi nelle assunzioni, e questo non è "rispetto reciproco"; costa troppo - a carico di tutta la Regione - mentre i corregionali attendono mesi e mesi per le visite specialistiche, le scuole crollano, le povertà striscianti avanzano. E come ha ricordato Franzil l'azienda sanitaria, invece di assumere infermieri, chiede fondi per assumere traduttori..."

"E poi, c'è veramente bisogno - si domanda Camber -, come sta succedendo in questi giorni, che i consiglieri si dividano in due blocchi: quelli che parlano in friulano e quelli che non lo parlano e sono costretti ad indossare gli auricolari per capire il proprio vicino?"

"Attenzione - avverte Camber -: si stanno riaprendo profonde, antiche ferite sul territorio. Non bastava che il sindaco di Udine abbia detto che i triestini sono tollerati a Udine. In questa Aula più volte, troppe volte, si è parlato di autonomia per la nazione Friuli... E dire che il trattino tra Friuli e Venezia Giulia lo fece togliere un onorevole della sinistra..."

"E mentre l'Europa si allarga... stiamo attenti - conclude Camber - ai neonazionalismi mascherati da rivendicazioni linguistiche ma che sappiamo solo linguistiche assolutamente non sono!"