V Comm: approvato disegno di legge procedimento elettorale
(ACON) Trieste, 25 ott - La V Commissione presieduta da Antonio
Martini (Margh-PD) ha terminato l'approvazione del disegno di
legge sul procedimento per l'elezione del presidente della
Regione e del Consiglio regionale, approvazione che il 16 ottobre
scorso era stata interrotta a 82 articoli su 92 totali. La
votazione ha registrato il favore di Intesa Democratica e Franco
Brussa (Margh-PD) relatore unico di maggioranza; la contrarietà
di IpR con Alessandra Battellino relatore di minoranza;
l'astensione di LN, UDC, FI con Antonio Pedicini relatore di
minoranza e AN con Luca Ciariani pure relatore di minoranza.
Diversi i punti che tenterò di modificare in Aula - ha
preannunciato la Battellino dichiarando il suo voto contrario -
attraverso altrettanti emendamenti che presenterò in
quell'occasione.
Gli argomenti su cui la Commissione si era riservata di
soffermarsi riguardavano la nomina dei sei componenti
dell'Ufficio centrale regionale (nominati con decreto del
presidente della Regione, affermava la prima versione
dell'articolo 11), la dichiarazione di presentazione delle
candidature con l'obbligo di raccolta delle sottoscrizioni (art.
17), la rinuncia alla candidatura alla carica di consigliere
regionale (art. 19), i compensi ai componenti degli Uffici
elettorali di sezione (art. 63), le sanzioni amministrative
pecuniarie (art. 76), le spese per la propaganda elettorale
(articoli 77-78) e infine le leggi che saranno abrogate, le norme
finanziarie e l'entrata in vigore (artt. 90-91-92).
L'articolo 11 - nonostante le modifiche della Giunta che volevano
12 soggetti eletti dal Consiglio regionale con voto limitato a
otto preferenze, e tra questi 12 il presidente della Regione ne
sceglieva sei - si è però presentata come una questione ancora
aperta.
Inizialmente, Pedicini aveva proposto che la scelta fosse
casuale, ovvero avvenisse attraverso un'estrazione da parte della
Giunta, ma la soluzione non aveva registrato il favore del
capogruppo dei DS-PD, Mauro Travanut, che aveva sostenuto la
sensibilità di chiunque rivesta la carica di presidente di
Giunta. Chiunque può essere influenzabile - aveva allora
affermato il capogruppo di AN, Luca Ciriani, che preferiva
l'estrazione a sorte.
Perché - era stata la proposta di Maurizio Salvador (UDC) - non
far scendere il numero degli eletti da 12 a 8 e le preferenze da
8 a 4? In tal modo anche se il presidente scegliesse tutti e 4 i
preferiti dalla maggioranza, dovrebbe comunque nominare almeno 2
soggetti votati dalle opposizioni. Carlo Monai dei Cittadini,
però, ha modificato ulteriormente il numero degli eletti dal
Consiglio portandolo direttamente a 6 e i voti di preferenza a 3,
così - ha spiegato - il presidente della Regione non potrà che
prendere atto dei sei soggetti scelti dall'Aula, senza poter
decidere nulla. La soluzione ha così trovato il consenso
trasversale dei consiglieri, ad eccezione di Pedicini che si è
astenuto e della Battellino che si è espressa contro.
Tra gli altri emendamenti, un punto atteso era quello inerente le
conseguenze in caso di rinuncia di un candidato in lista alla
carica di consigliere regionale. La Giunta ha stabilito che
questa produce effetti sulla composizione delle liste se
presentata a uno dei soggetti citati all'articolo 14 del disegno
di legge in esame (presidente o segretario del partito o del
gruppo politico, o persona indicata) entro il decimo giorno
antecedente la scadenza del termine per la presentazione delle
candidature con dichiarazione sottoscritta dall'interessato e
autenticata.
(immagini alle tv)