Corecom: giovani e bullismo in Friuli Venezia Giulia
(ACON) Trieste, 31 ott - RC - Bullismo, non da noi. I giovani
del Friuli Venezia Giulia conoscono il problema, ma 47 ragazzi su
100 tra i 14 e i 21 anni hanno affermato di non temere di poterne
essere vittima. Un dato che deve rassicurare, visto che la media
nazionale è del 24%.
Il risultato è emerso dall'indagine online realizzata dal
Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom FVG) attraverso
l'istituto SWG, e presentata agli studenti del liceo "Petrarca"
di Trieste.
Le domande, poste a 800 giovani, hanno rivelato che se a livello
nazionale è il 18% ad essere stato offeso spesso per il proprio
aspetto fisico, da noi solo il 5%, e il 7% contro il 17% in
Italia ha subito insulti abitualmente.
Il luogo dove si teme di più che possano esserci atti di bullismo
rimane la scuola (36% contro, comunque, il 45% del dato
nazionale), ma anche i locali pubblici come bar e discoteche
(29%) e i luoghi isolati e bui (24%), poi i parchi (15%) e le
fermate dell'autobus (12%).
La scuola, dicevamo, al primo posto, ma gli insegnanti non sono
le persone a cui i ragazzi si rivolgerebbero di più (3%, al pari
di chi non ne parlerebbe con nessuno). A livello nazionale la
scelta maggiore ricade sui genitori: 34% contro il 28% locale,
perché in Friuli Venezia Giulia si preferisce andare da un amico
o dalle autorità competenti (entrambi 33%). E' come se dentro la
scuola - è stata la riflessione del presidente del Corecom,
Franco Del Campo - ci sia un deficit comunicativo e di fiducia,
un deficit che bisogna assolutamente colmare. Mentre le
cosiddette autorità competenti sono concepite come un riferimento
sicuro e affidabile, e sono guardate senza diffidenza o, peggio,
ostilità.
Ciò che, infine, i nostri giovani, al pari di tutti gli altri,
non ammettono di più è che si faccia del bullismo nei confronti
di un disabile (80%).
(immagini alle tv)