Difensore civico: revoca mutui casa, un caso esemplare
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/ET - La perdita del beneficio
regionale dei mutui per la prima casa può essere il risultato di
una comunicazione poco efficiente tra istituzioni e richiedenti
che però comporta spesso anche rilevanti danni economici per i
cittadini.
È quanto sostiene il Difensore civico regionale, Caterina
Dolcher, portando un esempio concreto della fattispecie per
ribadire l'inadeguatezza del sistema che affida alla banche
convenzionate la trattazione delle domande dei mutui regionali
per la prima casa.
Il caso portato all'attenzione dal Difensore civico vede un
cittadino a cui è stata revocata l'agevolazione regionale per
l'acquisto della prima casa per non avere spostato la residenza
nell'alloggio acquistato entro il termine di 90 giorni dalla data
di erogazione a saldo del mutuo.
In realtà, la persona in questione aveva consegnato alla banca,
entro i termini previsti, una lettera nella quale spiegava di non
potersi trasferire nella casa perché questa era ancora in fase di
ristrutturazione.
La banca, accettando la missiva senza ulteriori comunicazioni, ha
indotto il richiedente a pensare di aver agito correttamente. Il
termine per trasferire la propria residenza nell'abitazione
acquistata con i benefici regionali però, è perentorio e in
merito la legge è molto chiara: il suo mancato rispetto viene
sanzionato con la revoca. Se fosse stata avvertita
tempestivamente dell'inefficacia di quella comunicazione, questa
famiglia sarebbe stata ancora in tempo per presentare al Comune
la richiesta di nuova residenza e immediatamente trasferirvisi,
pur se con i lavori in corso.
Oltre a non avere avvertito l'utente dell'errore che stava
compiendo, la banca non ha segnalato a Mediocredito che il
destinatario dell'agevolazione non aveva ottemperato ai suoi
obblighi, nonostante la legge preveda che i compiti di controllo
siano in capo proprio agli istituti convenzionati.
Omettendo questa comunicazione, l'errore in buona fede di questo
e di molti altri cittadini è stato scoperto solo a seguito del
controllo del Mediocredito su tutte le agevolazioni concesse. La
persona in questione ha quindi subito la revoca dei benefici e si
trova a dover restituire una cospicua somma alla banca stessa
entro soli 60 giorni, oltre a dover rinegoziare il mutuo con
tassi ben più alti di quelli applicati al momento dell'acquisto.
Il caso è emblematico, conclude il Difensore Caterina Dolcher,
per comprendere come gli sportelli bancari siano poco preparati
nell'affrontare i tanti problemi che la fruizione dei contributi
per l'acquisto della casa può presentare.