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Difensore civico: revoca mutui casa, un caso esemplare

31.10.2007
15:23
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/ET - La perdita del beneficio regionale dei mutui per la prima casa può essere il risultato di una comunicazione poco efficiente tra istituzioni e richiedenti che però comporta spesso anche rilevanti danni economici per i cittadini.

È quanto sostiene il Difensore civico regionale, Caterina Dolcher, portando un esempio concreto della fattispecie per ribadire l'inadeguatezza del sistema che affida alla banche convenzionate la trattazione delle domande dei mutui regionali per la prima casa.

Il caso portato all'attenzione dal Difensore civico vede un cittadino a cui è stata revocata l'agevolazione regionale per l'acquisto della prima casa per non avere spostato la residenza nell'alloggio acquistato entro il termine di 90 giorni dalla data di erogazione a saldo del mutuo.

In realtà, la persona in questione aveva consegnato alla banca, entro i termini previsti, una lettera nella quale spiegava di non potersi trasferire nella casa perché questa era ancora in fase di ristrutturazione.

La banca, accettando la missiva senza ulteriori comunicazioni, ha indotto il richiedente a pensare di aver agito correttamente. Il termine per trasferire la propria residenza nell'abitazione acquistata con i benefici regionali però, è perentorio e in merito la legge è molto chiara: il suo mancato rispetto viene sanzionato con la revoca. Se fosse stata avvertita tempestivamente dell'inefficacia di quella comunicazione, questa famiglia sarebbe stata ancora in tempo per presentare al Comune la richiesta di nuova residenza e immediatamente trasferirvisi, pur se con i lavori in corso.

Oltre a non avere avvertito l'utente dell'errore che stava compiendo, la banca non ha segnalato a Mediocredito che il destinatario dell'agevolazione non aveva ottemperato ai suoi obblighi, nonostante la legge preveda che i compiti di controllo siano in capo proprio agli istituti convenzionati.

Omettendo questa comunicazione, l'errore in buona fede di questo e di molti altri cittadini è stato scoperto solo a seguito del controllo del Mediocredito su tutte le agevolazioni concesse. La persona in questione ha quindi subito la revoca dei benefici e si trova a dover restituire una cospicua somma alla banca stessa entro soli 60 giorni, oltre a dover rinegoziare il mutuo con tassi ben più alti di quelli applicati al momento dell'acquisto.

Il caso è emblematico, conclude il Difensore Caterina Dolcher, per comprendere come gli sportelli bancari siano poco preparati nell'affrontare i tanti problemi che la fruizione dei contributi per l'acquisto della casa può presentare.