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Tesini al Sacrario degli internati sloveni e croati a Gonars

01.11.2007
14:32
(ACON) Gonars, 01 nov - MPB - Le tessere di un mosaico, significativamente tutte nei toni del rosso, disegnano da quest'anno un grande disco al centro del Sacrario monumentale di Gonars che nel 1973 fu costruito nel cimitero del paese e nel quale sono tumulati i resti di 453 sloveni e croati internati nel campo di concentramento qui allestito e nel quale, tra il 1942 e il 1943, furono rinchiusi 5000 civili deportati dalla provincia di Lubiana.

L'opera - voluta dal Consolato generale sloveno a Trieste e realizzata, anche con il sostegno del comune di Gonars, da tre studenti italiani e tre studenti sloveni della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo - è stata inaugurata stamani alla presenza del presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini, del presidente della Camera di Stato della Slovenia, Janez Susnik, del vicepresidente del parlamento croato Mato Arlovic. Un simbolo anche della nuova Europa e di un nuovo spirito di fratellanza attorno al quale ci rinsaldiamo, segno che coloro che più di 60 anni fa hanno patito e pagato con la vita gli errori di quel tempo oggi sono accolti in casa nostra come emblema e come eroi di questa civiltà - ha detto Tesini, per la quinta volta consecutiva presente, come presidente del Consiglio regionale, alla cerimonia di commemorazione.

"E' con spirito di pellegrinaggio che vengo ogni anno a questo luogo di dolore ma anche di grande assunzione di responsabilità", ha affermato il presidente ricordando che questo è il giorno che nella tradizione sia dei credenti che dei non credenti la comunità dei viventi si ricongiunge con quella dei defunti, e nel significato di tutte le tradizioni e le fedi è il giorno in cui si ricostruisce un patto, un'alleanza.

"Patto e alleanza che devono essere ricostruiti nella sincerità, nella trasparenza, nel senso civico e nella fedeltà ai valori della comunità umana - ha detto ancora Tesini ricordando che "siamo alla vigilia di una nuova primavera dell'Europa unita, democratica, aperta, civile, fiera dei valori e della qualità della vita che può garantire e assicurare ai suoi cittadini".

"Prima di Natale, cadrà l'ultima barriera, più simbolica che reale, tra noi e la Slovenia, che dal 1 gennaio 2008 avrà la grande responsabilità di presiedere la nuova Ue: in quel giorno saremo idealmente tutti cittadini della Slovenia, tutti cittadini di Lubiana" - ha affermato ancora Tesini richiamandosi ai fatti storici ricostruiti dal sindaco Ivan Cignola.

"Ma perché questi sentimenti siano solidi e durevoli occorre che ciascuno riconosca le responsabilità del proprio passato - ha avvertito il presidente - ed essere qui oggi significa proprio questa assunzione piena, che ci rende credibili come cittadini aperti e democratici che vogliono assicurare alle nuove generazioni un passato diverso da quello che lasciamo alle spalle".

Tesini ha anche fatto riferimento al nuovo Trattato europeo, "in base al quale realizzare gli ulteriori possibili, praticabili e sostenibili allargamenti" e si è detto convinto che la Croazia possa fare parte fino in fondo della nuova Europa.

Parlando dell'amicizia e della collaborazione con la vicina comunità slovena, Tesini ha anche ricordato la recentissima legge per la tutela dello sloveno; un fronte di impegno che il presidente della Camera di Stato della Slovenia Susnik, nel suo intervento, ha sottolineato con compiacimento, esprimendo gratitudine al nostro Paese e al Friuli Venezia Giulia per l'attenzione rivolta alla minoranza slovena con il rispetto di tutte le leggi di tutela.

(immagini alle tv)