Tesini al Sacrario degli internati sloveni e croati a Gonars
(ACON) Gonars, 01 nov - MPB - Le tessere di un mosaico,
significativamente tutte nei toni del rosso, disegnano da
quest'anno un grande disco al centro del Sacrario monumentale di
Gonars che nel 1973 fu costruito nel cimitero del paese e nel
quale sono tumulati i resti di 453 sloveni e croati internati nel
campo di concentramento qui allestito e nel quale, tra il 1942 e
il 1943, furono rinchiusi 5000 civili deportati dalla provincia
di Lubiana.
L'opera - voluta dal Consolato generale sloveno a Trieste e
realizzata, anche con il sostegno del comune di Gonars, da tre
studenti italiani e tre studenti sloveni della Scuola Mosaicisti
di Spilimbergo - è stata inaugurata stamani alla presenza del
presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
Alessandro Tesini, del presidente della Camera di Stato della
Slovenia, Janez Susnik, del vicepresidente del parlamento croato
Mato Arlovic.
Un simbolo anche della nuova Europa e di un nuovo spirito di
fratellanza attorno al quale ci rinsaldiamo, segno che coloro che
più di 60 anni fa hanno patito e pagato con la vita gli errori di
quel tempo oggi sono accolti in casa nostra come emblema e come
eroi di questa civiltà - ha detto Tesini, per la quinta volta
consecutiva presente, come presidente del Consiglio regionale,
alla cerimonia di commemorazione.
"E' con spirito di pellegrinaggio che vengo ogni anno a questo
luogo di dolore ma anche di grande assunzione di responsabilità",
ha affermato il presidente ricordando che questo è il giorno che
nella tradizione sia dei credenti che dei non credenti la
comunità dei viventi si ricongiunge con quella dei defunti, e nel
significato di tutte le tradizioni e le fedi è il giorno in cui
si ricostruisce un patto, un'alleanza.
"Patto e alleanza che devono essere ricostruiti nella sincerità,
nella trasparenza, nel senso civico e nella fedeltà ai valori
della comunità umana - ha detto ancora Tesini ricordando che
"siamo alla vigilia di una nuova primavera dell'Europa unita,
democratica, aperta, civile, fiera dei valori e della qualità
della vita che può garantire e assicurare ai suoi cittadini".
"Prima di Natale, cadrà l'ultima barriera, più simbolica che
reale, tra noi e la Slovenia, che dal 1 gennaio 2008 avrà la
grande responsabilità di presiedere la nuova Ue: in quel giorno
saremo idealmente tutti cittadini della Slovenia, tutti cittadini
di Lubiana" - ha affermato ancora Tesini richiamandosi ai fatti
storici ricostruiti dal sindaco Ivan Cignola.
"Ma perché questi sentimenti siano solidi e durevoli occorre che
ciascuno riconosca le responsabilità del proprio passato - ha
avvertito il presidente - ed essere qui oggi significa proprio
questa assunzione piena, che ci rende credibili come cittadini
aperti e democratici che vogliono assicurare alle nuove
generazioni un passato diverso da quello che lasciamo alle
spalle".
Tesini ha anche fatto riferimento al nuovo Trattato europeo, "in
base al quale realizzare gli ulteriori possibili, praticabili e
sostenibili allargamenti" e si è detto convinto che la Croazia
possa fare parte fino in fondo della nuova Europa.
Parlando dell'amicizia e della collaborazione con la vicina
comunità slovena, Tesini ha anche ricordato la recentissima legge
per la tutela dello sloveno; un fronte di impegno che il
presidente della Camera di Stato della Slovenia Susnik, nel suo
intervento, ha sottolineato con compiacimento, esprimendo
gratitudine al nostro Paese e al Friuli Venezia Giulia per
l'attenzione rivolta alla minoranza slovena con il rispetto di
tutte le leggi di tutela.
(immagini alle tv)