UDC: Salvador su mutui a tasso variabile
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/ET - "Cosa intende fare la Giunta
regionale per aiutare le famiglie a basso reddito alle prese con
i continui aumenti delle rate dei mutui a tasso variabile per
l'acquisto della prima casa?" Lo chiede con un'interrogazione il
consigliere regionale dell'UDC Maurizio Salvador.
"Da tempo la Banca Centrale Europea ha avviato una politica
monetaria restrittiva che ha portato in questi ultimi anni a un
rilevante incremento del costo del denaro - afferma Salvador - e
questa stretta monetaria ha determinato a più riprese la crescita
del tasso di riferimento europeo e, di conseguenza, l'aumento
delle rate dei mutui a tasso variabile". Il consigliere regionale
dell'UDC evidenzia come la rata di un mutuo variabile per
l'acquisto di una abitazione stipulato 3 anni fa sia cresciuta di
oltre un terzo per la durata ventennale e di quasi la metà per
quella trentennale. "Su un mutuo da 100 mila euro - sottolinea -
vuol dire una maggiore spesa mensile di 193 euro a venti anni e
di 213 a trenta. Questo significa che per chi si è indebitato con
mutuo a tasso variabile tra il 2003 e il 2005, quando i tassi
erano ai minimi, la rata è salita come minimo del 23% per il
mutuo ventennale e del 31% per quello trentennale. Come
conseguenza di ciò molte famiglie fanno sempre più fatica a
pagare le rate a causa del rialzo dei tassi di interesse, ma
anche del costo della vita".
Salvador cita anche gli esiti di un'indagine condotta
dall'Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari
finanziari) in 18 tribunali italiani, da cui emerge che tra il
2006 e il 2007 l'aumento di pignoramenti è stato di oltre il 20%
e dovrebbe attestarsi a fine anno sul 23% rispetto all'anno
precedente, a causa dell'aumento dei tassi e della difficoltà di
far fronte alle rate. "Inoltre - prosegue l'esponente centrista -
secondo un'inchiesta pubblicata nei giorni scorsi da un
quotidiano economico nazionale, l'incidenza sul reddito familiare
della rata di mutuo per l'acquisto di un'abitazione, va dal 48.4%
di Ragusa al 10.7% di Bolzano. Nella nostra regione, a Gorizia,
la rata ha un peso medio sul reddito pari al 20.3%, a Udine del
17.7%, come a anche Pordenone e a Trieste, dove si attesta al
17%. A rischio - sottolinea Salvador - ci sarebbero in Italia ben
300 mila famiglie che stanno per sfondare il tetto sopportabile
della rata.
Nel DPFER 2008-2010 - continua l'esponente dell'UDC - la Giunta
regionale ha previsto, su sollecitazione mia e del collega
Roberto Molinaro, a fronte di maggiori oneri di costo del denaro,
di sostenere le famiglie con un adeguato incremento del
contributo regionale in conto capitale per rendere meno
difficoltoso per le stesse accedere all'acquisizione in proprietà
della prima casa già a partire dal prossimo anno".
Salvador chiede dunque alla Giunta "quali provvedimenti intenda
assumere con la prossima Finanziaria per venire incontro a quelle
famiglie a basso reddito che hanno in corso un mutuo fondiario a
tasso variabile contratto per l'acquisto o la costruzione della
prima casa e che stanno per sfondare il tetto sopportabile della
rata, ritenendo che questo tipo di intervento rivesta carattere
di urgenza".