Tesini e consiglieri regionali in visita al CPT di Gradisca
(ACON) Gradisca d'Isonzo, 19 nov - MPB - Una visita importante
e necessaria a una struttura al centro dell'attenzione della
Regione e dei consiglieri regionali, per una più stringente
conoscenza di questa realtà che dall'apertura a oggi ha visto
modificare la sua funzione, e per una comprensione più profonda
del vissuto umano che essa ospita, ove aspetti di disagio e
sofferenza generali si intrecciano con le storie individuali, i
sogni di una prospettiva di lavoro e di inserimento.
Per il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, che
con i consiglieri Giorgio Baiutti e Paolo Menis (Margh-PD), Maria
Cristina Carloni (DS-PD), Fulvio Follegot (LN), Kristian Franzil
(PRC-SE), Alessandro Metz (Verdi), Maurizio Paselli (Citt) e
Bruna Zorzini (PDCI), ha compiuto un sopralluogo al CPT/CPA di
Gradisca d'Isonzo, è necessario lavorare proprio perché le
ragioni della sofferenza siano ridotte al minimo e affinché la
permanenza qui, ancorché costretta e conseguenza della normativa
nazionale ed europea, possa essere, oltre che un fattore di
sicurezza, anche un'opportunità di integrazione. E l'impressione
ricavata è che il centro sia gestito nel migliore dei modi.
Tesini, nella visita, è stato accompagnato dal capo di gabinetto
del prefetto di Gorizia, Scardino, dal presidente e dal direttore
della cooperativa Minerva, cui è affidata la gestione del centro
- Adriano Rughini e Paolo Zotti - e da alcuni operatori e
mediatori culturali dei 60 che qui lavorano.
Nella sezione del Centro di prima accoglienza gli immigrati sono
attualmente 106 tra uomini e donne, con provenienze
prevalentemente da Ghana, Sudan, Etiopia, Eritrea, ma anche
Nigeria, Ciad, Palestina, Liberia. Alla sezione del Centro di
permanenza temporanea si trovano ora 42 tra clandestini in attesa
di essere espulsi e persone con pendenze di reato provenienti più
della metà della Tunisia, e poi da Marocco, Egitto, Nigeria,
oltre che altre presunte provenienze.
Il percorso, attraverso i vari servizi - dall'ambulatorio fino ai
magazzini, passando per una stanza dedicata a piccola moschea -
ha offerto a presidente e consiglieri diverse occasioni per un
contatto diretto con le persone.
Immigrazione una risorsa, sempre; anche se il confine tra
immigrazione e sicurezza è spesso labile, legato alla percezione
del fenomeno da parte dei cittadini e a una richiesta di garanzie
che viene dall'opinione pubblica. Tesini lo ha ribadito,
ricordando la diversità di posizioni esistente in merito anche
all'interno del Consiglio regionale, ma parallelamente esprimendo
compiacimento per la realtà qui incontrata e per il lavoro svolto
da tutti.
I CPT, una realtà comunque necessaria - aveva sottolineato
Scardino - divenuti il terminale di una grossa carenza
strutturale che con il lavoro ci sforziamo di superare per far sì
che essi non siano un affare di polizia. Lavorando assieme, nel
campo dell'occupazione, della formazione, dell'addestramento,
abbandonando le polemiche, è possibile abbattere molti steccati.
Il nostro impegno, al di là dei no burocratici che dobbiamo
pronunciare nel rispetto delle regole, è quello di operare sempre
con il massimo della trasparenza.
Molte delle competenze che interessano questa materia sono
nazionali - ha concluso Tesini dicendo la difficoltà di
immaginare margini ulteriori di intervento da parte della
Regione, rispetto a quelli già prodotti. Ma la riflessione in
Consiglio regionale continuerà, soprattutto sulla possibilità di
migliorare il coordinamento degli interventi: azione più decisa
da parte delle Agenzie del lavoro per la promozione
dell'occupazione, impegno sul fronte della formazione e
dell'alfabetizzazione, pensando anche a un raccordo con le
strutture di gestione dei CPT per dare massima flessibilità
all'offerta di servizi da parte della Regione.
Molti gli approfondimenti chiesti dai consiglieri, specialmente
per quanto riguarda il lavoro dei mediatori impegnati a
codificare standard di assistenza per garantire livello e
attività comuni a tutti i CPT. Un fronte sul quale il Friuli
Venezia Giulia è all'avanguardia.
Le condizioni di vita degli ospiti, soprattutto nel caso di
nuclei familiari, le loro problematiche, gli aspetti sanitari
sono stati oggetto delle domande rivolte dalle consigliere
Zorzini e Carloni con riguardo al disagio psichico e alle
esigenze delle donne. E Carloni ha sollecitato l'attivazione di
servizi di ginecologia, pediatria e consultorio, invitando a
rivisitare i protocolli sanitari riferiti soprattutto ai bisogni
femminili, tenendo conto di aspetti (ad esempio l'infibulazione)
legati alla matrice culturale di provenienza.
Il consigliere Metz, infine, ha chiesto se sia vero che alcune
ragazze, avendo libera uscita dalle 8 alle 20, vengano istigate a
prostituirsi e se risulti anche che diverse di loro vendano i
vestiti per poi richiederne di nuovi dal CPT. Un aspetto - è
stata la risposta - sul quale la questura ha aperto diverse
indagini.
(immagini alle tv)