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Tesini e consiglieri regionali in visita al CPT di Gradisca

19.11.2007
16:34
(ACON) Gradisca d'Isonzo, 19 nov - MPB - Una visita importante e necessaria a una struttura al centro dell'attenzione della Regione e dei consiglieri regionali, per una più stringente conoscenza di questa realtà che dall'apertura a oggi ha visto modificare la sua funzione, e per una comprensione più profonda del vissuto umano che essa ospita, ove aspetti di disagio e sofferenza generali si intrecciano con le storie individuali, i sogni di una prospettiva di lavoro e di inserimento.

Per il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, che con i consiglieri Giorgio Baiutti e Paolo Menis (Margh-PD), Maria Cristina Carloni (DS-PD), Fulvio Follegot (LN), Kristian Franzil (PRC-SE), Alessandro Metz (Verdi), Maurizio Paselli (Citt) e Bruna Zorzini (PDCI), ha compiuto un sopralluogo al CPT/CPA di Gradisca d'Isonzo, è necessario lavorare proprio perché le ragioni della sofferenza siano ridotte al minimo e affinché la permanenza qui, ancorché costretta e conseguenza della normativa nazionale ed europea, possa essere, oltre che un fattore di sicurezza, anche un'opportunità di integrazione. E l'impressione ricavata è che il centro sia gestito nel migliore dei modi.

Tesini, nella visita, è stato accompagnato dal capo di gabinetto del prefetto di Gorizia, Scardino, dal presidente e dal direttore della cooperativa Minerva, cui è affidata la gestione del centro - Adriano Rughini e Paolo Zotti - e da alcuni operatori e mediatori culturali dei 60 che qui lavorano.

Nella sezione del Centro di prima accoglienza gli immigrati sono attualmente 106 tra uomini e donne, con provenienze prevalentemente da Ghana, Sudan, Etiopia, Eritrea, ma anche Nigeria, Ciad, Palestina, Liberia. Alla sezione del Centro di permanenza temporanea si trovano ora 42 tra clandestini in attesa di essere espulsi e persone con pendenze di reato provenienti più della metà della Tunisia, e poi da Marocco, Egitto, Nigeria, oltre che altre presunte provenienze.

Il percorso, attraverso i vari servizi - dall'ambulatorio fino ai magazzini, passando per una stanza dedicata a piccola moschea - ha offerto a presidente e consiglieri diverse occasioni per un contatto diretto con le persone.

Immigrazione una risorsa, sempre; anche se il confine tra immigrazione e sicurezza è spesso labile, legato alla percezione del fenomeno da parte dei cittadini e a una richiesta di garanzie che viene dall'opinione pubblica. Tesini lo ha ribadito, ricordando la diversità di posizioni esistente in merito anche all'interno del Consiglio regionale, ma parallelamente esprimendo compiacimento per la realtà qui incontrata e per il lavoro svolto da tutti.

I CPT, una realtà comunque necessaria - aveva sottolineato Scardino - divenuti il terminale di una grossa carenza strutturale che con il lavoro ci sforziamo di superare per far sì che essi non siano un affare di polizia. Lavorando assieme, nel campo dell'occupazione, della formazione, dell'addestramento, abbandonando le polemiche, è possibile abbattere molti steccati. Il nostro impegno, al di là dei no burocratici che dobbiamo pronunciare nel rispetto delle regole, è quello di operare sempre con il massimo della trasparenza.

Molte delle competenze che interessano questa materia sono nazionali - ha concluso Tesini dicendo la difficoltà di immaginare margini ulteriori di intervento da parte della Regione, rispetto a quelli già prodotti. Ma la riflessione in Consiglio regionale continuerà, soprattutto sulla possibilità di migliorare il coordinamento degli interventi: azione più decisa da parte delle Agenzie del lavoro per la promozione dell'occupazione, impegno sul fronte della formazione e dell'alfabetizzazione, pensando anche a un raccordo con le strutture di gestione dei CPT per dare massima flessibilità all'offerta di servizi da parte della Regione.

Molti gli approfondimenti chiesti dai consiglieri, specialmente per quanto riguarda il lavoro dei mediatori impegnati a codificare standard di assistenza per garantire livello e attività comuni a tutti i CPT. Un fronte sul quale il Friuli Venezia Giulia è all'avanguardia.

Le condizioni di vita degli ospiti, soprattutto nel caso di nuclei familiari, le loro problematiche, gli aspetti sanitari sono stati oggetto delle domande rivolte dalle consigliere Zorzini e Carloni con riguardo al disagio psichico e alle esigenze delle donne. E Carloni ha sollecitato l'attivazione di servizi di ginecologia, pediatria e consultorio, invitando a rivisitare i protocolli sanitari riferiti soprattutto ai bisogni femminili, tenendo conto di aspetti (ad esempio l'infibulazione) legati alla matrice culturale di provenienza.

Il consigliere Metz, infine, ha chiesto se sia vero che alcune ragazze, avendo libera uscita dalle 8 alle 20, vengano istigate a prostituirsi e se risulti anche che diverse di loro vendano i vestiti per poi richiederne di nuovi dal CPT. Un aspetto - è stata la risposta - sul quale la questura ha aperto diverse indagini.

(immagini alle tv)