CR: procedimento elettorale, relatore min. Battellino (3)
(ACON) Trieste, 20 nov - DT - Una legge poco trasparente, che
stabilisce ma non assicura alcuna pari visibilità e dignità (e
infatti l'obbligo della lista rosa non c'è) tra candidato uomo e
candidata donna. Un provvedimento grazie al quale le donne non
avranno modo di farsi notare. Un disegno di legge che non
garantisce la legge, approvata, con la quale il Friuli Venezia
Giulia ha deciso forma di governo e sistema di elezione del
presidente della Regione e del Consiglio.
Alessandra Battellino (IpR-SD), relatore di minoranza, critica
innanzitutto quello che considera il mancato rispetto delle pari
opportunità. Che sia giusto che l'elettore abbia potestà di
esprimere la propria preferenza, afferma, è ampiamente condiviso.
Ma la condizione di base è che i candidati dovrebbero godere
delle stesse opportunità: così oggi non avviene, e per quanto
riguarda le donne la differenza è abissale. Il risultato è che in
quanto a presenza femminile, in Aula, il Friuli Venezia Giulia è
ultimo in Italia (che a sua volta è, dopo Malta, ultima in
Europa).
In che modo si è risolto il nodo della sottorappresentanza
femminile? Fa notare ancora. Imponendo l'obbligo, nella
composizione delle liste, dell'alternanza tra uomo e donna e un
rapporto minimo di genere del 40%, pena l'inammissibilità della
lista e quindi l'esclusione dalla competizione elettorale. Questo
ddl ha confermato l'alternanza di genere, ma vengono fissate
deroghe che permettono di non escludere quelle liste poco
rispettose delle regole nel caso in cui il rapporto uomo-donna
dovesse variare per decadenza inaspettata di candidature.
Disattesa, poi, la presenza paritaria dei candidati nella
comunicazione politica, né si parla di sanzioni per i soggetti
politici che non la ottemperino, e non c'è nemmeno alcun richiamo
ai media che dovessero continuare a offrire i loro spazi
esclusivamente ai candidati uomini. Infine, la Battellino
contesta anche i limiti fissati per i costi della singola
campagna elettorale: troppo inferiori a quanto mediamente si
spende, col risultato di molte campagne in nero.
(segue)