CR: tutela friulano, approvati articoli dal 7-11 (10)
(ACON) Trieste, 21 nov - DT - Conclusi quindi i sei articoli
dedicati all'uso pubblico della lingua friulana.
L'Aula ha approvato il 7 (certificazione linguistica), l'8 (atti
e informazioni di carattere generale), 9 (organismi elettivi e
collegiali), 10 (cartellonistica in lingua friulana) e 11
(toponomastica in lingua friulana).
A corredo dell'articolo 8, è passato l'emendamento del relatore
di maggioranza Annamaria Menosso (DS-PD): con la modifica si è
stabilito che saranno gli enti interessati (operanti nel
perimetro previsto dalla legge) a provvedere all'applicazione
progressiva affinché gli atti pubblici vengano redatti, oltre che
in italiano, anche in friulano. E lo faranno, specifica
l'emendamento, sulla base dei Piani annuali di politica
linguistica. In sostanza, ha spiegato la Menosso, saranno i
Comuni a dover stabilire, attraverso il Piano, anche quei
documenti da tradurre in friulano. Un modo per rispettare
l'autonomia dei Municipi stessi, ha aggiunto.
Anche l'articolo 9 è stato ritoccato da un emendamento a firma
Menosso. Ora le modalità per garantire la traduzione a coloro che
non comprendono la lingua friulana sono disciplinate dai Comuni
mediante (è la novità) apposite disposizioni inserite nei Piani
annuali nel cui ambito può essere prevista la ripetizione degli
interventi in italiano o il deposito contestuale dei testi
tradotti in forma scritta.
Corretto da un terzo emendamento Menosso pure l'articolo 10: gli
enti locali, per quanto riguarda la cartellonistica in lingua
friulana, non dovranno più adeguarsi entro quattro anni
dall'entrata in vigore della legge ma, tolti i vincoli temporali,
decideranno sulla base di quanto essi stessi disporranno nei
Piani.
(segue)