PDCI: Zorzini su legge tutela friulano
(ACON) Trieste, 22 nov - COM/ET - "Intervenendo in Aula nel
dibattito sugli articoli che parlano dell'insegnamento del
friulano nelle scuole e delle modalità d'accesso allo stesso, ho
difeso l'impostazione che mirava non solo alla tutela, ma anche
alla promozione della lingua friulana."
È quanto dichiara la consigliera dei Comunisti italiani, Bruna
Zorzini.
"Mi sembra giusto che in una regione come la nostra non ci si
ispiri solamente alla legge 482/99, ma si cerchi di superarla,
interpretandola in maniera estensiva. In questo senso credo che
Intesa democratica abbia ottenuto una buona sintesi, anche se
noto con amarezza le defezioni di tanti colleghi su questa
questione".
"Purtroppo i tempi non sono maturi - asserisce la consigliera -
per volare più alto e il livello di discussione non è stato
quello che io speravo al momento della firma del progetto di
legge caldeggiato dal Comitato 482, che con altri colleghi ho
firmato e su quale anche si è discusso".
"Il dibattito amplificato e strumentale di questi mesi sul
friulano ha registrato difatti divisioni nei territori e nei
Consigli comunali; divisioni trasversali, ma anche all'interno
degli stessi schieramenti, degli stessi partiti, del PD.
Autorevoli esponenti di quest'ultimo si sono cimentati su questo
argomento con un atteggiamento di chiusura e revisione della
storia che denota un'ignoranza o, meglio, una lettura della
stessa legata a dinamiche presenti, anche poco nobili,
influenzate anche da logiche molto spesso elettoralistiche".
"Più gravi, a questo riguardo, i pronunciamenti avvenuti in sede
romana su determinati passaggi fondamentali della nostra proposta
di Statuto, dove si è arrivati a disconoscere che la presenza
delle minoranze sul nostro territorio fosse alla base della
nostra specialità".
"Consiglio a tali deputati - conclude Bruna Zorzini - una lettura
attenta dei resoconti stenografici della Costituente, per tutti
vale però l'articolo 116 della Costituzione che aveva
riconosciuto al Friuli Venezia Giulia la specialità, ribadendo
l'esigenza di tutela dei diritti delle minoranze che vivono nel
suo territorio. Spero che a questo proposito in Parlamento, ma
anche in Consiglio regionale, si riuscirà a fare la giusta
chiarezza".