CR: tutela friulano, domani il voto sulla legge (7)
(ACON) Trieste, 22 nov - RC - Non poche le polemiche sollevate
dalle opposizioni, a partire dai relatori di minoranza Molinaro
(UDC) e Camber (FI) - ma anche da parte di alcuni esponenti della
maggioranza, in particolare di Alzetta (DS-PD), Degano e Lupieri
(Margh-PD) - intorno ad uno degli ultimi articoli, il 30 bis: la
Giunta può modificare, entro due anni dall'entrata in vigore
della norma in esame, la delimitazione territoriale della legge
regionale 15/1996 quanto ai Comuni ove la lingua friulana è
significativamente parlata. Tale variazione è disposta su
conforme deliberazione dei Consigli comunali dei territori
interessati, che dovrà essere approvata dai due terzi più uno dei
consiglieri, a meno che - sempre nei due anni dall'approvazione
della legge - almeno il 15% degli elettori di quei Comuni non si
esprima in modo contrario.
Da ultimo, sono stati licenziati gli articoli 31 (abrogazioni),
32 (norme finanziarie) e 5 (uso della grafia ufficiale, altro
punto molto contestato da alcuni consiglieri del centro-destra
tra cui Asquini di FI, che era stato accantonato.
Rimandati a domani l'articolo 5 bis (Molinaro vorrebbe
l'istituzione della Consulta friulana, Camber un Osservatorio
regionale per la lingua friulana ma anche per gli idiomi e i
dialetti) e le dichiarazioni che anticipano il voto finale.
Ad aprire i lavori, sarà però una mozione dell'opposizione sul
Fondo immobiliare del Servizio sanitario regionale.
(fine)