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CR: mozione opposizioni fondo immobiliare sanità (1)

23.11.2007
11:45
(ACON) Trieste, 23 nov - ET - La Giunta regionale dovrebbe sospendere l'attuazione delle deliberazioni (nr. 1622 e 2721 del 2007) che autorizzano la costituzione e il ricorso a un fondo immobiliare dedicato all'acquisizione e alla gestione dei bei immobili destinati al servizio sanitario della Regione e considerare la possibilità di sospendere qualunque scelta in tal senso.

E' quanto si chiede con una mozione illustrata all'Aula dal consigliere di Forza Italia Massimo Blasoni e firmata anche dai capigruppo di AN Luca Ciriani, UDC Roberto Molinaro, e Lega Nord Alessandra Guerra.

Il consigliere Blasoni ricorda che l'operazione del Fondo immobiliare degli enti del servizio sanitario regionale è l'operazione più ampia mai fatta nella sanità regionale. L'ammontare complessivo sarebbe di 1700 milioni di euro (pari al valore degli immobili oggetto della manovra) che servirà a finanziare un piano d'investimenti di 1400 milioni di euro in trent'anni.

Molte sarebbero le incertezze e le criticità del progetto. Contrasti con la legge nazionale dato che, come asserito da Blasoni, le Aziende sanitarie non sono tra i soggetti che possono trasferire immobili a fondi dedicati e se anche facessero questa operazioni a favore della Regione, la stessa non potrebbe conferire gli immobili a un fondo da lei stessa controllato. Titolare dell'intestazione sarebbe, difatti, la Friulia SGR spa, controllata da Friulia spa, controllata a sua volta dalla Regione.

La probabilità, poi, che con questo disegno si sottragga un'operazione di debito dal bilancio regionale e quindi dal patto di stabilità, aggraverebbe il quadro. Il fondo nel quale andrebbero riversati i beni immobiliari oltretutto, afferma il consigliere forzista, non è totalmente controllato dal pubblico, poiché vi sono soci esterni.

Blasoni ha anche voluto sottolineare la possibilità che le locazioni dovute dalle Aziende sanitarie al Fondo potrebbero portare a un aumento della spesa sanitaria, raddoppiando l'indice di incremento annuo della stessa.

Le economie di scala che si vorrebbe introdurre in questo modo, ricorda l'esponente azzurro, sarebbero comunque raggiungibili anche senza l'introduzione di uno strumento quale il fondo, che porterebbe con sé solo costi di gestione certi oscillanti tra i 150 e i 180 milioni di euro, secondo le stime fornite alla III Commissione consiliare.

Si tratta anche, ha sostenuto Blasoni al termine della sua illustrazione, di un'operazione all'insegna del neocentralismo regionale sul quale l'Aula è chiamata a riflettere.

(immagini alle tv)

(segue)