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CR: fondo immobiliare sanità, dibattito (3)

23.11.2007
13:14
(ACON) Trieste, 23 nov - ET - Ancora nel dibattito generale, Adriano Ritossa (AN) ha affermato che l'operazione del fondo immobiliare per la sanità ha tutta l'apparenza del gioco delle tre carte. Mossa atta a non far conoscere all'esterno l'indebitamento regionale pari a quasi 2295 milioni, che grava, insieme a quello statale, sulle spalle dei cittadini.

L'operazione porterà ad altri debiti e bisogna ripensarci, riflettere sull'opportunità di farla. È quanto sostiene Fulvio Follegot della Lega Nord. Porterà effettivamente a dei vantaggi? Per il momento si ha solo la certezza di costi che andranno a discapito delle tasche dei cittadini della regione. Scelta politica dunque molto importante, che aumenta il debito quando avremmo dovuto contenerlo e impone pesanti vincoli per il futuro.

Secondo Piero Camber (FI) stiamo iniziando a privatizzare la sanità, dato che la gestione del fondo verrebbe affidata a Friulia, partecipata da soci privati per quasi il 20%. Se non si tratta di vera e propria privatizzazione, è certamente una prima apertura in tal senso. Ribadita la questione dei costi certi, a fronte di vantaggi che si potrebbero avere comunque. Si chiede di sospendere, non di cassare, per meglio riflettere.

Similmente favorevole alla mozione anche la consigliera di IdV-Scelgo Donna, Alessandra Battellino. Cedere il patrimonio immobiliare della sanità regionale a un fondo immobiliare potrebbe portare a perversioni del sistema, dove il donatore deve pagare la fruizione dei beni da lui donati. La consigliera ha anche manifestato il dubbio che le donazioni private alla sanità potrebbero venire a decadere, proprio a causa della parziale natura privata della società che gestirebbe il fondo.

(segue)