CR: fondo immobiliare sanità, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 23 nov - ET - Ancora nel dibattito generale,
Adriano Ritossa (AN) ha affermato che l'operazione del fondo
immobiliare per la sanità ha tutta l'apparenza del gioco delle
tre carte. Mossa atta a non far conoscere all'esterno
l'indebitamento regionale pari a quasi 2295 milioni, che grava,
insieme a quello statale, sulle spalle dei cittadini.
L'operazione porterà ad altri debiti e bisogna ripensarci,
riflettere sull'opportunità di farla. È quanto sostiene Fulvio
Follegot della Lega Nord. Porterà effettivamente a dei vantaggi?
Per il momento si ha solo la certezza di costi che andranno a
discapito delle tasche dei cittadini della regione. Scelta
politica dunque molto importante, che aumenta il debito quando
avremmo dovuto contenerlo e impone pesanti vincoli per il futuro.
Secondo Piero Camber (FI) stiamo iniziando a privatizzare la
sanità, dato che la gestione del fondo verrebbe affidata a
Friulia, partecipata da soci privati per quasi il 20%. Se non si
tratta di vera e propria privatizzazione, è certamente una prima
apertura in tal senso. Ribadita la questione dei costi certi, a
fronte di vantaggi che si potrebbero avere comunque. Si chiede di
sospendere, non di cassare, per meglio riflettere.
Similmente favorevole alla mozione anche la consigliera di
IdV-Scelgo Donna, Alessandra Battellino. Cedere il patrimonio
immobiliare della sanità regionale a un fondo immobiliare
potrebbe portare a perversioni del sistema, dove il donatore deve
pagare la fruizione dei beni da lui donati. La consigliera ha
anche manifestato il dubbio che le donazioni private alla sanità
potrebbero venire a decadere, proprio a causa della parziale
natura privata della società che gestirebbe il fondo.
(segue)