FI: Camber, una brutta legge quella sul friulano
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/DT - Oggi è passata la legge sul
friulano: una brutta, brutta legge. E i perché sono molteplici,
spiega il consigliere di FI Piero Camber. Questa legge contiene
ancora troppe imposizioni. In primis alle famiglie inserendo il
silenzio assenso quando la legge quadro nazionale - la 482 del 99
- prevede esattamente l'opposto, cioè la libera scelta. Libertà è
poter dire di sì, non l'obbligo di dover dire no.
Poi, ricorda Camber, Regione, Province, Comuni e i loro enti
strumentali come l'Azienda sanitaria dovranno garantire il
diritto d'uso del friulano in tutti i rapporti con i cittadini,
anche al di fuori del territorio delimitato. Avremo così vigili
trilingui a Gorizia (italiano, friulano e sloveno) così come i
commessi regionali che lavorano negli uffici di Trieste. E per
completare il quadro, bilingui tutti gli atti rivolti alla
generalità dei cittadini, garantendo altresì il bilinguismo in
tutti gli organismi elettivi. Costi spaventosi di interpreti e
traduttori, assolutamente non quantificabili.
Imponiamo anche ai concessionari di pubblici servizi l'obbligo di
attrezzarsi a comunicare e a rispondere in friulano; a
predisporre persino piani speciali di politica linguistica. Così
le aziende del gas, acqua, luce, dei trasporti, ma anche tutte le
aziende telefoniche e quelle televisive (aziende peraltro quotate
in borsa) dovranno attrezzarsi, conformarsi. Ma, la domanda sorge
spontanea, sono imposizioni legittime?
Ci saranno poi albi speciali per i docenti abilitati
all'insegnamento della lingua friulana nella lingua friulana. I
presidi stessi quantificano in 2-3 milioni il costo di questi
nuovi insegnanti. Chi pagherà?
Non siamo contro il friulano, anzi, annota Camber, siamo
pienamente favorevoli alla tutela della lingua e della cultura
friulana, così come di tutte le culture, di tutte le parlate
della regione. Tant'è che abbiamo detto di sì al coinvolgimento
della Filologica friulana, all'insegnamento volontario del
friulano e a gran parte delle norme concernenti i mezzi di
comunicazione e le realtà associative. Abbiamo proposto
l'introduzione del friulano nelle scuole come materia
facoltativa. Siamo però contro a chi specula su questa legge per
motivi elettoralistici. Siamo convinti che questa nuova legge non
servirà né al popolo friulano né alla giustamente orgogliosa
terra friulana.