Citt: legge friulano, i commenti dei consiglieri
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/DT - Nonostante le tante
disquisizioni sul punto, fa notare il capogruppo dei Cittadini
Bruno Malattia in un commento sulla legge sulla lingua friulana,
questo provvedimento non impone automatismi di sorta nel settore
scolastico: il meccanismo adottato per la scelta
dell'insegnamento della lingua friulana non è quello di un
silenzio-assenso, ma di un dissenso informato: è richiesta,
infatti, la puntuale informazione delle famiglie al momento della
preiscrizione per garantire una scelta consapevole di questa
opportunità formativa. Ci auguriamo, piuttosto, che la legge
venga applicata con intelligenza e senza strumentalizzazioni.
Il nostro gruppo è stato un protagonista di questa discussione -
afferma Carlo Monai - soprattutto per garantire una tutela della
lingua e della cultura friulana lontana da ideologismi e da
volontà neocentraliste. I Cittadini sono riusciti a far
condividere il principio, così come è avvenuto per la tutela
dello sloveno, che la ricchezza e l'originalità del friulano
risiede proprio nelle sue tante varietà locali, nobilitate anche
in campo letterario da tanti scrittori come Pier Paolo Pasolini,
Amedeo Giacomini, Elio Bartolini.
Il 5 luglio scorso - ricorda Piero Colussi - abbiamo organizzato
a Spilimbergo un apposito convegno sulle parlate locali e sul
friulano, che è stato molto utile per mettere a fuoco la
necessità di evitare vincoli impositivi. La Regione sosterrà
anche la produzione di programmi in lingua friulana con il
vincolo che il 60% di questi dovrà essere realizzato da
produttori indipendenti; un modo per garantire ai tanti autori e
alle tante produzioni della regione di trovare anche una platea
televisiva.
Paolo Panontin, infine, si è detto soddisfatto per la possibilità
data ai Comuni del Pordenonese di scegliere la permanenza o meno
nel perimetro di applicazione della legge, in questo modo
rimediando a errori e forzature del passato.