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Citt: legge friulano, i commenti dei consiglieri

23.11.2007
17:11
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/DT - Nonostante le tante disquisizioni sul punto, fa notare il capogruppo dei Cittadini Bruno Malattia in un commento sulla legge sulla lingua friulana, questo provvedimento non impone automatismi di sorta nel settore scolastico: il meccanismo adottato per la scelta dell'insegnamento della lingua friulana non è quello di un silenzio-assenso, ma di un dissenso informato: è richiesta, infatti, la puntuale informazione delle famiglie al momento della preiscrizione per garantire una scelta consapevole di questa opportunità formativa. Ci auguriamo, piuttosto, che la legge venga applicata con intelligenza e senza strumentalizzazioni.

Il nostro gruppo è stato un protagonista di questa discussione - afferma Carlo Monai - soprattutto per garantire una tutela della lingua e della cultura friulana lontana da ideologismi e da volontà neocentraliste. I Cittadini sono riusciti a far condividere il principio, così come è avvenuto per la tutela dello sloveno, che la ricchezza e l'originalità del friulano risiede proprio nelle sue tante varietà locali, nobilitate anche in campo letterario da tanti scrittori come Pier Paolo Pasolini, Amedeo Giacomini, Elio Bartolini.

Il 5 luglio scorso - ricorda Piero Colussi - abbiamo organizzato a Spilimbergo un apposito convegno sulle parlate locali e sul friulano, che è stato molto utile per mettere a fuoco la necessità di evitare vincoli impositivi. La Regione sosterrà anche la produzione di programmi in lingua friulana con il vincolo che il 60% di questi dovrà essere realizzato da produttori indipendenti; un modo per garantire ai tanti autori e alle tante produzioni della regione di trovare anche una platea televisiva.

Paolo Panontin, infine, si è detto soddisfatto per la possibilità data ai Comuni del Pordenonese di scegliere la permanenza o meno nel perimetro di applicazione della legge, in questo modo rimediando a errori e forzature del passato.