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UDC: Molinaro, legge friulano, spot elettorale ideologico

23.11.2007
18:34
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/DT - Siamo e continuiamo a essere per la tutela e la valorizzazione della lingua friulana. Riteniamo che fosse necessaria una nuova legge regionale, ma non una legge compromessa come quella approvata dal Consiglio regionale. Il capogruppo dell'UDC Roberto Molinaro motiva così il voto contrario del gruppo alla legge sulla valorizzazione del friulano.

Diverse le ragioni. Innanzitutto, spiega, la questione tanto discussa dell'introduzione del silenzio assenso per l'insegnamento del friulano nelle scuole che, secondo Molinaro, "viola il diritto delle famiglie di dire sì o no, oltre alla normativa nazionale. C'è stata una rincorsa a una posizione estrema ideologica, che sicuramente non porterà bene al Friuli, per meri scopi elettorali del presidente. Il contenzioso che nascerà sarà ampio e metterà a rischio la stessa introduzione del friulano a scuola".

Altro motivo di critica è l'uso pubblico del friulano che esce "annacquato" con questa legge. "Si sono fatte grandi previsioni - sottolinea Molinaro - che, di fatto, troveranno applicazione solo con l'attivazione dei piani linguistici, ma nessuna risorsa finanziaria è stata stanziata per la loro attuazione".

Secondo il consigliere, poi, c'è anche una forzatura della potestà legislativa con la previsione, tra l'altro, degli obblighi per i concessionari dei pubblici servizi e del concerto obbligatorio con la direzione scolastica regionale in materia di elenco dei docenti, assumendosi competenze proprie del legislatore statale.

Con la possibilità di modificare, infine, il perimetro entro il quale le norme trovano applicazione, sì è creata una pericolosa complicazione, dato che ora avremo due perimetri, uno per le norme statali e uno per quelle regionali.

La maggioranza - prosegue il capogruppo UDC - non ha tenuto in considerazione le decine di proposte migliorative e correttive che avevamo presentato il aula, privilegiando la coesione della stessa e il rapporto con la Lega Nord. Avevamo proposto, tra l'altro, l'istituzione di uno sportello dell'Arlef per l'ascolto, l'informazione la consulenza sui diritti linguistici e la costituzione di una Commissione scuola rappresentativa di tutto il mondo scolastico. Volevamo poter esprimere un voto non negativo, conclude Roberto Molinaro. Invece la maggioranza ha scelto una intesa privilegiata con chi condivide posizioni estreme. Da ciò, giocoforza, un voto negativo, accompagnato dalla preoccupazione per il destino di una legge che si è voluto compromettere fin dall'approvazione.