News


IV Comm: approvato ddl sulla caccia (3)

27.11.2007
20:13
(ACON) Trieste, 27 nov - RC - Passa con i voti di DS-PD, Margherita-PD e Cittadini, il disegno di legge sull'attività venatoria. Contrari LN e Verdi. Astenuti FI, AN e UDC, ma anche il PRC-SE.

Relatori per l'Aula saranno Igor Dolenc (DS-PD) per la maggioranza, Giorgio Venier Romano (UDC) con Bruno Di Natale (AN), Fulvio Follegot (LN) e Daniele Galasso (FI) per l'opposizione.

Numerose le modifiche ulteriori al testo base. Tra queste, all'articolo 30 si afferma che l'ammissione ad altra riserva di caccia è consentita non solo a chi sia stato socio di una riserva per almeno 5 anni, ma anche a chi si sia dimesso da socio di una riserva da almeno due anni (emendamento Galasso). Al pari, il consigliere ha ottenuto che all'articolo seguente si aggiungesse che i cacciatori possono essere invitati al massimo 5 volte nella stessa riserva o azienda faunistico-venatoria se già sono ammessi ad una riserva, 10 volte se non sono ammessi a nessun'altra.

Una pausa di riflessione si è resa necessaria, invece, all'interno della stessa maggioranza dopo che il consigliere Metz dei Verdi aveva proposto una modifica al comma 6 dell'articolo 33 dove si accenna alla futura istituzione del Corpo unico forestale e di vigilanza ambientale. Va creato con il passaggio del personale delle Province alla Regione ed entro il primo gennaio 2008 - aveva sostenuto Metz. Andiamo contro le decisioni della Corte dei Conti sul comparto unico - gli aveva risposto l'assessore Marsilio aggiungendo di non essere contrario all'idea, ma ai tempi di realizzo. Allora portiamo la data al 30 giugno - aveva chiesto ancora Metz, che nel frattempo aveva registrato il consenso del presidente Uberto Fortuna Drossi (Citt) e di alcuni consiglieri del centrodestra - e intanto sospendiamo i lavori per sentire in audizione la Corte dei Conti. Irremovibile, però, l'assessore e con lui la maggioranza della Commissione che ha bocciato ogni sua richiesta. Rimane, così, che saranno le Province a vigilare sull'applicazione della legge in esame finché non sarà istituito il Corpo forestale unico di cui tanto oggi si è discusso.

L'articolo 39 vede un'aggiunta voluta da Maurizio Paselli (Citt) quanto al permettere la caccia al cinghiale con il metodo della girata (uso di un cane da sangue o da traccia, condotto al guinzaglio in prossimità dei centri di riposo). All'articolo 40 si introduce, per la caccia agli ungulati, l'uso dei cani da seguita in possesso di attestato di abilitazione rilasciato dalla Provincia, come chiesto da Paselli con Giancarlo Tonutti (Margh-PD), Paolo Pupulin (DS-PD) e Kristian Franzil (PRC-SE).

Prima del voto, Venier Romano si è detto insoddisfatto del lavoro e nutre dubbi soprattutto per quanto riguarda l'Associazione dei cacciatori, avrebbe preferito l'idea di Metz sull'Associazione della caccia; Di Natale ha fatto presente il forte sentimento che suscita sempre la materia venatoria e il parziale accoglimento di alcune modifiche al testo, ma questa legge fa ritornare la situazione a prima della 30 del 1999; Metz avrebbe voluto che la legge sulla caccia arrivasse dopo quella di tutela della biodiversità e sulla vigilanza, e ha fatto presente che così si va contro le intenzioni inserite nel Programma di Intesa Democratica sostenute dallo stesso presidente Illy; Galasso ha detto che si è rabberciato su diversi punti, le criticità in parte restano, ma ci si deve sforzare di consegnare la migliore legge possibile consegnando ai cacciatori un'Associazione democratica che i cacciatori stessi dovranno dimostrare di saper utilizzare.

E ancora, Franzil ritiene che l'obiettivo della legge debba essere la tutele della fauna, bene comune, e al contempo offrire al cacciatore la possibilità di cacciare nel rispetto delle regole senza che queste siano vessatorie, limitare il pronto caccia (selvaggina allevata in gabbia) sarà una conquista per tutti, ci vogliono ulteriori soluzioni; per Follegot bastava modificare senza stravolgere la LR 30/1999, è contrario alla costituenda Associazione dei cacciatori perché non rappresenterà tutto il mondo venatorio, sbagliato non aver accolto la clausola compromissoria; Tonutti non crede che i cacciatori siano per loro natura ambientalisti ma certo gli fa comodo mantenere l'ambiente perché produca selvaggina, c'è un rapporto conflittuale tra caccia e agricoltura, abbattere animali "sciocchi" come quelli allevati è un'attività ludica paragonabile all'orso ammaestrato del circo, bisognerebbe imporre a tutti la caccia con l'arco.

Infine, Fortuna Drossi avrebbe voluto l'attività venatoria accanto alla tutela della biodiversità, bene quanto previsto per l'ambiente, non capisce perché la Regione deve regolamentare i cacciatori quando dovrebbero auto-regolamentarsi al pari di qualunque altro sportivo, certo la caccia è atavica ma non per questo deve essere lasciata allo sbando; Dolenc ha affermato di aver voluto capire da non cacciatore questo mondo, uno dei mandati della legge era di dare pari dignità a ogni tipo di caccia, il pronto caccia è mantenuto ma non è la soluzione nel tempo, una legge solo di vigilanza senza una componete di crescita culturale sarebbe una legge monca; l'assessore Marsilio ha riconosciuto che bisogna trovare una soluzione per il Corpo unico di vigilanza ma nel complesso si tratta di una legge dagli elementi nuovi importanti, si troveranno affinamenti per l'Aula, non ci sono preconcetti da parte sua, è impossibile che una legge su questa materia accontenti tutti.

(fine)