IV Comm: approvato ddl sulla caccia (3)
(ACON) Trieste, 27 nov - RC - Passa con i voti di DS-PD,
Margherita-PD e Cittadini, il disegno di legge sull'attività
venatoria. Contrari LN e Verdi. Astenuti FI, AN e UDC, ma anche
il PRC-SE.
Relatori per l'Aula saranno Igor Dolenc (DS-PD) per la
maggioranza, Giorgio Venier Romano (UDC) con Bruno Di Natale
(AN), Fulvio Follegot (LN) e Daniele Galasso (FI) per
l'opposizione.
Numerose le modifiche ulteriori al testo base. Tra queste,
all'articolo 30 si afferma che l'ammissione ad altra riserva di
caccia è consentita non solo a chi sia stato socio di una riserva
per almeno 5 anni, ma anche a chi si sia dimesso da socio di una
riserva da almeno due anni (emendamento Galasso). Al pari, il
consigliere ha ottenuto che all'articolo seguente si aggiungesse
che i cacciatori possono essere invitati al massimo 5 volte nella
stessa riserva o azienda faunistico-venatoria se già sono ammessi
ad una riserva, 10 volte se non sono ammessi a nessun'altra.
Una pausa di riflessione si è resa necessaria, invece,
all'interno della stessa maggioranza dopo che il consigliere Metz
dei Verdi aveva proposto una modifica al comma 6 dell'articolo 33
dove si accenna alla futura istituzione del Corpo unico forestale
e di vigilanza ambientale. Va creato con il passaggio del
personale delle Province alla Regione ed entro il primo gennaio
2008 - aveva sostenuto Metz. Andiamo contro le decisioni della
Corte dei Conti sul comparto unico - gli aveva risposto
l'assessore Marsilio aggiungendo di non essere contrario
all'idea, ma ai tempi di realizzo. Allora portiamo la data al 30
giugno - aveva chiesto ancora Metz, che nel frattempo aveva
registrato il consenso del presidente Uberto Fortuna Drossi
(Citt) e di alcuni consiglieri del centrodestra - e intanto
sospendiamo i lavori per sentire in audizione la Corte dei Conti.
Irremovibile, però, l'assessore e con lui la maggioranza della
Commissione che ha bocciato ogni sua richiesta. Rimane, così, che
saranno le Province a vigilare sull'applicazione della legge in
esame finché non sarà istituito il Corpo forestale unico di cui
tanto oggi si è discusso.
L'articolo 39 vede un'aggiunta voluta da Maurizio Paselli (Citt)
quanto al permettere la caccia al cinghiale con il metodo della
girata (uso di un cane da sangue o da traccia, condotto al
guinzaglio in prossimità dei centri di riposo). All'articolo 40
si introduce, per la caccia agli ungulati, l'uso dei cani da
seguita in possesso di attestato di abilitazione rilasciato dalla
Provincia, come chiesto da Paselli con Giancarlo Tonutti
(Margh-PD), Paolo Pupulin (DS-PD) e Kristian Franzil (PRC-SE).
Prima del voto, Venier Romano si è detto insoddisfatto del lavoro
e nutre dubbi soprattutto per quanto riguarda l'Associazione dei
cacciatori, avrebbe preferito l'idea di Metz sull'Associazione
della caccia; Di Natale ha fatto presente il forte sentimento che
suscita sempre la materia venatoria e il parziale accoglimento di
alcune modifiche al testo, ma questa legge fa ritornare la
situazione a prima della 30 del 1999; Metz avrebbe voluto che la
legge sulla caccia arrivasse dopo quella di tutela della
biodiversità e sulla vigilanza, e ha fatto presente che così si
va contro le intenzioni inserite nel Programma di Intesa
Democratica sostenute dallo stesso presidente Illy; Galasso ha
detto che si è rabberciato su diversi punti, le criticità in
parte restano, ma ci si deve sforzare di consegnare la migliore
legge possibile consegnando ai cacciatori un'Associazione
democratica che i cacciatori stessi dovranno dimostrare di saper
utilizzare.
E ancora, Franzil ritiene che l'obiettivo della legge debba
essere la tutele della fauna, bene comune, e al contempo offrire
al cacciatore la possibilità di cacciare nel rispetto delle
regole senza che queste siano vessatorie, limitare il pronto
caccia (selvaggina allevata in gabbia) sarà una conquista per
tutti, ci vogliono ulteriori soluzioni; per Follegot bastava
modificare senza stravolgere la LR 30/1999, è contrario alla
costituenda Associazione dei cacciatori perché non rappresenterà
tutto il mondo venatorio, sbagliato non aver accolto la clausola
compromissoria; Tonutti non crede che i cacciatori siano per loro
natura ambientalisti ma certo gli fa comodo mantenere l'ambiente
perché produca selvaggina, c'è un rapporto conflittuale tra
caccia e agricoltura, abbattere animali "sciocchi" come quelli
allevati è un'attività ludica paragonabile all'orso ammaestrato
del circo, bisognerebbe imporre a tutti la caccia con l'arco.
Infine, Fortuna Drossi avrebbe voluto l'attività venatoria
accanto alla tutela della biodiversità, bene quanto previsto per
l'ambiente, non capisce perché la Regione deve regolamentare i
cacciatori quando dovrebbero auto-regolamentarsi al pari di
qualunque altro sportivo, certo la caccia è atavica ma non per
questo deve essere lasciata allo sbando; Dolenc ha affermato di
aver voluto capire da non cacciatore questo mondo, uno dei
mandati della legge era di dare pari dignità a ogni tipo di
caccia, il pronto caccia è mantenuto ma non è la soluzione nel
tempo, una legge solo di vigilanza senza una componete di
crescita culturale sarebbe una legge monca; l'assessore Marsilio
ha riconosciuto che bisogna trovare una soluzione per il Corpo
unico di vigilanza ma nel complesso si tratta di una legge dagli
elementi nuovi importanti, si troveranno affinamenti per l'Aula,
non ci sono preconcetti da parte sua, è impossibile che una legge
su questa materia accontenti tutti.
(fine)