Pari opportunità e consigliere a convegno lavoro femminile
(ACON) Trieste, 06 dic - ET - La presentazione del Rapporto
2007 sul lavoro femminile e le politiche di conciliazione nella
nostra regione, organizzata dall'Agenzia regionale del lavoro e
della formazione professionale alla Stazione marittima di
Trieste, è stata l'occasione per discutere della condizione
femminile.
L'approfondita illustrazione delle varie parti del rapporto da
parte degli autori (Laura Chies e Saveria Capellari - Università
degli studi di Trieste, Chiara Cristini - Agenzia regionale del
lavoro e Felice Carta - Direzione centrale lavoro) ha fatto
emergere una situazione femminile globale in netto miglioramento
(specie se paragonata agli anni '50 e '70 del secolo scorso), ma
ancora perfettibile, ad esempio, per quanto riguarda la
retribuzione al primo ingresso, la collocazione professionale
all'interno delle gerarchie, la presenza nei settori scientifici
e la rappresentanza nei centri decisori.
Il vero nodo da sciogliere per la società contemporanea, secondo
la presidente della Commissione regionale Pari opportunità Renata
Brovedani, è la possibilità per le donne di conciliare lavoro,
cura della famiglia allargata e genitorialità, tre diritti della
persona che spesso vengono presentati come contrapposti. Da
questo dipende non solo la stabilità demografica, ma anche tutte
le ripercussioni successive sulla società, come la decrescita
della popolazione attiva e il conseguente problema del
mantenimento dello stato sociale e del sistema pensionistico. "La
prospettiva di un Friuli Venezia Giulia, come regione centrale
nelle politiche europee e tutto ciò che ne consegue a livello
concreto, come nuovi servizi e nuove attività - ha concluso la
Brovedani - dovrebbe stimolare soprattutto noi donne a esplorare
scenari professionali nuovi".
Al convegno erano presenti anche le consigliere regionali Tamara
Blazina e Maria Cristina Carloni (DS-PD) e nella successiva
tavola rotonda volta ad approfondire le varie situazioni
lavorative al femminile, moderata dalla giornalista Viviana
Valente, ha partecipato Alessandra Guerra, capogruppo della Lega
Nord in Consiglio regionale. Punto centrale, la capacità delle
donne di fare sistema - trovata carente - e la mancanza di una
rete di sostegno alla famiglia. Per la Guerra, l'introduzione
delle quote rosa nella legge elettorale è stata necessaria, visto
che la classe politica dimostra ancora poca sensibilità alle
questioni femminili e una maggiore rappresentanza delle donne -
ha aggiunto - non potrà che migliorare la situazione e rendere le
risposte politiche più pronte e incisive.