FI: Galasso su finanziamenti alla sanità
(ACON) Trieste, 07 dic - COM/ET - "Dopo anni di promesse di
miglioramento del servizio sanitario regionale dell'attuale
Giunta, dopo aver bruciato l'incremento dei due decimi di IVA
ottenuti dal Governo nazionale nel 2003 per compensare i maggiori
oneri della sanità, dopo aver beneficiato allo stesso scopo delle
ricadute in termini di entrate dell'operazione di Friulia holding
e aver assorbito buona parte del maggior gettito fiscale 2007 -
sostiene Daniele Galasso, consigliere regionale di Forza Italia -
ora alla sanità del Friuli Venezia Giulia, visti gli stanziamenti
della finanziaria regionale per il 2008, non resta che il vuoto
ottimismo dell'assessore Beltrame e una situazione insostenibile
sull'impiego del personale sanitario di ospedali e distretti".
"Difatti, mentre si seguita a promettere mirabilie - spiega
Galasso - il comparto sanitario viene finanziato per il 2008 con
2.070 milioni di euro, un teorico più 4% sul 2007, ma non si dice
che questo 4% non copre una quota degli oneri accertati per il
personale e non tiene conto della dinamica dei costi dei farmaci
oncologici, rendendo disponibili in realtà risorse equivalenti
non superiori al 2% sul 2007 (senza considerare i nuovi oneri dei
contratti di lavoro del personale già scaduti). In compenso si
butta fumo negli occhi enfatizzando i pochi milioni concessi al
sociale che nulla ha a che vedere con la sanità".
"Quindi - afferma Galasso - anche quest'anno per la sanità
vengono stanziate risorse nettamente insufficienti anche per
mantenere solo l'esistente sperando di coprire il fabbisogno
reale con l'assestamento estivo del bilancio. Se a ciò si
aggiungesse anche la programmata operazione del Fondo immobiliare
che comporterà per aziende ospedaliere e territoriali un nuovo
costo di almeno 90 milioni di euro annui, per canoni di
locazione in parte corrente per 30 anni, equivalenti ad un
ulteriore più 4,5% annuo, si può concludere che con questa
impostazione il maggiore fabbisogno futuro dovrebbe attestarsi su
un più 9/10%, equivalente a circa 200 milioni anni. Oneri,
questi, insostenibili per il bilancio della Regione".
"E' evidente - conclude l'esponente forzista - che alla luce di
un tanto la riforma che prevede il taglio delle aziende sanitarie
si carica di effetti nefasti per gli ospedali di rete, per il
territorio e per tutto il personale della sanità che fin qui ha
sopportato turni di lavoro, mancate sostituzioni, straordinari,
ferie non godute inaccettabili e con gravi rischi per la qualità
dei servizi".