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Presentazione road map pari opportunità

11.12.2007
16:46
(ACON) Udine, 11 dic - MPB - Un Friuli Venezia Giulia che esce demitizzato da tutti i punti di vista quello che emerge da "La road map delle pari opportunità", ovvero dalla ricerca realizzata da PublicaRes (del Gruppo SWG) per conto della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, nell'anno europeo delle pari opportunità.

Impostata per offrire (con oltre 3700 interviste) uno spaccato nazionale e al contempo la declinazione delle diverse situazioni regionali, la ricerca riguardante il Friuli Venezia Giulia è stata presentata all'università di Udine in un incontro durante il quale, assieme al presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, coordinatore della Conferenza che l'ha commissionata, alla consigliera regionale Bruna Zorzini dell'Ufficio di presidenza del Consiglio, al coordinatore dell'indagine Enzo Risso e all'assessore regionale Michela del Piero che ha la delega per le pari opportunità, si sono alternate molte voci di donne del mondo accademico, imprenditoriale, professionale e dell'associazionismo, a commentare i dati di un lavoro che, valutando aspettative e necessità, ha fatto emergere un quadro completo dei diritti realizzati e di quelli da realizzare.

Il voto dato dalle donne intervistate non è sufficiente per nessuno degli aspetti - lavoro, rappresentanza politica, sicurezza, servizi, tempo, maternità, immagine, rapporti con la società e il quotidiano - testati secondo tre indici di valutazione delle pari opportunità: priorità, grado di soddisfazione e distanza tra quanto atteso e quanto realizzato. E ciò per restituire una scala di urgenze mirata e concreta, che oltre a una valutazione oggettiva considera anche l'evoluzione della coscienza femminile mettendo in luce che la crescita delle opportunità non è un fenomeno definito una volta per tutte, ma un processo di rivoluzione permanente che muta con il trasformarsi delle dinamiche della società, dei costumi e della mentalità, nel quale un risultato raggiunto apre le porte a nuove frontiere, a nuove possibilità e nuove aspettative.

"Dati da rendere proficui. La ricerca è uno strumento di lavoro molto valido per aiutare gli organismi regionali a capire meglio dove intervenire - ha detto Tesini - e l'averlo realizzato ci consente di celebrare l'anno europeo delle pari opportunità in modo concreto. Non mancavano certo strumenti, prevalentemente quantitativi, di conoscenza della sperequazione che vede l'universo femminile ancora penalizzato in tanti aspetti, ma questo è importante perché valuta la condizione femminile dal punto di vista della percezione che le donne hanno della situazione in cui vivono e operano".

"Non ci aspettavamo dati positivi, eravamo preparati a un riscontro problematico e critico, ma il profilo è più duro di quello atteso: le ricerche servono per aprire gli occhi, per indicare la strada, e siamo lieti di aver fatto quest'indagine" - ha commentato ancora Tesini soffermandosi soprattutto sugli aspetti cruciali, ove si registra il minor grado di soddisfazione, ovvero la disponibilità di servizi d'aiuto nella gestione di famiglia e lavoro, la qualità della conciliazione tra vita privata e lavorativa, il tempo libero a disposizione, il livello di sicurezza garantito: "Questo francamente mortifica", ha concluso Tesini, ricordando anche la ricorrenza del 59esimo anniversario della dichiarazione dei diritti dell'uomo.

Proprio sulla necessità di riuscire a creare servizi per la conciliazione, vero nodo, si è soffermata l'assessore Michela Del Piero: "Per conciliare vita privata e lavorativa le donne scelgono il part-time ma questo non fa fare carriera" - ha aggiunto ricordando leggi come quella sul buon lavoro, dove l'attenzione è rivolta a lavoro, famiglia e welfare insieme e quella sugli asili nido. In questo campo, poi, bisogna che ci sia un investimento anche nel privato con gli asili aziendali e così pure ad esempio negli ospedali dove gran parte del personale è femminile. E occorre creare una cultura di pari opportunità per tutti, donne, uomini, famiglie, ha detto ancora parlando delle iniziative, dal servizio di pari opportunità istituito dalla Giunta al corso promosso all'università su donne e politica, fino all'importanza di sviluppare fra le ragazze la scelta delle facoltà scientifiche.

E di necessità di una rivoluzione culturale ha parlato anche Bruna Zorzini e con lei le altre relatrici. Perché se è vero che in questi anni le donne sono riuscite a conseguire significativi successi sul piano personale, sociale e professionale, e molto meno nella politica e nelle istituzioni, sono comprensibilmente aumentate le aspettative e la divaricazione tra attese, risultati e possibilità di progressi si è allargata e ai successisi può seguire anche la frustrazione.

Dobbiamo dare dei segnali - è stato il messaggio lanciato da più parti, in primis dal prorettore dell'ateneo friulano, Maria Amalia D'Aronco, condiviso anche da Marina Brollo e Manuela Croatto, sempre dell'università di Udine, insieme a Silvana Serafini, direttore del corso Donne e politica. E con sottolineature proprie della personale esperienza lavorativa, rilanciato anche dalla rappresentante della Commissione pari opportunità Laura Fasiolo, da Lauretta Serafini presidente regionale Federcasalinghe, da Fabia Bassan del collegio infermieri professionali della provincia di Udine, dalla giornalista Antonella Lanfrit e da Elsa Bigai direttore della Federazione regionale Coldiretti.

(immagini alle tv)