Citt: Monai, San Francesco a Cividale sarà restaurato
(ACON) Trieste, 12 dic - COM/AB - La chiesa di San Francesco e
l'annesso convento è uno dei fiori all'occhiello
dell'architettura sacra di Cividale del Friuli. Un luogo che nel
corso dei secoli, soprattutto in tempi recenti, ha saputo
rinnovarsi diventando da luogo di culto a centro di aggregazione
per i giovani e per l'intera comunità. Un percorso importante
frutto dell'impegno di molti e che ora vede un ulteriore tassello
aggiungersi ai tanti che hanno contribuito alla rinascita del
centro San Francesco.
"E' di questi giorni - ha annunciato il consigliere dei Cittadini
e vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai - la notizia
che la Giunta regionale ha deliberato un contributo di 150 mila
euro per lavori di restauro, ripristino e adeguamento strutturale
del Centro. Un ottimo risultato frutto di un sopralluogo che ho
compiuto con il vicepresidente della Giunta Gianfranco Moretton.
In quell'occasione, l'arciprete monsignor Guido Genero ci aveva
accompagnato per illustrarci i lavori che mancavano
all'ultimazione del Centro. Lavori che ora potranno venir
intrapresi per giungere così alla definitiva ultimazione
dell'importante manufatto".
Il complesso di San Francesco si affaccia a nord sull'omonima
piazza, mentre a sud si erge a picco sul Natisone. Nel 1285 i
frati francescani si trasferirono da Borgo di Ponte in questo
luogo a ridosso del fiume, dove iniziarono a erigere la chiesa e
il convento nel 1296 in seguito all'autorizzazione concessa dal
patriarca Raimondo della Torre. Alcuni lavori di ripristino
vennero eseguiti nel 1495 e nel 1511 a seguito dei danni causati
dal terremoto. Annessa al convento si trovava la scuola dei
novizi, situata nell'attuale residenza del canonico, che
affiancava la chiesa. Altri lavori di restauro vennero eseguiti
nel settecento quando il complesso venne ampliato verso ovest. I
frati risiederanno a lungo in questo luogo, sino al 1769, anno in
cui il convento viene sospeso e subito acquistato dal Capitolo
che ne trasforma la funzione, adibendolo in parte a residenza.
Nel 1810 la chiesa viene occupata dai militari; riconsacrata nel
1822, viene utilizzata come magazzino; subisce ancora ingenti
danni e nel 1946 iniziano da parte della Soprintendenza i primi
lavori di restauro. L'ampio chiostro, che con il suo spazio
definiva il fianco ovest della chiesa e il prospetto sud del
convento, purtroppo, è stato demolito in epoca napoleonica.
Va ricordato - conclude Monai - che la Regione ha erogato un
finanziamento consistente, pari a cinquecentomila euro, anche per
il completamento del Museo cristiano (gli spazi espositivi
rispetto ai precedenti sono quadruplicati) che sarà inaugurato il
prossimo gennaio. Il museo, che si trova all'interno del Duomo,
in un vano rettangolare ricavato nel 1946 tra il cortile e la
parete della navata destra, accoglie alcune tra le testimonianze
più rappresentative della scultura alto medioevale, soprattutto
di epoca longobarda.