CR: Tesini commemora Spacapan e Vigini (1)
(ACON) Trieste, 18 dic - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini ha commemoranto in Aula il
consigliere Mirko Spacapan e l'ex consigliere Arturo Vigini, "due
protagonisti - ha sottolineato - della vita di questa Assemblea
recentemente scomparsi, due personalità dai profili diversi, per
età, origini, vicende umane, ma con tratti comuni pur nelle
differenze".
"Mirko Spacapan, figlio di sloveni emigrati in Argentina, uomo di
punta della Slovenska skupnost, e nostro collega in questa
legislatura, mancato il 23 novembre scorso - ha ricordato Tesini
- è stato strappato da un male inguaribile, a 54 anni, agli
affetti della famiglia, all'impegno professionale di medico
neonatologo, all'attività politica e a una miriade di attività e
iniziative che instancabilmente ed entusiasticamente coltivava
con doti anche di straordinario organizzatore. Brillante
specialista in rianimazione neonatale, aveva iniziato la sua
carriera politica nel 1976 fondando la sezione giovanile
dell'Unione slovena di Gorizia, e l'aveva proseguita con
l'elezione in Provincia dove era stato assessore, assumendo poi
l'incarico di segretario provinciale dell'Unione slovena mentre
nel 2003 era stato eletto consigliere regionale, ruolo che ha
rivestito con grande impegno fino all'insorgere della malattia.
Annoverava inoltre un vastissimo panorama di interessi culturali,
musicali, sportivi, nell'associazionismo e nel volontariato. E se
uno degli ultimi suoi impegni era stato ottenere all'ospedale di
Gorizia sia il servizio di trombolisi sia il centro unico
regionale per la tipizzazione del sangue, sappiamo - ha detto
ancora Tesini - che il traguardo delle due leggi di tutela dello
sloveno e del friulano, raggiunto purtroppo senza il suo voto, ma
da lui condiviso in tutto il percorso, sarebbe stato per Mirko
motivo di grande soddisfazione. Nelle settimane seguite alla sua
morte abbiamo avuto innumerevoli testimonianze sul suo
temperamento forte e vivace, intraprendente e aperto, a conferma
di un atteggiamento che conoscevamo bene, che era vera sostanza e
che avevamo sempre apprezzato anche per quel sorriso amichevole
ed entusiasta che non dimenticheremo e che ci mancherà".
E' la storia di un'altra minoranza, quella italiana nell'ex
Jugoslavia, che emerge dalla vicenda esistenziale e politica di
Arturo Vigini, mancato dopo breve malattia, il 25 novembre,
all'età di 81 anni. Aveva fatto parte dell'Assemblea regionale
per tre legislature, dal 1973 al 1988, occupandosi
prevalentemente di servizi sociali anche in qualità di presidente
della Commissione consiliare sanità e assistenza, e presiedendo
anche la Commissione speciale per la revisione dello Statuto di
autonomia. Nato in Istria nel 1926, riparato a Trieste nel 1947
come tanti esuli, sfuggendo ai rastrellamenti tedeschi e poi ai
reparti jugoslavi, Arturo Vigini portò con sé solo gli abiti che
indossava e una coscienza politica già formata dall'incontro
degli anni dell'adolescenza con mons. Edoardo Marzari figura
mitica di prete, di formatore e di intellettuale antifasciata.
Componente del CLN dell'Istria, il primo organismo di
rappresentanza e di tutela degli esuli istriani operante a
Trieste, è stato tra i fondatori dell'associazione delle comunità
istriane, ha svolto la sua azione pubblica nelle file della
Democrazia Cristiana con incarichi alla Provincia e al Comune di
Trieste e in Regione dove ha presentato due leggi - quella per la
costituzione dell'Istituto regionale della cultura istriana
fiumana e dalmata e di quella sul riscatto degli alloggi dei
profughi istriani - facendo infine parte anche della Giunta come
assessore al bilancio e alla programmazione, subentrato all'on.
Coloni.
"E' stato anche direttore provinciale delle ACLI, esperienza alla
quale appartiene la mia personale conoscenza con Arturo Vigini -
ha detto Tesini - di cui con conservo il ricordo fermissimo di
una persona per la quale la fede ha avuto un ruolo centrale nella
vita e il cattolicesimo democratico era il perno anche della
politica: la politica che vuole attuare i grandi ideali. Ideali e
non ideologie - era il suo motto - da vivere anche nel quotidiano
e nel servizio al prossimo, particolarmente a quello più
bisognoso, creando legami autentici di amicizia fra le
persone".
"Arturo Vigini ha saputo farlo, e credo che proprio in questa
idealità e in questa capacità di amicizia, in un impegno
inesauribile verso gli altri - ha concluso il presidente Tesini -
l'esperienza e l'impegno di un vecchio consigliere che ha
lasciato la sua impronta nelle istituzioni e fra la gente trovi
comunanza con quella di un collega come Mirko Spacapan, mancato
troppo presto, lasciandoci in eredità la lezione di un modo
entusiastico e attivo di affrontare le cose, così come anche
Arturo Vigini aveva saputo fare".
L'Aula ha quindi osservato un minuto di raccoglimento.
(segue)