CR: Finanziaria, relatore minoranza Molinaro (7)
(ACON) Trieste, 18 dic - DT - Qualche luce e molte ombre. Il
giudizio non favorevole sui documenti contabili della Giunta è
quello del capogruppo dell'UDC Roberto Molinaro. Ciò che accomuna
tutti questi provvedimenti è sicuramente la continuità con quanto
avvenuto negli ultimi quattro anni, ma con una novità dal sapore
elettoralistico: la possibilità di spendere subito 15 milioni di
euro per beni mobili e immobili, per la casa e l'edilizia
residenziale, per la formazione e gli investimenti dei consorzi
industriali e dei Comuni.
A proposito di euro: se continua il momento favorevole per le
entrate della Regione (più 9,34% le compartecipazioni su tasse e
imposte e un più 8% proveniente dal gettito Irap) in seguito a
una positiva quanto contingente situazione dell'economia e dei
consumi, è pur vero, annota Molinaro, che il bilancio della
Regione risente della mancata conclusione della rinegoziazione
con lo Stato delle compartecipazioni (il protocollo d'intesa
Governo-Regione, per questa parte, è rimasto pura enunciazione di
principio) mentre i 20 milioni di euro - la quota sulle pensioni
- stornati da Roma al Friuli Venezia Giulia sono un decimo
rispetto a quanto ci si aspettava. Decisamente il governo Prodi e
la sua maggioranza non si stanno dimostrando "amici" del Friuli
Venezia Giulia.
Per quanto concerne il mondo dell'impresa, da sottolineare
l'insufficiente sostegno all'agricoltura (dai quasi 12 milioni di
euro del 2006 si è passati agli 8,6 milioni per il 2008). Sui
trasporti non convince la neocostituita società Friuli Venezia
Giulia Strade SpA, che dovrà gestire i mille chilometri di strade
ex Anas: la capitalizzazione di 10 milioni di euro non è
proporzionata a quelle che saranno le nuove funzioni della
Regione in materia di viabilità e trasporti.
Capitolo cultura: per Molinaro non trova giustificazione alcuna
il regalo in favore del teatro Verdi di Trieste, per il quale si
prevede un abbuono di due milioni di euro - pari a due annualità
- rispetto al finanziamento anticipato dalla Regione. Per lo
sloveno e il friulano, gli impegni finanziari si dimostrano mera
propaganda: gli stanziamenti sono aumentati di circa il 5% (635
mila euro), una cifra irrisoria, con l'intendimento da parte
della Giunta di destinare 400 mila euro in più all'insegnamento
del friulano. Nessuno stanziamento invece per il resiano e per le
varianti linguistiche delle Valli del Torre, del Natisone e della
Valcanale. Criticabile poi la manovra in materia di scuole
paritarie: non è condivisibile il divieto di cumulo, dal lontano
sapore ideologico, tra gli assegni di studio (che hanno come
finalità l'abbattimento del costo delle rette delle scuole
paritarie) e gli assegni relativi ai trasporti e ai libri di
testo per gli alunni delle superiori.
Altra nota dolente, la sanità: incomprensibile, visti i robusti
investimenti nei settori socio-assistenziali, socio-educativi e
socio-sanitari, l'esclusione di uno strumento moltiplicatore di
risorse economiche come il fondo di rotazione, insufficiente la
disponibilità del Fondo sanitario regionale (2070 milioni di euro
che però non tengono conto né dell'incremento del 4,9% del costo
contrattuale del personale, né di quel più 4% relativo alla spesa
farmaceutica, né dell'incidenza dei canoni del fondo
immobiliare). Sono del tutto inadeguate, poi, le poste destinate
alla famiglia: c'è una sproporzione evidente tra le disponibilità
riservate al reddito base di cittadinanza (27,4 milioni di euro)
rispetto a quelle per l'attuazione della legge in materia di
famiglia e genitorialità (8,5 milioni). Infine, nulla è stato
previsto per l'abbattimento del costo dei mutui per la prima
casa.
Le Autonomie locali, aggiunge Molinaro, godono invece di buona
salute: risorse aumentate del 2,5% rispetto al 2007. Tuttavia, la
ripartizione dei fondi ancora una volta non considera i piccoli
Comuni mentre nessun coinvolgimento, tanto meno economico, dei
Municipi viene previsto in ordine al capitolo sicurezza e
legalità.
(segue)