CR: Finanziaria, relatore minoranza Battellino (10)
(ACON) Trieste, 18 dic - ET - Per il relatore di minoranza
Alessandra Battellino (IpR-SD) si tratta di una legge che guarda
piuttosto alle prossime elezioni regionali e non alle priorità
dei cittadini, delle famiglie e delle piccole imprese del Friuli
Venezia Giulia, pur avendo molto fondi a disposizione.
La trasparenza e la chiarezza d'intenti dovevano essere il volano
della riforma della legislazione finanziaria regionale, ma il
risultato è fumoso e confuso e il Consiglio non è messo in grado
di esercitare un controllo sufficiente. Un bilancio
eccessivamente rigido, secondo la Battellino, che ingessa anche
le future amministrazioni in modo eccessivo.
L'obiettivo di realizzare uno standard di vita elevato e
crescente per tutti coloro che vivono e operano in regione, come
dichiarato dalla Giunta, è perseguito privilegiando le forme di
aziendali e istituzionali aggregate, penalizzando lo spazio per
la creatività del singolo componente. Gli ASTER, si domanda la
Battellino, avranno veramente una buona ricaduta sul territorio?
E le grosse aggregazioni non porteranno forse ad una manchevole
individuazione delle responsabilità personali e ad una pesantezza
di gestione? Il controllo non può comunque essere delegato alla
sola Giunta.
I grandi privilegiati di questa manovra sono le banche, le uniche
a vedersi scontare l'IRAP, mentre le piccole imprese e il settore
artigianale sono poco sostenute. Le destinazioni a favore del
risparmio energetico, per l'offerta turistico alberghiera, per il
rilancio del settore primario e della sanità sono insufficienti,
come anche quelle per la sicurezza, in particolare quella delle
donne che non vedono nascere le case rifugio per le vittime di
violenza famigliare. La Battellino preannuncia emendamenti a
sostegno dei centri che offrono una continuità e una qualità di
servizio verificabile. Per la consigliera poi viene sottovalutato
anche il fenomeno del mobbing, non sufficientemente contrastato.
Negativo il giudizio per le poste stanziate a favore del reddito
di cittadinanza e l'insufficiente sostegno alle politiche a
favore della famiglia.
In complesso è una manovra oscura, di difficile lettura e che non
è esente da poste puntuali di tipo elettoralistico.
(segue)