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CR: Finanziaria, relatore minoranza Battellino (10)

18.12.2007
13:26
(ACON) Trieste, 18 dic - ET - Per il relatore di minoranza Alessandra Battellino (IpR-SD) si tratta di una legge che guarda piuttosto alle prossime elezioni regionali e non alle priorità dei cittadini, delle famiglie e delle piccole imprese del Friuli Venezia Giulia, pur avendo molto fondi a disposizione.

La trasparenza e la chiarezza d'intenti dovevano essere il volano della riforma della legislazione finanziaria regionale, ma il risultato è fumoso e confuso e il Consiglio non è messo in grado di esercitare un controllo sufficiente. Un bilancio eccessivamente rigido, secondo la Battellino, che ingessa anche le future amministrazioni in modo eccessivo.

L'obiettivo di realizzare uno standard di vita elevato e crescente per tutti coloro che vivono e operano in regione, come dichiarato dalla Giunta, è perseguito privilegiando le forme di aziendali e istituzionali aggregate, penalizzando lo spazio per la creatività del singolo componente. Gli ASTER, si domanda la Battellino, avranno veramente una buona ricaduta sul territorio? E le grosse aggregazioni non porteranno forse ad una manchevole individuazione delle responsabilità personali e ad una pesantezza di gestione? Il controllo non può comunque essere delegato alla sola Giunta.

I grandi privilegiati di questa manovra sono le banche, le uniche a vedersi scontare l'IRAP, mentre le piccole imprese e il settore artigianale sono poco sostenute. Le destinazioni a favore del risparmio energetico, per l'offerta turistico alberghiera, per il rilancio del settore primario e della sanità sono insufficienti, come anche quelle per la sicurezza, in particolare quella delle donne che non vedono nascere le case rifugio per le vittime di violenza famigliare. La Battellino preannuncia emendamenti a sostegno dei centri che offrono una continuità e una qualità di servizio verificabile. Per la consigliera poi viene sottovalutato anche il fenomeno del mobbing, non sufficientemente contrastato.

Negativo il giudizio per le poste stanziate a favore del reddito di cittadinanza e l'insufficiente sostegno alle politiche a favore della famiglia.

In complesso è una manovra oscura, di difficile lettura e che non è esente da poste puntuali di tipo elettoralistico.

(segue)