CR: Finanziaria, dibattito generale (13)
(ACON) Trieste, 18 dic - RC - Per Annamaria Menosso (DS-PD), il
binomio crescita economia/coesione sociale è vincente: più cresce
l'economia e più sono le imposte pagate, più sono le imposte
introitate e più sono le risorse disponibili. Ha quindi difeso la
politica fiscale decisa quanto ad Irpef e Irap e ha ricordato la
doppia "A" assegnata alla regione per l'affidabilità. Ha quindi
citato l'indebitamento e la decisione di limitarlo, rispetto al
2007, del 50%; ha sostenuto che in passato si è parlato di
federalismo senza fare nulla di concreto; che le liste d'attesa,
in sanità, sono state ridotte specie per prestazioni di
particolare criticità. La passata legislatura ha visto i
consiglieri perdersi nella discussione su come definire la
famiglia, invece questa maggioranza ha portato a compimento
azioni concrete in tal senso.
Maurizio Salvador ha fatto presente il lavoro, inutile, dell'UDC
per arrivare in Aula con l'accoglimento di alcune questioni
sollevate dal suo gruppo. Ha quindi affermato che nessuno conosce
lo stato delle strade passate dall'ANAS alla Regione, e invece di
affidarle alle Province o a società già costituite si è deciso di
creare una SpA ad hoc in barba alla Corte dei Conti. Le ritenute
sulle pensioni fanno già parlare la maggioranza di 300 milioni di
euro in più, ma l'unica cosa sicura che hanno portato è la
dichiarazione del presidente Illy che se la Finanziaria nazionale
non cambierà lui non si ricandiderà. Verso i Comuni si è
applicata la regola di Robin Hood al contrario: togliere ai
poveri per dare ai ricchi. Fallimentare la politica per la
montagna. E invece di sostenere chi deve ancora indebitarsi con
un mutuo, si dovrebbe aiutare chi indebitato lo è già.
Questa Finanziaria - così Maurizio Paselli (Citt) - dice dove la
Regione vuole andare, quali gli obiettivi di crescita, quale la
sua collocazione nell'Europa. E dimostra che è una Regione che
cresce come imprese, servizi, promozione, professioni e lavoro.
L'indebitamento è tagliato di 150 milioni di euro e non è mai
accaduto alla vigilia di nuove elezioni regionali, quando la
voglia di spendere per accontentare è forte. Ciò a fronte di
investimenti incontestabili nella sostanza, come quelli per
Università, ospedali, infrastrutture. I benefici non li vedremo
subito, certo non a maggio/giugno 2008, ma nei prossimi 10 o
anche 20 anni, li vedranno i giovani.
Tamara Blazina (DS-PD) si è detta d'accordo con gli interventi
del relatore di maggioranza Petris e di altri suoi colleghi. Ha
quindi sottolineato alcune leggi approvate in favore della
collettività, dalla norma sul lavoro che ha già dato segnali
positivi per le donne e i precari, a quella per i giovani con il
Fondo per il forum dei giovani e i loro progetti, alla legge sul
servizio civile che prevede la costituzione di un servizio civile
regionale, ma anche il provvedimento per le biblioteche e quelli
a favore delle lingue minoritarie.
Adriano Ritossa (AN) ritiene che per l'innovazione si sia pensato
solo a un premio per allocchi, mentre per avere davvero
innovazione e intelligenze sul territorio serve un sistema
scolastico e di ricerca degno di tale nome. Gli industriali del
nostro territorio spesso, per Ritossa, sono solo dei parassiti
che attendono i contributi pubblici per restare sul mercato. A
causa loro non si è creata l'interconnessione tra il mercato e la
ricerca universitaria. Passando alla prevenzione, si deve far
capire alle Aziende sanitarie che devono fare prevenzione, e che
la 626 è una legge che deve essere applicata non solo
all'esterno, ma anche per gli stessi dipendenti delle ASS.
(segue)