UDC: visite medico-sportive in provincia di Pordenone
(ACON) Trieste, 02 gen - COM/AB - "La notizia che l'Azienda
sanitaria 6 ha sospeso dal primo gennaio l'accordo che prevede
che le visite di idoneità sportiva possano essere effettuate
anche da alcuni medici autorizzati ci preoccupa perché viene ad
aggiungersi a un altro fatto grave verificatosi nelle scorse
settimane, in occasione della discussione della legge finanziaria
per il 2008 in Consiglio regionale".
Lo affermano i consiglieri regionali dell'UDC Maurizio Salvador e
Gina Fasan che aggiungono:
"Come gruppo consiliare regionale dell'UDC avevamo presentato uno
specifico ordine del giorno che, nel richiamare l'attuale
regolamentazione delle visite medico sportive per atleti
appartenenti ad associazioni sportive dilettantesche, impegnava
la Giunta regionale a mantenere le disposizioni in atto. Si
ricorda - sottolineano Salvador e Fasan - che dette disposizioni
prevedono tra l'altro la gratuità della visita medica per atleti
minorenni e il pagamento di una quota parte per quelli
maggiorenni. Tale ordine del giorno non è stato accolto dalla
Giunta e bocciato in Consiglio regionale dalla maggioranza
appartenente a Intesa Democratica".
"Voglio ricordare - prosegue Maurizio Salvador - che il riassetto
delle visite mediche per l'abilitazione alla pratica sportiva
nella nostra regione risale al marzo del 2000, quando da
assessore regionale allo Sport mi impegnai per dare soluzione
all'annoso problema delle lunghe liste di attesa, dovute anche a
una disomogeneità di servizio sul territorio che penalizzava
soprattutto le province di Udine e Pordenone. La Giunta regionale
istituì un elenco di medici specialisti in medicina dello sport
autorizzati a svolgere, in ambulatori attrezzati per gli
accertamenti diagnostici, l'attività di certificazione di
idoneità sportiva agonistica non professionistica fino ad allora
affidata esclusivamente ai servizi sanitari pubblici e ai centri
privati convenzionati".
"Questo sistema - conclude Salvador - ha funzionato bene in
questi anni e non si può mettere in discussione un servizio che
qualifica il Friuli Venezia Giulia come regione leader nel campo
della prevenzione medico-sportiva, assicurando al maggior numero
possibile dei nostri atleti un rapido e indispensabile controllo
medico preventivo. Va inoltre garantita uniformità di trattamento
economico in tutta la regione. E' auspicabile, quindi, che
l'Azienda sanitaria 6 riveda la sua posizione per quanto riguarda
la provincia di Pordenone e la Giunta regionale si impegni a
mantenere l'attuale sistema delle visite sportive, compreso il
ticket a carico degli atleti".