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UDC: visite medico-sportive in provincia di Pordenone

02.01.2008
12:44
(ACON) Trieste, 02 gen - COM/AB - "La notizia che l'Azienda sanitaria 6 ha sospeso dal primo gennaio l'accordo che prevede che le visite di idoneità sportiva possano essere effettuate anche da alcuni medici autorizzati ci preoccupa perché viene ad aggiungersi a un altro fatto grave verificatosi nelle scorse settimane, in occasione della discussione della legge finanziaria per il 2008 in Consiglio regionale".

Lo affermano i consiglieri regionali dell'UDC Maurizio Salvador e Gina Fasan che aggiungono:

"Come gruppo consiliare regionale dell'UDC avevamo presentato uno specifico ordine del giorno che, nel richiamare l'attuale regolamentazione delle visite medico sportive per atleti appartenenti ad associazioni sportive dilettantesche, impegnava la Giunta regionale a mantenere le disposizioni in atto. Si ricorda - sottolineano Salvador e Fasan - che dette disposizioni prevedono tra l'altro la gratuità della visita medica per atleti minorenni e il pagamento di una quota parte per quelli maggiorenni. Tale ordine del giorno non è stato accolto dalla Giunta e bocciato in Consiglio regionale dalla maggioranza appartenente a Intesa Democratica".

"Voglio ricordare - prosegue Maurizio Salvador - che il riassetto delle visite mediche per l'abilitazione alla pratica sportiva nella nostra regione risale al marzo del 2000, quando da assessore regionale allo Sport mi impegnai per dare soluzione all'annoso problema delle lunghe liste di attesa, dovute anche a una disomogeneità di servizio sul territorio che penalizzava soprattutto le province di Udine e Pordenone. La Giunta regionale istituì un elenco di medici specialisti in medicina dello sport autorizzati a svolgere, in ambulatori attrezzati per gli accertamenti diagnostici, l'attività di certificazione di idoneità sportiva agonistica non professionistica fino ad allora affidata esclusivamente ai servizi sanitari pubblici e ai centri privati convenzionati".

"Questo sistema - conclude Salvador - ha funzionato bene in questi anni e non si può mettere in discussione un servizio che qualifica il Friuli Venezia Giulia come regione leader nel campo della prevenzione medico-sportiva, assicurando al maggior numero possibile dei nostri atleti un rapido e indispensabile controllo medico preventivo. Va inoltre garantita uniformità di trattamento economico in tutta la regione. E' auspicabile, quindi, che l'Azienda sanitaria 6 riveda la sua posizione per quanto riguarda la provincia di Pordenone e la Giunta regionale si impegni a mantenere l'attuale sistema delle visite sportive, compreso il ticket a carico degli atleti".