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UDC: sostegno alle famiglie e ai centri aiuto alla vita

10.01.2008
16:26
(ACON) Trieste, 10 gen - COM/AB - Sostegno alle nuove famiglie e a quelle che stanno per formarsi, quindi maggiori fondi ai centri per l'aiuto alla vita e presenza di operatori volontari antiaboristi nei consultori familiari: sono queste le tre proposte concrete che il gruppo consiliare dell'UDC del Friuli Venezia Giulia prospetta per contribuire alla prevenzione dell'aborto, tema tornato ora di grande attualità.

Dal punto vi vista degli ideali a cui ci richiamiamo -sostengono i consiglieri regionali UDC - sarebbe auspicabile la moratoria suggerita dal card. Ruini, che tenga conto dei progressi scientifici, che permettono una maggior sopravvivenza dei feti, con la conseguente necessità di ridurre di alcune settimane la possibilità di abortire.

Questi sono però argomenti molto delicati, per i quali serve tanta prudenza e il pronunciamento di organismi che si occupano di bioetica - continua la nota dell'UDC - mentre noi intendiamo operare con gli strumenti che la Regione ha a propria disposizione, per ribadire il carattere sacro della vita, fornendo sostegno economico alle madri e alle famiglie in difficoltà.

A tale riguardo - ribadiscono i consiglieri regionali centristi - spiace constatare che il Governo nazionale, nella Finanziaria appena approvata, nonostante gli annunci non sia intervenuto sostanziosamente a favore delle famiglie, soprattutto di quelle numerose, vittime di un'ingiustizia sociale e fiscale per il solo fatto di aver messo al mondo dei figli. Scelta che, invece, andrebbe premiata. Abbiamo chiesto, in sede di Finanziaria regionale e in parte ottenuto - evidenziano i consiglieri centristi - che alle famiglie in formazione venissero assicurati interventi di carattere economico a sostegno di una formazione che aiuti a superare le difficoltà crescenti a cui vanno incontro le giovani coppie, e che sempre più evidenziano fragilità, affinché possano accogliere convenientemente la vita nascente, contribuendo così a superare l'alto deficit demografico in atto nel nostro Paese.

Occorre intervenire subito in questa direzione - continuano i consiglieri dell'UDC - finanziando anche i centri per l'aiuto alla vita affinché sostengano adeguatamente le madri in difficoltà, evitando loro la dolorosa scelta dell'aborto per motivazioni sociali ed economiche, estendendo le misure già previste dalla legge regionale.

Da ultimo - conclude la nota dei centristi - va data la pari opportunità di presenza nei consultori familiari pubblici anche di operatori favorevoli all'accoglienza della vita, affinché possano informare le donne in procinto di abortire sulle alternative possibili per l'accoglienza della vita, proposito che sta alla base anche della Legge 194, che parla di prevenzione dell'aborto, di tutela della donna e del nascituro, finalità che vanno concretamente perseguite superando l'esclusiva azione di interruzione volontaria della gravidanza, che troppe volte emerge come unica condizione di applicazione della legge medesima.