UDC: sostegno alle famiglie e ai centri aiuto alla vita
(ACON) Trieste, 10 gen - COM/AB - Sostegno alle nuove famiglie
e a quelle che stanno per formarsi, quindi maggiori fondi ai
centri per l'aiuto alla vita e presenza di operatori volontari
antiaboristi nei consultori familiari: sono queste le tre
proposte concrete che il gruppo consiliare dell'UDC del Friuli
Venezia Giulia prospetta per contribuire alla prevenzione
dell'aborto, tema tornato ora di grande attualità.
Dal punto vi vista degli ideali a cui ci richiamiamo -sostengono
i consiglieri regionali UDC - sarebbe auspicabile la moratoria
suggerita dal card. Ruini, che tenga conto dei progressi
scientifici, che permettono una maggior sopravvivenza dei feti,
con la conseguente necessità di ridurre di alcune settimane la
possibilità di abortire.
Questi sono però argomenti molto delicati, per i quali serve
tanta prudenza e il pronunciamento di organismi che si occupano
di bioetica - continua la nota dell'UDC - mentre noi intendiamo
operare con gli strumenti che la Regione ha a propria
disposizione, per ribadire il carattere sacro della vita,
fornendo sostegno economico alle madri e alle famiglie in
difficoltà.
A tale riguardo - ribadiscono i consiglieri regionali centristi -
spiace constatare che il Governo nazionale, nella Finanziaria
appena approvata, nonostante gli annunci non sia intervenuto
sostanziosamente a favore delle famiglie, soprattutto di quelle
numerose, vittime di un'ingiustizia sociale e fiscale per il solo
fatto di aver messo al mondo dei figli. Scelta che, invece,
andrebbe premiata. Abbiamo chiesto, in sede di Finanziaria
regionale e in parte ottenuto - evidenziano i consiglieri
centristi - che alle famiglie in formazione venissero assicurati
interventi di carattere economico a sostegno di una formazione
che aiuti a superare le difficoltà crescenti a cui vanno incontro
le giovani coppie, e che sempre più evidenziano fragilità,
affinché possano accogliere convenientemente la vita nascente,
contribuendo così a superare l'alto deficit demografico in atto
nel nostro Paese.
Occorre intervenire subito in questa direzione - continuano i
consiglieri dell'UDC - finanziando anche i centri per l'aiuto
alla vita affinché sostengano adeguatamente le madri in
difficoltà, evitando loro la dolorosa scelta dell'aborto per
motivazioni sociali ed economiche, estendendo le misure già
previste dalla legge regionale.
Da ultimo - conclude la nota dei centristi - va data la pari
opportunità di presenza nei consultori familiari pubblici anche
di operatori favorevoli all'accoglienza della vita, affinché
possano informare le donne in procinto di abortire sulle
alternative possibili per l'accoglienza della vita, proposito che
sta alla base anche della Legge 194, che parla di prevenzione
dell'aborto, di tutela della donna e del nascituro, finalità che
vanno concretamente perseguite superando l'esclusiva azione di
interruzione volontaria della gravidanza, che troppe volte emerge
come unica condizione di applicazione della legge medesima.