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UDC: Molinaro, perplessità Governo su insegnamento friulano

11.01.2008
11:57
(ACON) Trieste, 11 gen - COM/AB - "Le perplessità che il ministero della Pubblica istruzione e quello delle Regioni stanno sollevando nei confronti dell'insegnamento del friulano a scuola sono le stesse che l'UDC ha sollevato in Aula durante la discussione del provvedimento regionale e sono di legittimità costituzionale, oltre che di buon senso. Il presidente Illy e la sua maggioranza allora hanno voluto forzare la situazione, anche in presenza di un parere negativo dell'ufficio legislativo del Consiglio regionale, solo per scopi elettoralistici. Ora ci si rende conto di aver sbagliato e per discolparsi vorrebbe trascinare in inganno i presidi scolastici chiedendo loro un'opzione illegittima per ottenere un consenso all'insegnamento del friulano, che dovrebbe essere invece frutto di una convinzione partecipata derivante dall'attaccamento alla lingua e alla cultura friulana e non l'accettazione passiva di una procedura modulistica".

Ad affermarlo, in una nota, è il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro a seguito della richiesta che l'assessore alla Cultura Roberto Antonaz ha rivolto ai presidi degli istituti scolastici regionali, proprio nel momento in cui da Roma il governo nazionale, anch'esso di centro sinistra, si oppone al pasticcio del silenzio assenso.

"Innanzitutto gli amministratori pubblici devono promuovere la cultura della legalità - continua Molinaro - il che significa avere rispetto delle altrui competenze e dei limiti di quelle proprie, soprattutto quando a stabilirle sono la Costituzione e le leggi dello Stato".

"La normativa statale, infatti, parla di insegnamento del friulano a quanti intendono avvalersene. Questo principio è molto chiaro e ciò è definito sin dal 1989 e dalla legge 482 - prosegue l'esponente centrista - e non è raggirabile con formulazioni contorte secondo le quali chi tace acconsente".

"La verità - conclude Molinaro - è che Rifondazione Comunista ha nel suo DNA la disobbedienza e tale abitudine la conserva anche ora che si trova al governo regionale e in quello nazionale. Il centro sinistra regionale, anche in occasione della legge sul friulano, ha praticato la tecnica dello spot a effetto per finalità elettorali, dimenticando che per le questioni complesse occorrono le necessarie concertazioni e il rispetto di leggi e competenze. Per questo motivo i presidi devono fare il loro mestiere, come previsto dai propri ordinamenti peraltro ricordati autorevolmente in questi giorni dagli organi governativi, e non certamente ubbidire ad Antonaz, che non ha titolo a impartire disposizioni in merito".