CR: respinta mozione pensioni, lavori al pomeriggio (5)
(ACON) Trieste, 16 gen - RC - Respinta da 30 no e
dall'astensione del presidente Illy, la mozione dei capigruppo
del centro-destra sugli introiti che la nostra Regione avrebbe
dovuto percepire dai redditi di quiescenza, ovvero dalle pensioni
dei cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia, anche se
riscosse fuori dal territorio regionale. I voti contrari sono
stati di DS-PD, Margherita-PD, Cittadini, PRC-SE, PDCI e Verdi;
16 i sì di FI, AN, LN e UDC.
Prima del voto, l'assessore Pecol Cominotto ha risposto ai tre
punti sollevati nel documento ricordando, innanzitutto, che il
decreto legislativo n. 137 (che dà attuazione al Protocollo
d'intesa Governo/Regione FVG di ottobre 2006 sull'adeguamento
delle compartecipazioni dei tributi) è norma di attuazione dello
Statuto della nostra Regione.
Il punto cruciale - ha proseguito - è che quanto la Finanziaria
nazionale ci assegna (20 milioni nel 2008 e 30 per entrambi gli
anni 2009 e 2010) non possono essere riconosciuti se non con
contestuale attribuzione di funzioni dallo Stato alla Regione.
Per noi questa affermazione è incostituzionale, se non altro
perché il decreto legislativo è legge costituzionale mentre le
norme finanziarie con cui ci sono attribuite le risorse non lo
sono, sono di rango ordinario e dunque non possono modificare una
norma di rango superiore. Il 7 gennaio scorso, la Giunta ha
deliberato di impugnare la cosa davanti alla Corte
costituzionale, che è richiesta al secondo punto della mozione e
dunque già avvenuta.
Pecol Cominotto ha quindi parlato dei due emendamenti, simili nel
loro contenuto, già presentati alla Commissione Bilancio della
Camera, volti a modificare la Finanziaria nazionale 2008
attraverso il decreto "milleproroghe". In essi si va a togliere
il limite della contestuale attribuzione di funzioni dallo Stato
alla Regione. Non si vanno a toccare gli importi (20 e 30
milioni). Le iniziative del presidente Illy - ha aggiunto
l'assessore - sono rivolte a far sì che anche attraverso
l'approvazione di un emendamento in tal senso, venga modificata
la norma da noi ritenuta incostituzionale. Per ora non è una
questione quantitativa, ma del limite imposto.
Quanto al punto C della mozione (poter trattenere parte delle
somme che la Regione trasferisce allo Stato), non è ricevibile
per due ragioni di ordine tecnico: il prelievo fiscale sui
trattamenti pensionistici avviene da parte di chi emana i
bollettini, ovvero Roma, non la nostra Regione, la quale
semplicemente registra l'avvenuto trasferimento delle risorse. Se
qualcuno crede che, allora, si potrebbe trattenere un'analoga
quota delle altre entrate fiscali, si sbaglia - ha concluso Pecol
Cominotto - perché l'Agenzia delle entrate è organo dello Stato
che introita direttamente i tributi lasciando alla Regione la
quota di sua spettanza, dalla quale quindi non si può togliere
alcuna parte.
Dopo la votazione, la seduta è stata tolta. I lavori
riprenderanno alle ore 14.30 con il disegno di legge sulla
caccia.
(segue)