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CR: respinta mozione pensioni, lavori al pomeriggio (5)

16.01.2008
14:17
(ACON) Trieste, 16 gen - RC - Respinta da 30 no e dall'astensione del presidente Illy, la mozione dei capigruppo del centro-destra sugli introiti che la nostra Regione avrebbe dovuto percepire dai redditi di quiescenza, ovvero dalle pensioni dei cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia, anche se riscosse fuori dal territorio regionale. I voti contrari sono stati di DS-PD, Margherita-PD, Cittadini, PRC-SE, PDCI e Verdi; 16 i sì di FI, AN, LN e UDC.

Prima del voto, l'assessore Pecol Cominotto ha risposto ai tre punti sollevati nel documento ricordando, innanzitutto, che il decreto legislativo n. 137 (che dà attuazione al Protocollo d'intesa Governo/Regione FVG di ottobre 2006 sull'adeguamento delle compartecipazioni dei tributi) è norma di attuazione dello Statuto della nostra Regione.

Il punto cruciale - ha proseguito - è che quanto la Finanziaria nazionale ci assegna (20 milioni nel 2008 e 30 per entrambi gli anni 2009 e 2010) non possono essere riconosciuti se non con contestuale attribuzione di funzioni dallo Stato alla Regione. Per noi questa affermazione è incostituzionale, se non altro perché il decreto legislativo è legge costituzionale mentre le norme finanziarie con cui ci sono attribuite le risorse non lo sono, sono di rango ordinario e dunque non possono modificare una norma di rango superiore. Il 7 gennaio scorso, la Giunta ha deliberato di impugnare la cosa davanti alla Corte costituzionale, che è richiesta al secondo punto della mozione e dunque già avvenuta.

Pecol Cominotto ha quindi parlato dei due emendamenti, simili nel loro contenuto, già presentati alla Commissione Bilancio della Camera, volti a modificare la Finanziaria nazionale 2008 attraverso il decreto "milleproroghe". In essi si va a togliere il limite della contestuale attribuzione di funzioni dallo Stato alla Regione. Non si vanno a toccare gli importi (20 e 30 milioni). Le iniziative del presidente Illy - ha aggiunto l'assessore - sono rivolte a far sì che anche attraverso l'approvazione di un emendamento in tal senso, venga modificata la norma da noi ritenuta incostituzionale. Per ora non è una questione quantitativa, ma del limite imposto.

Quanto al punto C della mozione (poter trattenere parte delle somme che la Regione trasferisce allo Stato), non è ricevibile per due ragioni di ordine tecnico: il prelievo fiscale sui trattamenti pensionistici avviene da parte di chi emana i bollettini, ovvero Roma, non la nostra Regione, la quale semplicemente registra l'avvenuto trasferimento delle risorse. Se qualcuno crede che, allora, si potrebbe trattenere un'analoga quota delle altre entrate fiscali, si sbaglia - ha concluso Pecol Cominotto - perché l'Agenzia delle entrate è organo dello Stato che introita direttamente i tributi lasciando alla Regione la quota di sua spettanza, dalla quale quindi non si può togliere alcuna parte.

Dopo la votazione, la seduta è stata tolta. I lavori riprenderanno alle ore 14.30 con il disegno di legge sulla caccia.

(segue)