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CR: mozione consulenze, il dibattito generale (2)

17.01.2008
11:30
(ACON) Trieste, 17 gen - RC - Maurizio Salvador (UDC) ha dato il via al dibattito generale sulla mozione inerente la pubblicità degli incarichi e delle consulenze rendendo note le proprie dimissioni, il 30 dicembre scorso, da componente del Comitato di controllo. Non può trattarsi di sedute tra amici - ha detto quindi il centrista riferendosi alle decisioni che il presidente della Regione, Riccardo Illy, prende con il direttore generale, Andrea Viero. Il Comitato di controllo ha pari dignità delle altre Commissioni - ha aggiunto ricordando l'iter seguito dal Comitato stesso per poter ottenere informazioni sulle consulenze, sino a dover richiedere l'audizione del direttore Viero. E' necessario che il presidente del Consiglio intervenga per tutelare ruolo e funzioni del Comitato di controllo, nonché la dignità del Consiglio stesso.

Adriano Ritossa (AN) ha ribadito che è ridicolo che un direttore generale si arrampichi sugli specchi, facendo riferimento a norme e regolamenti, per evitare di giustificare ciò che è ingiustificabile. Ma la responsabilità, per Ritossa, è politica ed è della Giunta, per come ha creato il sistema da cui dipendono i capitoli di spesa degli incarichi professionali. Verificando ogni capitolo del bilancio consultivo 2006, ha rilevato che la maggioranza ha dato incarichi esterni per 3,6 milioni di euro.

Antonio Pedicini (FI) ritiene necessario impiegare le capacità dei dirigenti di cui dispone la Regione da una parte per dar frutto ai loro stipendi e indennità accessorie, ma anche perché non si sentano offesi dall'essere esclusi dagli obiettivi da raggiungere. Solo dopo una loro dichiarazione scritta di incapacità, ci si dovrebbe rivolgere a degli esterni. Il frequente ricorso a questi ultimi, invece, fa aumentare i costi inutili della politica. C'è poi una questione regolamentare, perché c'è incongruenza tra l'articolo 38 (obbliga assessori e presidente di Regione a intervenire quando richiesto da una Commissione) e il 190 (l'Aula può chiedere al presidente della Regione l'audizione in Commissione di un dirigente regionale). Come dire - ha spiegato Pedicini - che l'Aula o una Commissione possono imporre l'audizione a un assessore o al presidente della Regione, ma non possono imporla a un dirigente. Che la Giunta per il regolamento chiarisca la portata dei due articoli.

Sergio Dressi (AN), che è anche presidente del Comitato di controllo, ha parlato dell'impossibilità, nella nostra regione a differenza di quanto accade in molte altre, di avere un elenco degli incarichi e delle consulenze conferite. Ha quindi reso noto l'atteggiamento, a detta di Dressi ineducato e di malafede, assunto dalla dirigente regionale alla quale il Comitato aveva chiesto le informazioni sugli incarichi. L'audizione del direttore generale non è mai stata una cosa importante - ha rimarcato il consigliere - mentre lo è poter avere un elenco dettagliato e motivato (nome della persona, importo e oggetto dell'incarico), elenco che il Comitato si è offerto di preparare da sé. Anche Dressi ha quindi chiesto al presidente Tesini di salvaguardare la dignità dei consiglieri.

(immagini alle tv)

(segue)