CR: mozione consulenze, il dibattito generale (2)
(ACON) Trieste, 17 gen - RC - Maurizio Salvador (UDC) ha dato
il via al dibattito generale sulla mozione inerente la pubblicità
degli incarichi e delle consulenze rendendo note le proprie
dimissioni, il 30 dicembre scorso, da componente del Comitato di
controllo. Non può trattarsi di sedute tra amici - ha detto
quindi il centrista riferendosi alle decisioni che il presidente
della Regione, Riccardo Illy, prende con il direttore generale,
Andrea Viero. Il Comitato di controllo ha pari dignità delle
altre Commissioni - ha aggiunto ricordando l'iter seguito dal
Comitato stesso per poter ottenere informazioni sulle consulenze,
sino a dover richiedere l'audizione del direttore Viero. E'
necessario che il presidente del Consiglio intervenga per
tutelare ruolo e funzioni del Comitato di controllo, nonché la
dignità del Consiglio stesso.
Adriano Ritossa (AN) ha ribadito che è ridicolo che un direttore
generale si arrampichi sugli specchi, facendo riferimento a norme
e regolamenti, per evitare di giustificare ciò che è
ingiustificabile. Ma la responsabilità, per Ritossa, è politica
ed è della Giunta, per come ha creato il sistema da cui dipendono
i capitoli di spesa degli incarichi professionali. Verificando
ogni capitolo del bilancio consultivo 2006, ha rilevato che la
maggioranza ha dato incarichi esterni per 3,6 milioni di euro.
Antonio Pedicini (FI) ritiene necessario impiegare le capacità
dei dirigenti di cui dispone la Regione da una parte per dar
frutto ai loro stipendi e indennità accessorie, ma anche perché
non si sentano offesi dall'essere esclusi dagli obiettivi da
raggiungere. Solo dopo una loro dichiarazione scritta di
incapacità, ci si dovrebbe rivolgere a degli esterni. Il
frequente ricorso a questi ultimi, invece, fa aumentare i costi
inutili della politica. C'è poi una questione regolamentare,
perché c'è incongruenza tra l'articolo 38 (obbliga assessori e
presidente di Regione a intervenire quando richiesto da una
Commissione) e il 190 (l'Aula può chiedere al presidente della
Regione l'audizione in Commissione di un dirigente regionale).
Come dire - ha spiegato Pedicini - che l'Aula o una Commissione
possono imporre l'audizione a un assessore o al presidente della
Regione, ma non possono imporla a un dirigente. Che la Giunta per
il regolamento chiarisca la portata dei due articoli.
Sergio Dressi (AN), che è anche presidente del Comitato di
controllo, ha parlato dell'impossibilità, nella nostra regione a
differenza di quanto accade in molte altre, di avere un elenco
degli incarichi e delle consulenze conferite. Ha quindi reso noto
l'atteggiamento, a detta di Dressi ineducato e di malafede,
assunto dalla dirigente regionale alla quale il Comitato aveva
chiesto le informazioni sugli incarichi. L'audizione del
direttore generale non è mai stata una cosa importante - ha
rimarcato il consigliere - mentre lo è poter avere un elenco
dettagliato e motivato (nome della persona, importo e oggetto
dell'incarico), elenco che il Comitato si è offerto di preparare
da sé. Anche Dressi ha quindi chiesto al presidente Tesini di
salvaguardare la dignità dei consiglieri.
(immagini alle tv)
(segue)