UDC: Salvador, no a disegno di legge montagna
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/AB - "Il disegno di legge sulla
montagna, in Consiglio regionale da domani (mercoledì 30
gennaio), è inadeguato a risolvere i problemi di questo
territorio, perché prevede solo nuova burocrazia e non affronta
le questioni vere. Per questo motivo l'UDC voterà contro".
Lo annuncia il consigliere regionale Maurizio Salvador, relatore
di minoranza del provvedimento che aggiunge:
"Una contrarietà emersa chiaramente nei giorni scorsi nel corso
di due convegni promossi dal gruppo consiliare dell'UDC a Maniago
e a Tolmezzo dal titolo "Priorità montagna", che hanno visto
confrontarsi sui problemi di questo territorio amministratori
locali ed esperti.
Non c'è dubbio che ci sia la necessità - afferma Salvador - di
arrivare a una legge innovativa su tale tema, anzi è una
necessità sentita, recentemente riaffermata anche dalla Chiesa
friulana, visto che la montagna rappresenta il 56,9 per cento del
territorio regionale."
"I problemi peculiari che da sempre affliggono questa zona -
sottolinea il consigliere regionale dell'UDC - sono il ritardo e
le difficoltà nello sviluppo economico, l'impoverimento del
tessuto culturale e sociale, la gestione di un territorio
particolarmente complesso e difficile, i limiti delle politiche
nazionali e regionali e la necessaria sussidiarietà nei confronti
di comuni con territori vasti e pochi abitanti".
Secondo Salvador, un provvedimento adeguato a risolvere i
problemi della montagna "deve partire dall'idea di superare gli
elementi di debolezza e sviluppare i punti di forza. E'
necessario puntare su una nuova organizzazione che interpreti la
logica del federalismo, con una forte autonomia e protagonismo
delle comunità locali e dei forti collegamenti sul piano della
sussidiarietà".
"Il provvedimento che viene proposto al Consiglio regionale -
sottolinea Salvador - è troppo modesto, non parla alla gente di
montagna di cose concrete quali fisco, sanità, scuola, ambiente,
occupazione dei giovani, qualità di vita delle famiglie che
ancora vivono in montagna. Tale normativa non rilancerà il ruolo
delle Comunità montane, ma produrrà ulteriore confusione e
appesantimenti burocratici in un territorio che non ne sente il
bisogno. Non è con norme come queste che si promuove una
prospettiva seria di sviluppo di una parte importante della
regione, ricca di risorse ambientali, paesaggistiche, culturali e
potenzialità turistiche oggi spesso trascurate. Si tratta quindi
di una legge di cui la nostra montagna non sente assolutamente il
bisogno".
"E mentre a livello nazionale ci si interroga sul futuro delle
Comunità montane - conclude Maurizio Salvador - nella nostra
regione, dopo aver assistito alla loro paralisi a causa di veti
incrociati delle maggioranze di centro sinistra che le governano,
ora assistiamo alla paradossale riesumazione della Comunità
montana del Carso, soppressa nel 2002".