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UDC: Salvador, no a disegno di legge montagna

29.01.2008
17:13
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/AB - "Il disegno di legge sulla montagna, in Consiglio regionale da domani (mercoledì 30 gennaio), è inadeguato a risolvere i problemi di questo territorio, perché prevede solo nuova burocrazia e non affronta le questioni vere. Per questo motivo l'UDC voterà contro".

Lo annuncia il consigliere regionale Maurizio Salvador, relatore di minoranza del provvedimento che aggiunge:

"Una contrarietà emersa chiaramente nei giorni scorsi nel corso di due convegni promossi dal gruppo consiliare dell'UDC a Maniago e a Tolmezzo dal titolo "Priorità montagna", che hanno visto confrontarsi sui problemi di questo territorio amministratori locali ed esperti. Non c'è dubbio che ci sia la necessità - afferma Salvador - di arrivare a una legge innovativa su tale tema, anzi è una necessità sentita, recentemente riaffermata anche dalla Chiesa friulana, visto che la montagna rappresenta il 56,9 per cento del territorio regionale." "I problemi peculiari che da sempre affliggono questa zona - sottolinea il consigliere regionale dell'UDC - sono il ritardo e le difficoltà nello sviluppo economico, l'impoverimento del tessuto culturale e sociale, la gestione di un territorio particolarmente complesso e difficile, i limiti delle politiche nazionali e regionali e la necessaria sussidiarietà nei confronti di comuni con territori vasti e pochi abitanti". Secondo Salvador, un provvedimento adeguato a risolvere i problemi della montagna "deve partire dall'idea di superare gli elementi di debolezza e sviluppare i punti di forza. E' necessario puntare su una nuova organizzazione che interpreti la logica del federalismo, con una forte autonomia e protagonismo delle comunità locali e dei forti collegamenti sul piano della sussidiarietà".

"Il provvedimento che viene proposto al Consiglio regionale - sottolinea Salvador - è troppo modesto, non parla alla gente di montagna di cose concrete quali fisco, sanità, scuola, ambiente, occupazione dei giovani, qualità di vita delle famiglie che ancora vivono in montagna. Tale normativa non rilancerà il ruolo delle Comunità montane, ma produrrà ulteriore confusione e appesantimenti burocratici in un territorio che non ne sente il bisogno. Non è con norme come queste che si promuove una prospettiva seria di sviluppo di una parte importante della regione, ricca di risorse ambientali, paesaggistiche, culturali e potenzialità turistiche oggi spesso trascurate. Si tratta quindi di una legge di cui la nostra montagna non sente assolutamente il bisogno". "E mentre a livello nazionale ci si interroga sul futuro delle Comunità montane - conclude Maurizio Salvador - nella nostra regione, dopo aver assistito alla loro paralisi a causa di veti incrociati delle maggioranze di centro sinistra che le governano, ora assistiamo alla paradossale riesumazione della Comunità montana del Carso, soppressa nel 2002".