Pens: Ferone, no alla legge sulla caccia
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/DT - Troppa fretta nell'approvare
la legge sulla caccia, forse sarebbe stato più opportuno bloccare
l'iter e convocare all'inizio della prossima legislatura uno
specifico tavolo aperto a tutti gli interessati (cacciatori,
agricoltori, ambientalisti ed Enti locali) dove finalmente poter
discutere, in un clima più sereno, di come migliorare la gestione
faunistica di questa regione.
Luigi Ferone, consigliere regionale del Partito Pensionati,
commenta così il suo voto contrario alla legge sulla caccia.
Il malcontento nei confronti del provvedimento è stato vasto, per
certi versi inatteso. Malcontento da cui è scaturita una nuova
alleanza che ha visto uniti cacciatori, agricoltori e
ambientalisti. Inoltre, una parte consistente
dell'associazionismo venatorio regionale, alcuni presidenti di
distretto e direttori di riserva - prosegue Ferone - hanno
promosso una petizione per chiedere la sospensione della
discussione del ddl: in pochi giorni questa inedita alleanza è
riuscita a raccogliere ben 6500 firme. Il successo
dell'iniziativa sta a dimostrare che il problema interessa, oltre
ai cacciatori, l'intera collettività regionale.
E infatti i punti critici in questa legge non mancano: dalla non
raggiunta semplificazione amministrativa al ritardo del Piano
faunistico regionale, dal decentramento che non c'è alla
confusione nelle funzioni attribuite ai diversi soggetti. E poi i
costi, l'inutilità dei Piani faunistici distrettuali
quinquennali, i forti dubbi di costituzionalità di una
Associazione cacciatori privata e imposta per legge a cui sarà
obbligatorio aderire se si vorrà andare a caccia. Infine, la
mancata risposta alla soluzione di controversie e conflitti
all'interno del mondo venatorio.
Per questi motivi, per il rispetto di coloro che sanno coniugare
l'amore per la caccia al rispetto della natura e per i principi
più elementari di partecipazione e di dialogo - conclude Ferone -
ho votato convintamene contro l'approvazione di questa legge.