Citt: Malattia, Comunità montane da riformare
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/DT - I Cittadini per il Presidente
ritengono indifferibile la riforma della governance e della
mission delle Comunità montane. A dichiararlo è il consigliere
regionale Bruno Malattia che ricorda come in tal senso siano
stati depositati tre emendamenti al disegno di legge per lo
sviluppo e la valorizzazione del territorio montano.
Il provvedimento, aggiunge Malattia, pur prevedendo un'ampia
riforma della disciplina degli interventi a favore della
montagna, si colloca nel solco della continuità degli assetti
istituzionali perché non modifica la composizione degli organi di
governo delle Comunità e la disciplina dei rapporti tra Comunità
e Comuni. Aspetti che, a giudizio dei Cittadini, non sono più
rinviabili non essendo stati affrontati all'atto
dell'approvazione della LR 1/2006, non essendo stati inseriti nel
testo del disegno di legge sulla montagna, e non comparendo
neppure nel testo del ddl in materia di ordinamento degli enti
locali.
Non va persa quindi l'occasione per riformare, semplificare e
razionalizzare il sistema di governo delle Comunità montane per
recuperare efficacia ed efficienza e, in definitiva, migliorare i
servizi al cittadino. Piuttosto che privilegiare la conservazione
degli assetti istituzionali e degli equilibri tra i partiti (con
l'ormai inaccettabile pratica consociativa e spartitoria dei
posti nei consigli e nelle giunte) a discapito dell'efficienza e
dell'efficacia della funzione di governo delle Comunità Montane,
conclude Malattia, la formulazione del provvedimento
dell'Esecutivo protrae una situazione per molti versi ibrida, per
cui molto spesso i Comuni sembrano interpretare il ruolo della
Comunità montana alla stregua di un'istituzione di
redistribuzione di risorse, peraltro scarse, senza incalzarla ad
assumere un ruolo attivo di indirizzo, coordinamento ed
erogazione di servizi.
Per questo motivo i Cittadini chiedono che la legge venga
emendata prevedendo che il consiglio e la giunta della Comunità
siano composti dai sindaci che sono espressione diretta della
varie comunità locali (evitando così anche i costi aggiuntivi di
organismi pletorici, come le attuali giunte) e la delega
obbligatoria da parte dei Comuni alle Comunità montane di
funzioni, competenze e servizi da individuare in almeno quattro
tra le seguenti: finanza e contabilità, tributi, commercio e
attività produttive, urbanistica, servizi tecnici, gestione del
personale.