CR:legge montagna, discussione generale (12)
(ACON) Trieste, 30 gen - MPB - Per Antonio Martini (Margh-PD),
che ha aperto la discussione generale, si tratta di una legge
ibrida, forse neanche da presentare in Consiglio, forse da
ritirare e mandare in V Commissione (di cui egli è presidete)
essendo incentrata sulle Comunità montane. Io credo nelle
comunità montane - ha dichiarato - ma qui si va a fare un legge a
posteriori inerente i PAL (piani di azione locale) e oggi la
montagna ha bisogno di servizi di prossimità e questa, che è
l'ultima legge sulla montagna, di ciò doveva trattare. Credo che
possa esserci una sospensione per migliorarla su questo punto -
ha detto Martini - auspicando uno scatto di orgoglio
intellettuale, perché nell'interesse della montagna si possa
arrivare a un provvedimento che rimanga emblematico.
Un giudizio generale negativo anche da parte di Luca Ciriani (AN)
perché il testo passato in II Commissione come norma sulla
montagna, quando invece incide sulla organizzazione delle
comunità montane, risulta confuso e l'urgenza della sua
approvazione si giustifica solo con il clima elettorale in cui ci
troviamo. Ciò che colpisce è la prevista istituzione di un'altra
comunità. Non dico di sopprimere le Comunità montane per ridurre
i costi - ha sottolineato; nel 20002 lo facemmo soprattutto
perché non funzionavano. L'obiettivo a cui puntare era farne
organi tecnici amministrativi dove sperimentare e rafforzare la
collaborazione tra i comuni, andando verso consorzi obbligatori
per la gestione associata dei servizi. Meglio dunque riportare la
norma in V Commissione e ripensare alle Comunità di vallata.
Occorre un ripensamento forte perché la montagna faccia un passo
avanti. E' anche il parere di Roberto Molinaro (UDC) per il quale
questa legge ha a che fare con un dato ordinamentale della
Regione, mentre è stata trattata dai colleghi che si occupano di
attività produttive. E con riferimento agli obiettivi della legge
ha ricordato che la finanziaria statale parla di riorganizzazione
e riduzione delle comunità montane, mentre questo testo ne
prevede l'ampliamento. Motivo di criticità è anche il forte
investimento sulla responsabilità delle Comunità Montane proprio
ora che stanno vivendo la loro stagione peggiore; si corre il
rischio di metter mano a un soggetto che potrebbe non essere il
riferimento dei comuni.
(segue)