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CR:legge montagna, discussione generale (12)

30.01.2008
18:36
(ACON) Trieste, 30 gen - MPB - Per Antonio Martini (Margh-PD), che ha aperto la discussione generale, si tratta di una legge ibrida, forse neanche da presentare in Consiglio, forse da ritirare e mandare in V Commissione (di cui egli è presidete) essendo incentrata sulle Comunità montane. Io credo nelle comunità montane - ha dichiarato - ma qui si va a fare un legge a posteriori inerente i PAL (piani di azione locale) e oggi la montagna ha bisogno di servizi di prossimità e questa, che è l'ultima legge sulla montagna, di ciò doveva trattare. Credo che possa esserci una sospensione per migliorarla su questo punto - ha detto Martini - auspicando uno scatto di orgoglio intellettuale, perché nell'interesse della montagna si possa arrivare a un provvedimento che rimanga emblematico.

Un giudizio generale negativo anche da parte di Luca Ciriani (AN) perché il testo passato in II Commissione come norma sulla montagna, quando invece incide sulla organizzazione delle comunità montane, risulta confuso e l'urgenza della sua approvazione si giustifica solo con il clima elettorale in cui ci troviamo. Ciò che colpisce è la prevista istituzione di un'altra comunità. Non dico di sopprimere le Comunità montane per ridurre i costi - ha sottolineato; nel 20002 lo facemmo soprattutto perché non funzionavano. L'obiettivo a cui puntare era farne organi tecnici amministrativi dove sperimentare e rafforzare la collaborazione tra i comuni, andando verso consorzi obbligatori per la gestione associata dei servizi. Meglio dunque riportare la norma in V Commissione e ripensare alle Comunità di vallata.

Occorre un ripensamento forte perché la montagna faccia un passo avanti. E' anche il parere di Roberto Molinaro (UDC) per il quale questa legge ha a che fare con un dato ordinamentale della Regione, mentre è stata trattata dai colleghi che si occupano di attività produttive. E con riferimento agli obiettivi della legge ha ricordato che la finanziaria statale parla di riorganizzazione e riduzione delle comunità montane, mentre questo testo ne prevede l'ampliamento. Motivo di criticità è anche il forte investimento sulla responsabilità delle Comunità Montane proprio ora che stanno vivendo la loro stagione peggiore; si corre il rischio di metter mano a un soggetto che potrebbe non essere il riferimento dei comuni.

(segue)