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CR: spettacolo dal vivo, dibattito e replica Antonaz (5)

01.02.2008
14:13
(ACON) Trieste, 01 feb - DT - Il dibattito sulla legge che riordina l'attività dello spettacolo dal vivo è stato aperto da Luca Ciriani (AN). E' davvero necessario, ha chiesto, fare norme ultrasettoriali nel campo della cultura? Non era meglio organizzare un testo unico piuttosto che provvedimenti con l'unico obiettivo di garantire qualcuno o qualcosa? Gli spettacoli di qualità sono già protetti, guarda caso però questa legge mette in sicurezza, a fine legislatura, un po' di gente e moltiplica enti e comitati. Non si comprende poi quale sia la disponibilità finanziaria né perché si investa la Regione del compito di stabilizzare realtà che non sono stabili.

Tamara Blazina (DS-PD) ha sostenuto che norme, pur settoriali, riguardano però un mondo variegato, ricco, con emanazioni in tutti i Comuni della regione. Con questa legge non si incentiva la nascita di nuove associazioni. Anzi, vorremmo che collaborassero tra loro, facessero rete, promuovessero insieme singoli territori, per produrre di più e meglio. L'unico nuovo strumento previsto è la conferenza, strumento di partecipazione utile alla programmazione regionale, mentre i comitati già esistono così come l'osservatorio. Sui finanziamenti è stata fatta una ricognizione delle associazioni, un'operazione di trasparenza.

E' una legge che guarda alla crescita del sistema e delle strutture, ha annotato Maurizio Paselli (Citt), dando oggettività e parametri seri. Una legge per cui la cultura è investimento e diritto, che aiuta sin dalla più tenera età a crescere cittadini con una coscienza e che dà qualità al vivere sociale di questa regione.

Credo che il provvedimento abbia aggredito un nodo importante, così Giancarlo Tonutti (Margh-PD), che è quello del privilegiare l'eccellenza premiando chi punta ai massimi livelli su un territorio talmente frammentato per cui non è affatto facile farlo. Un testo in cui si contemperano i bisogni pure delle piccole comunità, basti pensare al ruolo, sociale oltre che culturale, di bande e cori. Si punta, in pratica, all'elevazione culturale di tutti, premiando chi sa produrre percorsi di emancipazione e chi lo fa in modo istituzionale, quindi Comuni e Province.

Nevio Alzetta (DS-PD) si è soffermato sull'importanza delle residenze multidisciplinari e dei distretti culturali, che responsabilizzano chi fa spettacolo e creano le condizioni per le quali le amministrazioni locali diverranno sostenitrici e non solo mere finanziatrici di processi e progetti culturali. Secondo elemento di valore è che si va a costituire un modo di operare che darà certezze al sistema, agli operatori, a chi dà il suo contributo a livello amatoriale.

Kristian Franzil (PRC-SE) ha sottolineato come il punto qualificante sia quello di aver trovato strumenti che rendano meno soggettiva possibile la valutazione sulla qualità delle manifestazioni proposte. Ha poi ricordato altre due innovazioni: la tutela per i lavoratori (che siano volontari o professionisti comunque risulteranno a tempo determinato), e il teatro in lingua friulana. Cosa manca per valorizzare la drammaturgia friulana? La possibilità per autori, attori, registi, di sperimentare e circuitare le produzioni e tutto questo è contenuto in uno specifico emendamento.

Infine, la replica dell'assessore alla Cultura Roberto Antonaz. Dopo cinque anni e dopo le norme sul cinema, le biblioteche, gli ecomusei, completiamo il lavoro di rinnovamento del nostro apparato legislativo in campo culturale. Manca soltanto quella sui musei, e per porre termine alle polemiche di questi giorni ricordo che il protagonismo, anche legittimo, dei direttori di queste strutture è stato sempre valorizzato. Il malinteso che c'è stato con alcuni di loro va chiarito rapidamente e tanto meno c'era la volontà di selezionare gli inviti rivolti ai consiglieri nell'incontro a Villa Manin. Nella prossima legislatura, conclude, chi ci sarà dovrà fare qualcosa per la cultura scientifica, comunque oggi dobbiamo essere soddisfatti del lavoro svolto perché dà stabilità a questa regione. Altro elemento positivo, tutte queste sono state leggi presentate dal Consiglio che sottintendono quindi un rapporto equilibrato tra Esecutivo e Aula. (segue)