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AN: Dressi su dimissioni Illy

08.02.2008
10:39
(ACON) Trieste, 08 feb - COM/ET - "Giungono inaspettate le dimissioni di Riccardo Illy da presidente della Regione. Fino a due giorni fa, sulla stampa e in televisione, ci spiegava come fosse impossibile accorpare le elezioni politiche con quelle regionali e amministrative, e non solo per motivi ostativi statutari ma, soprattutto, perché l'accorpamento avrebbe creato confusione nei cittadini dove si dovrà votare anche per il rinnovo dei Consigli comunali e quello provinciale, in aggiunta al rinnovo di Camera e Senato oltre che, naturalmente, della Regione".

È quanto dichiara il consigliere regionale di AN Sergio Dressi in una nota.

"D'intesa con Prodi, e adducendo una richiesta in tal senso avanzata dall'opposizione (quando mai in cinque anni ha ascoltato l'opposizione, ma anche il Consiglio, vedi la mancata esibizione degli incarichi e delle consulenze richiesta da oltre un anno e mezzo da un organo del Consiglio, il Comitato di controllo che presiedo) cambia idea, e si dimette per permettere l'effettuazione dell'election day".

"Il risparmio della spesa, con l'accorpamento delle elezioni, appare insignificante a fronte degli sprechi fatti dalla Amministrazione regionale da lui presieduta - così ancora Dressi - e che saranno esibiti ai cittadini della regione con la pubblicazione di un libro bianco sull'operato di Illy e della sua Giunta a cura del gruppo regionale di Alleanza Nazionale".

"L'unica ragione per questa decisione - e abbia il coraggio di ammetterlo - e che pensa di prendere in contropiede il centrodestra, riducendo i tempi per un confronto elettorale e per capitalizzare la sua personale propaganda che già da diversi mesi sta portando avanti anche grazie ai fondi per la comunicazione - 5 milioni di euro solo nel 2007 - stanziati nei capitoli del bilancio regionale. Soldi pubblici, di tutti, tanto per intenderci".

"Illy non ha ancora deciso se ricandidarsi, aspetta il decreto Milleproroghe, ma intanto si dimette e anticipa i tempi delle elezioni, previsti per Statuto. Lo hanno ispirato ragioni di convenienza e di opportunità? Certamente sì - conclude Sergio Dressi - ma si tratta della sua personale convenienza, che mi auguro i cittadini del Friuli Venezia Giulia sapranno punire".