CR: pres. Tondo, dichiarazioni programmatiche (8)
(ACON) Trieste, 15 mag - MPB - Il presidente Tondo ha quindi
affrontato la riorganizzazione del sistema sanitario regionale
ponendo l'accento sull'esistenza di criticità nella
rappresentazione dei bisogni di salute e sul fatto che il
moltiplicarsi di livelli istituzionali e di conseguenti programmi
annuali e pluriennali non assicurano più una governance; ma nella
semplificazione necessaria - ha affermato - i Comuni resteranno
l'istituzione di riferimento. Il sistema delle decisioni deve
partire dal basso (distretti sanitari), con un rafforzamento
della autonomia e della responsabilità e con una ridefinizione
delle relazioni tra i livelli stessi.
Il livello regionale di governo (Direzione centrale, Agenzia
regionale della Sanità, Centro Servizi Condivisi) sarà
interamente riorganizzato in termini unitari, distinguendo la
programmazione regionale e la conduzione del sistema dalla
verifica della qualità delle prestazioni e dei servizi per le
aziende. Si snelliranno anche le procedure burocratiche sia
all'interno delle aziende sia nei rapporti con i cittadini.
Obiettivo è l'estensione del CUP a tutta la Regione e a tutti gli
erogatori dei servizi sanitari.
Rilevante sarà l'attuazione degli investimenti nel settore
sanitario con il completamento e l'ammodernamento di molte
strutture sanitarie e delle relative dotazioni. Sarà predisposto
il nuovo piano sanitario e socio-sanitario regionale 2009-2011
entro cui andrà collocata ogni ulteriore determinazione relativa
al sistema d'offerta ospedaliero del Friuli Venezia Giulia.
A fronte del sovraffollamento di alcune strutture ospedaliere di
riferimento, della necessità di connessione funzionale delle
funzioni ospedaliere, delle esigenze della ricerca e della
didattica, andranno ridefinite le funzioni di ciascun presidio in
relazione agli effettivi bacini di utenza e con la salvaguardia
della presenza delle funzioni negli ospedali di rete.
Priorità da affrontare, le liste d'attesa, definite una patologia
insopportabile del Sistema sanitario.
E poi, le risorse umane, prima condizione - per Tondo - per
raggiungere le finalità del Sistema sanitario regionale. Occorre
quindi un maggiore coinvolgimento di professionisti e operatori
nella gestione, ma anche adeguare gli organici, soprattutto sul
versante infermieristico, perseguendo una piena valorizzazione
delle professioni, con una distinzione tra le funzioni cliniche
da quelle di assistenza.
Quanto alle modalità di finanziamento delle singole Aziende
sanitarie, l'attuale sistema basato sulla spesa storica non è
adeguato - ha affermato il presidente della Regione - mentre è
necessario introdurre un sistema di finanziamento
progressivamente più flessibile, correlato alle attività erogate
e alla complessità delle prestazioni, per incentivare le aziende
a valorizzare le potenzialità specifiche e a perseguire sempre
maggiori economie di scala.
In altre parole, apriamo le finestre e facciamo entrare aria
fresca in Regione - ha sintetizzato Tondo che poi ha affrontato
anche il tema dell'integrazione sociosanitaria che - ha detto -
risulta in buona parte ancora sulla carta. In merito, la
governance territoriale dei servizi passa attraverso la
riappropriazione del ruolo dei Comini e l'individuazione di forme
gestionali unificate anche di diritto privato, utili per
consolidare le reti territoriali dei servizi.
E se l'Istat evidenzia per il Friuli Venezia Giulia nel triennio
2004-2006 una crescita della percentuale delle famiglie in stato
di povertà relativa quattro volte superiore (+2,9%) a quella
delle altre Regioni del Nord Est, le due priorità riguardano da
un lato le fragilità e l'esclusione sociale e dall'altro la non
autosufficienza.
Ma - ha detto Tondo - non è condivisibile il reddito base di
cittadinanza, che sin dalla sua prima applicazione sta
dimostrando dei limiti, mentre il sostegno sarà dato con misure
diverse da quelle relative alla flessibilità del lavoro, mediante
la costituzione di disponibilità finanziarie specifiche
(stanziamenti monetari, prestiti d'onore) da erogare tramite i
Comuni di residenza e con una responsabilizzazione degli stessi.
Saranno considerati prioritariamente gli indigenti residenti.
Un'azione specifica riguarderà il sostegno temporaneo alla
disoccupazione intellettuale e al precariato occupazionale,
mentre per favorire il mantenimento delle persone anziane nelle
comunità locali, attraverso i Comuni saranno individuate forme di
integrazione delle pensioni minime. Annunciati anche un mix di
interventi aggiuntivi a quelli attualmente previsti per le
persone anziane, più risorse, annualmente, al sostegno
dell'assistenza familiare, un fondo di rotazione per la
riqualificazione delle strutture residenziali per anziani, forme
per la costituzione di soggetti pubblico-privati realizzatori
degli interventi, implementazione delle possibilità di attuare
progetti di vita indipendente per i disabili, continuità agli
investimenti per la salute mentale, per la dipendenza e per i
minori.
Per l'intero settore - ha concluso Tondo - sarà predisposto e
approvato, sulla scorta delle indicazioni provenienti dalla prima
fase di attuazione dei Piani di zona, il Piano regionale socio
assistenziale 2009-2011.
(segue)