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CR: programma Tondo, iniziato dibattito (2)

21.05.2008
12:18
(ACON) Trieste, 21 mag - RC - E' stato il capogruppo dell'UDC, Edoardo Sasco, a dare il via alla discussione in Aula sul programma della Giunta illustrato dal presidente della Regione, Renzo Tondo, nel corso della seduta tenutasi il 15 maggio scorso.

L'UDC conferma la stima a Tondo - ha detto Sasco - e la volontà di collaborare a un programma scritto anche con questa forza politica, che si colloca nel centro-destra come già ha nella IX legislatura. Il programma si basa su valori che fanno parte da sempre del patrimonio dell'UDC, tra cui la legalità, da perseguire ad ogni livello; la trasparenza; un alto senso di responsabilità; i problemi della famiglia, in particolare quella con figli; la cultura, a cui deve essere dato un ruolo di promozione; le politiche sociali come sostegno alle persone in difficoltà, ma che non devono essere demagogiche come il reddito di cittadinanza; il sostegno anche di cittadini immigrati in regola, ma fermezza rispetto a ogni forma di clandestinità; l'aiuto alle scuole non statali. Ciò che va considerato in modo più incisivo, invece, per Sasco sono le Autonomie locali.

A seguire, il capogruppo del PD, Gianfranco Moretton, ha detto che ci vuole una programmazione concreta per realizzare ciò che, per ora, appare sono come un insieme di buoni propositi in quanto mancano punti precisi di intervento. Bene ricercare i punti di coesione con quanto già realizzato dalla precedente Giunta, anche perché i valori citati nel programma Tondo sono gli stessi con cui ha governato il centro-sinistra nei 5 anni passati, a cominciare dalla famiglia. Avremmo voluto sentire da dove cominciare per recuperare risorse - così Moretton - per ridurre la burocrazia, per limitare le spese. Non è vero che Tondo ha scelto gli assessori tra i consiglieri eletti, né ha scelto di valorizzare le professionalità dell'Amministrazione regionale, e si è già contraddetto sulla promessa di non vendere Insiel: perché questa inversione di rotta? E sarà l'unica?

Luigi Ferone (Part.Pens) ha rammentato il periodo di difficoltà che sta vivendo tutta la società e ha citato le categorie economiche quanto gli anziani e i giovani, per i quali si devono pensare percorsi innovativi volti a farli diventare i nuovi imprenditori e capaci di mantenersi. Ferone sosterrà Tondo su questioni quali la creazione di nuovi posti di lavoro e il rispetto dell'ambiente, ma nutre perplessità quando parla di eliminare il reddito di cittadinanza: è un sostegno che può essere migliorato, ma non eliminato. Quanto alla sicurezza, l'argomento va affrontato senza falsità e senza pudori, abbandonando il lassismo di questi anni, non con le ronde, di qualunque colore esse siano, ma credendo nello Stato.

L'esponente della Slovenska skupnost, Igor Gabrovec (PD), che si è espresso in lingua slovena, si è soffermato sulla collaborazione transfrontaliera di cui si parla nel programma. A suo dire, le minoranze spesso ricevono solo sostegni economici che permettono meramente la loro sopravvivenza, ma vengono considerate un vulnus della maggioranza. E' bene aver menzionato la comunità italiana all'estero, ma pari attenzione deve essere data alle comunità linguistiche che si trovano all'interno della nostra regione, in primis quelle slovene che collaborano con profitto con le comunità italiane presenti in Croazia e Istria, seguendo l'esempio di quanto fatto per quelle che vivono nel Tarvisano. Dobbiamo sostenere le pluralità linguistiche e culturali come ci segnala la Comunità europea - ha concluso segnalando poi la crisi del settore agricolo del Carso, che va invece sostenuto.

Bruno Marini ha sottolineato che il PdL, di cui fa parte, e il PD sono le due grandi novità del Consiglio regionale così come della realtà nazionale; e proprio l'Aula deve tornare ad avere quel ruolo fondamentale che ha perso nella passata legislatura. Il reddito di cittadinanza è una legge sbagliata perché basata sull'assistenzialismo, ma non è la peggiore della passata legislatura: la Giunta deve fare attenzione a non toccare situazioni meritevoli di particolare aiuto, alle quali quella legge qualche riposta ha dato. Marini ha poi citato la Ferriera di Servola (deve chiudere causa problematiche ambientali, ma vanno tutelate le tematiche sociali e il posto di lavoro di 800 persone) e la creazione di un rigassificatore nel golfo di Trieste (gli Enti locali per due volte hanno detto no all'unanimità. Marini non è contro per principio, l'Italia ne ha bisogno, però il sito va scelto con attenzione). Si deve tener conto della tutela dell'ambiente e del consenso delle popolazioni interessate.

(segue)