CR: programma Tondo, iniziato dibattito (2)
(ACON) Trieste, 21 mag - RC - E' stato il capogruppo dell'UDC,
Edoardo Sasco, a dare il via alla discussione in Aula sul
programma della Giunta illustrato dal presidente della Regione,
Renzo Tondo, nel corso della seduta tenutasi il 15 maggio scorso.
L'UDC conferma la stima a Tondo - ha detto Sasco - e la volontà
di collaborare a un programma scritto anche con questa forza
politica, che si colloca nel centro-destra come già ha nella IX
legislatura. Il programma si basa su valori che fanno parte da
sempre del patrimonio dell'UDC, tra cui la legalità, da
perseguire ad ogni livello; la trasparenza; un alto senso di
responsabilità; i problemi della famiglia, in particolare quella
con figli; la cultura, a cui deve essere dato un ruolo di
promozione; le politiche sociali come sostegno alle persone in
difficoltà, ma che non devono essere demagogiche come il reddito
di cittadinanza; il sostegno anche di cittadini immigrati in
regola, ma fermezza rispetto a ogni forma di clandestinità;
l'aiuto alle scuole non statali. Ciò che va considerato in modo
più incisivo, invece, per Sasco sono le Autonomie locali.
A seguire, il capogruppo del PD, Gianfranco Moretton, ha detto
che ci vuole una programmazione concreta per realizzare ciò che,
per ora, appare sono come un insieme di buoni propositi in quanto
mancano punti precisi di intervento. Bene ricercare i punti di
coesione con quanto già realizzato dalla precedente Giunta, anche
perché i valori citati nel programma Tondo sono gli stessi con
cui ha governato il centro-sinistra nei 5 anni passati, a
cominciare dalla famiglia. Avremmo voluto sentire da dove
cominciare per recuperare risorse - così Moretton - per ridurre
la burocrazia, per limitare le spese. Non è vero che Tondo ha
scelto gli assessori tra i consiglieri eletti, né ha scelto di
valorizzare le professionalità dell'Amministrazione regionale, e
si è già contraddetto sulla promessa di non vendere Insiel:
perché questa inversione di rotta? E sarà l'unica?
Luigi Ferone (Part.Pens) ha rammentato il periodo di difficoltà
che sta vivendo tutta la società e ha citato le categorie
economiche quanto gli anziani e i giovani, per i quali si devono
pensare percorsi innovativi volti a farli diventare i nuovi
imprenditori e capaci di mantenersi. Ferone sosterrà Tondo su
questioni quali la creazione di nuovi posti di lavoro e il
rispetto dell'ambiente, ma nutre perplessità quando parla di
eliminare il reddito di cittadinanza: è un sostegno che può
essere migliorato, ma non eliminato. Quanto alla sicurezza,
l'argomento va affrontato senza falsità e senza pudori,
abbandonando il lassismo di questi anni, non con le ronde, di
qualunque colore esse siano, ma credendo nello Stato.
L'esponente della Slovenska skupnost, Igor Gabrovec (PD), che si
è espresso in lingua slovena, si è soffermato sulla
collaborazione transfrontaliera di cui si parla nel programma. A
suo dire, le minoranze spesso ricevono solo sostegni economici
che permettono meramente la loro sopravvivenza, ma vengono
considerate un vulnus della maggioranza. E' bene aver menzionato
la comunità italiana all'estero, ma pari attenzione deve essere
data alle comunità linguistiche che si trovano all'interno della
nostra regione, in primis quelle slovene che collaborano con
profitto con le comunità italiane presenti in Croazia e Istria,
seguendo l'esempio di quanto fatto per quelle che vivono nel
Tarvisano. Dobbiamo sostenere le pluralità linguistiche e
culturali come ci segnala la Comunità europea - ha concluso
segnalando poi la crisi del settore agricolo del Carso, che va
invece sostenuto.
Bruno Marini ha sottolineato che il PdL, di cui fa parte, e il PD
sono le due grandi novità del Consiglio regionale così come della
realtà nazionale; e proprio l'Aula deve tornare ad avere quel
ruolo fondamentale che ha perso nella passata legislatura. Il
reddito di cittadinanza è una legge sbagliata perché basata
sull'assistenzialismo, ma non è la peggiore della passata
legislatura: la Giunta deve fare attenzione a non toccare
situazioni meritevoli di particolare aiuto, alle quali quella
legge qualche riposta ha dato. Marini ha poi citato la Ferriera
di Servola (deve chiudere causa problematiche ambientali, ma
vanno tutelate le tematiche sociali e il posto di lavoro di 800
persone) e la creazione di un rigassificatore nel golfo di
Trieste (gli Enti locali per due volte hanno detto no
all'unanimità. Marini non è contro per principio, l'Italia ne ha
bisogno, però il sito va scelto con attenzione). Si deve tener
conto della tutela dell'ambiente e del consenso delle popolazioni
interessate.
(segue)