CR: programma Tondo, dibattito generale (3)
(ACON) Trieste, 21 mag - ET - È quindi intervenuto Enio Agnola
(IdV-Citt). Fulcro del suo intervento, la necessità di continuare
sulla strada di riordino delle autonomie locali e il
rafforzamento del rapporto tra i cittadini e le amministrazioni.
È importante ridare centralità ai piccoli Comuni e rivedere le
norme di funzionamento, esercizio di responsabilità e
gratificazione degli amministratori, che hanno più responsabilità
che possibilità di decidere. Agnola ha poi applaudito la
previsione di inserire nei programmi scolastici la storia
regionale.
Massimo Blasoni (PdL) ha segnalato le responsabilità dalla Giunta
rispetto alla questione della nuova povertà: il FVG è in testa
alle regioni del Nord in quanto a popolazione indigente (8,2%).
La non pronta attuazione della legge sulla famiglia (1 anno e
mezzo senza regolamenti attuativi), la scarsità di risorse
assegnate, l'inadeguatezza del reddito di cittadinanza - poco
accessibile a causa dei limiti di reddito troppo bassi - sono i
segnali di un'azione troppo poco incisiva. Sulla sanità, per
Blasoni bisogna smettere di lavorare di maquillage e finanza
creativa, ma puntare di più sulla regia, riequilibrare il
rapporto tra gli ospedali e i servizi sul territorio e rivedere
il criterio di assegnazione dei fondi. La legge sull'immigrazione
va emendata.
Il consigliere Roberto Novelli (PdL) ha evidenziato i punti di
accordo con il programma di governo. Bene la decisione di ridare
centralità al Consiglio regionale, di lavorare sulla
semplificazione e sulla burocratizzazione, di affrontare la
questione della sicurezza - anche sulle strade - senza demagogia,
ma dialogando. La grande scommessa della nuova maggioranza
regionale, secondo Novelli, sarà anche ridare valore e centralità
alle città, ai paesi e alla montagna. Segnalata infine la
necessità di varare norme a sostegno della candidatura di
Cividale a sito UNESCO.
Per Mauro Travanut (PD), sebbene il programma di governo non sia
del tutto da rigettare, è caratterizzato da un diffuso grigiore e
si fonda su una confusione iniziale dove l'unico valore concreto
è la famiglia. Per il consigliere del Partito democratico il
resto delle fondamenta del progetto esposto da Tondo sono
astratte o strumentali e non danno una rotta precisa all'operato
della maggioranza per i prossimi cinque anni. Bene, invece,
l'intenzione di un costante confronto dialettico con
l'opposizione.
Tondo è invece stato molto concreto nella stesura del suo
programma. Lo ha affermato Antonio Pedicini (PdL) sottolineando
le due priorità del nuovo governo: la sicurezza e lo sviluppo.
Queste, ha aggiunto Pedicini, vanno di pari passo, sono
inscindibili e hanno bisogno di un ordinamento per essere
attuate, un nuovo patto con il territorio che rifugga dal
centralismo, rinforzi il confronto e rilegga il sistema
territoriale.
(segue)