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CR: programma Tondo, dibattito generale (3)

21.05.2008
12:48
(ACON) Trieste, 21 mag - ET - È quindi intervenuto Enio Agnola (IdV-Citt). Fulcro del suo intervento, la necessità di continuare sulla strada di riordino delle autonomie locali e il rafforzamento del rapporto tra i cittadini e le amministrazioni. È importante ridare centralità ai piccoli Comuni e rivedere le norme di funzionamento, esercizio di responsabilità e gratificazione degli amministratori, che hanno più responsabilità che possibilità di decidere. Agnola ha poi applaudito la previsione di inserire nei programmi scolastici la storia regionale.

Massimo Blasoni (PdL) ha segnalato le responsabilità dalla Giunta rispetto alla questione della nuova povertà: il FVG è in testa alle regioni del Nord in quanto a popolazione indigente (8,2%). La non pronta attuazione della legge sulla famiglia (1 anno e mezzo senza regolamenti attuativi), la scarsità di risorse assegnate, l'inadeguatezza del reddito di cittadinanza - poco accessibile a causa dei limiti di reddito troppo bassi - sono i segnali di un'azione troppo poco incisiva. Sulla sanità, per Blasoni bisogna smettere di lavorare di maquillage e finanza creativa, ma puntare di più sulla regia, riequilibrare il rapporto tra gli ospedali e i servizi sul territorio e rivedere il criterio di assegnazione dei fondi. La legge sull'immigrazione va emendata.

Il consigliere Roberto Novelli (PdL) ha evidenziato i punti di accordo con il programma di governo. Bene la decisione di ridare centralità al Consiglio regionale, di lavorare sulla semplificazione e sulla burocratizzazione, di affrontare la questione della sicurezza - anche sulle strade - senza demagogia, ma dialogando. La grande scommessa della nuova maggioranza regionale, secondo Novelli, sarà anche ridare valore e centralità alle città, ai paesi e alla montagna. Segnalata infine la necessità di varare norme a sostegno della candidatura di Cividale a sito UNESCO.

Per Mauro Travanut (PD), sebbene il programma di governo non sia del tutto da rigettare, è caratterizzato da un diffuso grigiore e si fonda su una confusione iniziale dove l'unico valore concreto è la famiglia. Per il consigliere del Partito democratico il resto delle fondamenta del progetto esposto da Tondo sono astratte o strumentali e non danno una rotta precisa all'operato della maggioranza per i prossimi cinque anni. Bene, invece, l'intenzione di un costante confronto dialettico con l'opposizione.

Tondo è invece stato molto concreto nella stesura del suo programma. Lo ha affermato Antonio Pedicini (PdL) sottolineando le due priorità del nuovo governo: la sicurezza e lo sviluppo. Queste, ha aggiunto Pedicini, vanno di pari passo, sono inscindibili e hanno bisogno di un ordinamento per essere attuate, un nuovo patto con il territorio che rifugga dal centralismo, rinforzi il confronto e rilegga il sistema territoriale.

(segue)