CR: programma Tondo, fine dibattito generale (8)
(ACON) Trieste, 21 mag - RC - Sicurezza e politiche per
l'immigrazione, famiglia, sburocratizzazione, devoluzione verso
le Province quale ottima realtà di collegamento tra Comuni e
Regione, sono i punti salienti per il capogruppo della Lega Nord,
Danilo Narduzzi, che sente molta responsabilità per Tondo e per
il suo gruppo, il quale - promette - presenterà da subito
numerose proposte di legge. Su immigrazione e criminalità non si
ripeta quanto accaduto con il federalismo: tutti lo acclamano, ma
in concreto non si è fatto nulla. Per i clandestini è ora di
applicare la Bossi-Fini. Lo stato sociale non va sprecato con
politiche assistenzialistiche verso gli immigrati, ma indirizzato
ai nuovi poveri della regione.
Siamo figli di una sconfitta nazionale - ha detto Bruno Zvech
(PD). Non c'è solo un cambio di governo, ma di punti di vista
sull'idea di Regione. Non abbiamo né forza democratica né
economica, ma oggi gli interessi del Paese coincidono con quelli
del Friuli Venezia Giulia nell'accompagnare la comunità europea
lungo l'asse Sud-orientale, cosa che ci garantirà sviluppo. Le
infrastrutture devono far crescere il tessuto produttivo. Si deve
insistere con Friulia Holding, che a nessuno conviene sciogliere.
E non c'è sviluppo senza coesione sociale: il reddito di
cittadinanza non è assistenzialismo, ma soldi per chi ha
un'interruzione del reddito da lavoro per motivi non a lui
imputabili, e per i pensionati poveri. I regolamenti sapevamo che
andavano corretti - ha chiosato - ma la cosa era sperimentale per
quello.
Daniele Galasso, capogruppo del PdL, trova coerenza tra il
programma e la campagna elettorale di Tondo. La passata Giunta è
stata fortunata quanto a entrate tributarie, ma in realtà ha solo
ricorso meno al debito più che ridurlo veramente. Per la
riduzione dei costi della politica, alcuni tagli ci sono già: gli
assessori erano tutti esterni, oggi solo il 50%. Inoltre, si
intende riduzione degli sperperi in senso lato. Per la riforma
dell'urbanistica e creare un soggetto unico di area vasta
responsabile della pianificazione, Galasso ha ricordato
l'autonomia dei Comuni. Insiel era già stata privata per il 52%,
perciò nessun dramma se viene di ri-privatizzata: il punto è non
svenderla, semmai risanarla per attirare acquirenti forti, cosa
che si può fare con una breve delega della Bersani. Per la
caccia, pronti a migliorare la legge nei termini chiesti dal
Governo, ma non si può rinunciare alla potestà primaria sulla
materia.
(segue)