Pens: Ferone, Piano di informazione anti-abbandono
(ACON) Trieste, 03 giu - COM/RC - Sollecitazione del
consigliere regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, verso
il presidente della Giunta, Renzo Tondo, e l'assessore competente
affinché si vari un Piano di capillare informazione rivolto
soprattutto ai cittadini stranieri ospiti della nostra regione
affinché vengano a conoscenza della possibilità che la legge
italiana offre alle madri che, per i motivi più diversi, non
vogliono o non possono riconoscere e allevare il proprio bambino,
di poter fruire comunque di servizi sanitari e ricoveri
ospedalieri.
Nella sua interrogazione, Ferone ha sottolineato che sarebbe più
giusto e umano che le istituzioni aiutassero concretamente le
donne a non distaccarsi dai propri figli, atto che rappresenta un
dramma sia per la madre sia per il bambino, che sarà sempre
segnato da questa vicenda.
Il neonato abbandonato a Cervignano - così ancora l'esponente del
Partito Pensionati - fa riemergere un problema drammatico che è
quello di tante donne lasciate sole di fronte a una situazione
che è da ritenersi sempre e comunque una tragedia. Per qualsiasi
madre essere costretta a doversi staccare da un figlio, anche se
vi sono certamente casi limiti di irresponsabilità e di non
amore, è un vero trauma.
Sono situazioni - ha proseguito Ferone - che quasi sempre si
collegano alla disperazione, alla solitudine e all'ignoranza, e
non ci si può ergere a giudici e moralisti di fronte a una madre
che in troppi casi è costretta ad abbandonare il proprio figlio,
avendo comunque cura che altri possano ritrovarlo in buona
salute. E' indispensabile aiutare queste madri e far conoscere a
tutti quei soggetti a rischio, soprattutto agli immigrati,
clandestini e non, che vi è la possibilità di non riconoscere il
figlio all'atto della nascita e lasciarlo in ospedale
permettendogli una adozione.
Vi sono migliaia di coppie in attesa di adottare un bambino - ha
concluso il consigliere - e quindi il bimbo che una madre
abbandona avrebbe comunque un destino migliore e verrebbe evitato
qualsiasi danno alla salute se lasciato in ospedale, dove tutte
le partorienti italiane e straniere, regolari e non, hanno il
diritto a rivolgersi per la dovuta assistenza, senza timore
alcuno.