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Pens: Ferone, Piano di informazione anti-abbandono

03.06.2008
15:50
(ACON) Trieste, 03 giu - COM/RC - Sollecitazione del consigliere regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, verso il presidente della Giunta, Renzo Tondo, e l'assessore competente affinché si vari un Piano di capillare informazione rivolto soprattutto ai cittadini stranieri ospiti della nostra regione affinché vengano a conoscenza della possibilità che la legge italiana offre alle madri che, per i motivi più diversi, non vogliono o non possono riconoscere e allevare il proprio bambino, di poter fruire comunque di servizi sanitari e ricoveri ospedalieri.

Nella sua interrogazione, Ferone ha sottolineato che sarebbe più giusto e umano che le istituzioni aiutassero concretamente le donne a non distaccarsi dai propri figli, atto che rappresenta un dramma sia per la madre sia per il bambino, che sarà sempre segnato da questa vicenda.

Il neonato abbandonato a Cervignano - così ancora l'esponente del Partito Pensionati - fa riemergere un problema drammatico che è quello di tante donne lasciate sole di fronte a una situazione che è da ritenersi sempre e comunque una tragedia. Per qualsiasi madre essere costretta a doversi staccare da un figlio, anche se vi sono certamente casi limiti di irresponsabilità e di non amore, è un vero trauma.

Sono situazioni - ha proseguito Ferone - che quasi sempre si collegano alla disperazione, alla solitudine e all'ignoranza, e non ci si può ergere a giudici e moralisti di fronte a una madre che in troppi casi è costretta ad abbandonare il proprio figlio, avendo comunque cura che altri possano ritrovarlo in buona salute. E' indispensabile aiutare queste madri e far conoscere a tutti quei soggetti a rischio, soprattutto agli immigrati, clandestini e non, che vi è la possibilità di non riconoscere il figlio all'atto della nascita e lasciarlo in ospedale permettendogli una adozione.

Vi sono migliaia di coppie in attesa di adottare un bambino - ha concluso il consigliere - e quindi il bimbo che una madre abbandona avrebbe comunque un destino migliore e verrebbe evitato qualsiasi danno alla salute se lasciato in ospedale, dove tutte le partorienti italiane e straniere, regolari e non, hanno il diritto a rivolgersi per la dovuta assistenza, senza timore alcuno.