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IdV-Citt: sul nucleare Tondo ci ripensi

05.06.2008
15:39
(ACON) Trieste, 05 giu - COM/DT - Siamo sicuri che ci sia tutta questa gran voglia di nucleare in Friuli Venezia Giulia e in Italia? E lo scampato pericolo per il guasto accorso alla centrale di Krsko non deve far riflettere? Domande, queste, che si pone il gruppo consiliare regionale Italia dei Valori-Cittadini alla luce di quanto accaduto in Slovenia. Quesiti che Piero Colussi, Alessandro Corazza, Enio Agnola e Stefano Alunni Barbarossa girano al presidente della Regione Renzo Tondo affinché riconsideri la sua adesione al nucleare dopo la recente proposta del ministro Scajola.

Al di là dei rischi evidenti che può comportare anche la miglior tecnologia di costruzione delle centrali - dichiara il capogruppo Piero Colussi - non si può dimenticare l'alto costo del nucleare. In Europa non si costruiscono più centrali atomiche (unica eccezione la Finlandia) e anche in America non si realizza più un reattore dal 1979. Infine, c'è un problema che tutto il mondo, l'Italia in particolare, non ha risolto: lo smaltimento delle scorie. Non sappiamo ancora dove collocare in sicurezza quelle delle centrali atomiche esistenti. Per il capogruppo, insomma, le parole virtuose sono quelle di efficienza energetica: ovvero, una politica mirata a un uso razionale dell'energia.

Per il vicecapogruppo Alessandro Corazza la scorciatoia del nucleare potrebbe non solo rivelarsi illusoria, ma - e questo è il vero rischio - distogliere l'Italia dalle fonti rinnovabili per le quali, afferma, siamo in gravissimo ritardo rispetto all'Europa. E poi la produzione di energia nucleare su scala globale, ricorda, è in diminuzione in termini assoluti rispetto a quella di energia eolica: le previsioni, infatti, sono che complessivamente l'energia eolica e quella solare (sia fotovoltaica che termica) entro il 2012 incideranno quattro volte di più dell'energia nucleare. Un orientamento in linea con gli accordi del protocollo di Kyoto.