IdV-Citt: sul nucleare Tondo ci ripensi
(ACON) Trieste, 05 giu - COM/DT - Siamo sicuri che ci sia
tutta questa gran voglia di nucleare in Friuli Venezia Giulia e
in Italia? E lo scampato pericolo per il guasto accorso alla
centrale di Krsko non deve far riflettere? Domande, queste, che
si pone il gruppo consiliare regionale Italia dei
Valori-Cittadini alla luce di quanto accaduto in Slovenia.
Quesiti che Piero Colussi, Alessandro Corazza, Enio Agnola e
Stefano Alunni Barbarossa girano al presidente della Regione
Renzo Tondo affinché riconsideri la sua adesione al nucleare dopo
la recente proposta del ministro Scajola.
Al di là dei rischi evidenti che può comportare anche la miglior
tecnologia di costruzione delle centrali - dichiara il capogruppo
Piero Colussi - non si può dimenticare l'alto costo del nucleare.
In Europa non si costruiscono più centrali atomiche (unica
eccezione la Finlandia) e anche in America non si realizza più un
reattore dal 1979. Infine, c'è un problema che tutto il mondo,
l'Italia in particolare, non ha risolto: lo smaltimento delle
scorie. Non sappiamo ancora dove collocare in sicurezza quelle
delle centrali atomiche esistenti. Per il capogruppo, insomma, le
parole virtuose sono quelle di efficienza energetica: ovvero, una
politica mirata a un uso razionale dell'energia.
Per il vicecapogruppo Alessandro Corazza la scorciatoia del
nucleare potrebbe non solo rivelarsi illusoria, ma - e questo è
il vero rischio - distogliere l'Italia dalle fonti rinnovabili
per le quali, afferma, siamo in gravissimo ritardo rispetto
all'Europa. E poi la produzione di energia nucleare su scala
globale, ricorda, è in diminuzione in termini assoluti rispetto a
quella di energia eolica: le previsioni, infatti, sono che
complessivamente l'energia eolica e quella solare (sia
fotovoltaica che termica) entro il 2012 incideranno quattro volte
di più dell'energia nucleare. Un orientamento in linea con gli
accordi del protocollo di Kyoto.