Pens: Ferone, nel pubblico impiego diritti, ma anche doveri
(ACON) Trieste, 06 giu - COM/ET - Ha perfettamente ragione il
ministro Brunetta - ha dichiarato il consigliere regionale del
Partito Pensionati Luigi Ferone - nell'ipotizzare licenziamenti
di quei pubblici dipendenti che scambiano l'ufficio per un luogo
di villeggiatura, o lo ritengono un posto dove si può andare a
proprio piacimento, dove si può lavorare o leggere il giornale.
Chiedere un minimo di disciplina nei comportamenti, anche nella
pubblica amministrazione, è giusto e lecito, perché i pubblici
dipendenti sono pagati con i soldi dei cittadini e se questi
dipendenti hanno dei diritti, hanno pure dei doveri.
Certamente generalizzare è sempre sbagliato - ha proseguito
Ferone - dal momento che i dipendenti che ricorrono al
certificato medico con false diagnosi sono una piccola minoranza,
ma proprio per il rispetto dovuto a tutti quei lavoratori del
pubblico impiego che fanno il proprio dovere, è giusto isolare e
punire coloro che oziano sul posto di lavoro. Forse, continua
l'esponente dei Pensionati, è il caso di individuare e sanzionare
anche i dirigenti che fingono di non sapere che queste cose
accadano e che non controllano il personale.
Certo, anche volendo essere drastici, è necessario comunque usare
buon senso e oculatezza, dal momento che vi sono sicuramente
lavoratori del pubblico impiego che soffrono di qualche malattia
e certamente non sono dei nullafacenti.
Bisogna colpire in sintesi l'abuso, il doppio lavoro, il
privilegiare degli affari personali rispetto al dovere. Anche
imponendo il rispetto delle regole nella pubblica amministrazione
si rende un servizio ai cittadini e giustizia ai tanti onesti
pubblici dipendenti che, con stipendi molte volte inadeguati,
garantiscono servizi ai cittadini.
Anche la Regione Friuli Venezia Giulia - ha concluso Ferone - si
adegui ai propositi nazionali e si adoperi per una politica del
personale più efficiente, che valorizzi le professionalità e
riconosca appieno ai lavoratori tutti i loro diritti, ma al tempo
stesso imponga e pretenda il rispetto delle regole, osservando il
principio secondo il quale a dei diritti corrispondono dei
doveri.