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PD: Moretton, maggioranza contraddittoria su Insiel

13.06.2008
12:13
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/ET - La maggioranza sta dimostrando una preoccupante incapacità di prendere decisioni sul caso Insiel. Dalla campagna elettorale a oggi, infatti, il nuovo governo regionale ha più volte espresso una chiara posizione, salvo poi contraddirsi e cambiare rotta continuamente.

E'quanto afferma in una nota il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton.

In campagna elettorale - aggiunge - Tondo ha confermato ai dipendenti di Insiel che non avrebbe privatizzato la società, dimenticando che la sua coalizione aveva mosso forti critiche alla precedente amministrazione regionale, accusandola di voler mantenere l'assetto pubblico della SpA. A elezioni vinte però, ci si è dimenticati delle promesse fatte e si è cominciato a discutere sulle modalità per la privatizzazione dell'azienda informatica, salvo poi far passare settimane senza stabilirne le modalità.

Moretton sostiene che il tempo guadagnato con il rinvio dell'applicazione del decreto Bersani - concesso dal Governo Berlusconi per consentire alla maggioranza regionale di trovare una soluzione adeguata alla questione - sta passando senza dare frutti. Per il capogruppo del PD, ciò si dedurrebbe dalle dichiarazioni dell'assessore De Anna, secondo cui saranno necessari mesi per impostare il nuovo bando. In questo modo si rischia di arrivare alla nuova scadenza con la procedura ancora in sospeso e la società informatica sempre più debole, fatto che porterebbe a una gara con valori molto inferiori.

La volontà di mantenere una quota di partecipazione della Regione nella SpA, attribuita al presidente Tondo, risulterà un inutile proclama - conclude il capogruppo PD - incompatibile con il decreto Bersani, come confermato dallo stesso assessore De Anna. Intanto però si cerca di tranquillizzare i sindacati e i dipendenti di Insiel impegnandosi a tutelare i livelli di occupazione, dimenticando che questo era possibile quando la società aveva un buon andamento, come negli anni 2006 e 2007. Adesso queste affermazioni suonano come ulteriori promesse demagogiche di cui, a farne le spese, saranno le casse regionali, o a causa della riduzione del prezzo di vendita della società, o pagando un prezzo più alto per i servizi erogati da Insiel.