PD: Moretton, maggioranza contraddittoria su Insiel
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/ET - La maggioranza sta
dimostrando una preoccupante incapacità di prendere decisioni sul
caso Insiel. Dalla campagna elettorale a oggi, infatti, il nuovo
governo regionale ha più volte espresso una chiara posizione,
salvo poi contraddirsi e cambiare rotta continuamente.
E'quanto afferma in una nota il capogruppo del PD in Consiglio
regionale, Gianfranco Moretton.
In campagna elettorale - aggiunge - Tondo ha confermato ai
dipendenti di Insiel che non avrebbe privatizzato la società,
dimenticando che la sua coalizione aveva mosso forti critiche
alla precedente amministrazione regionale, accusandola di voler
mantenere l'assetto pubblico della SpA. A elezioni vinte però, ci
si è dimenticati delle promesse fatte e si è cominciato a
discutere sulle modalità per la privatizzazione dell'azienda
informatica, salvo poi far passare settimane senza stabilirne le
modalità.
Moretton sostiene che il tempo guadagnato con il rinvio
dell'applicazione del decreto Bersani - concesso dal Governo
Berlusconi per consentire alla maggioranza regionale di trovare
una soluzione adeguata alla questione - sta passando senza dare
frutti. Per il capogruppo del PD, ciò si dedurrebbe dalle
dichiarazioni dell'assessore De Anna, secondo cui saranno
necessari mesi per impostare il nuovo bando. In questo modo si
rischia di arrivare alla nuova scadenza con la procedura ancora
in sospeso e la società informatica sempre più debole, fatto che
porterebbe a una gara con valori molto inferiori.
La volontà di mantenere una quota di partecipazione della Regione
nella SpA, attribuita al presidente Tondo, risulterà un inutile
proclama - conclude il capogruppo PD - incompatibile con il
decreto Bersani, come confermato dallo stesso assessore De Anna.
Intanto però si cerca di tranquillizzare i sindacati e i
dipendenti di Insiel impegnandosi a tutelare i livelli di
occupazione, dimenticando che questo era possibile quando la
società aveva un buon andamento, come negli anni 2006 e 2007.
Adesso queste affermazioni suonano come ulteriori promesse
demagogiche di cui, a farne le spese, saranno le casse regionali,
o a causa della riduzione del prezzo di vendita della società, o
pagando un prezzo più alto per i servizi erogati da Insiel.